In pochi giorni, ha superato le 4000 firme la petizione online lanciata su Change.org da Fabrizio de Bellis per chiedere che il parco nazionale e il lago di Castel San Vincenzo siano salvati dal nuovo progetto Enel.
“Io e la mia famiglia, ogni anno da circa 10 anni siamo dei turisti affezionati ai cittadini del comune di Castel San Vincenzo e alle sue meraviglie naturali. Il lago di Castel San Vincenzo, situato nel Molise, è un gioiello naturale del Parco Nazionale d‘Abruzzo, Molise e Lazio che rischia ora di essere sfruttato dall’Enel per aumentare la produttività della centrale idroelettrica situata a Pizzone in provincia di Isernia”, esordisce il testo della petizione online.
Che prosegue elencando le ragioni del no al progetto: “1. aree protette: Siamo in un Parco Nazionale, area ricca di piante , animali e paesaggi unici e straordinari, di valore mondiale, da tutelare. Per lo stesso ente parco il progetto Pizzone II è incompatibile con l’aria protetta. 2. Cantieri: questa zona del parco sarebbe trasformata per anni (almeno 5) in un grande cantiere attraverso immensi scavi, sbancamenti e massiva deforestazione. 3. Ecosistema: Il progetto metterebbe in crisi l’equilibrio dell’ecosistema e spoglierebbe gli animali del loro habitat. L’ORSO BRUNO MARSICANO, simbolo di questo territorio, abbandonerebbe questa zona fondamentale per la riproduzione e il letargo. 4. Rischio sismico: il territorio è a massimo rischio sismico. La stessa Enel cita la presenza di faglie attive che verrebbero attraversate dai nuovi condotti. 5. Un rischio elevato per il territorio e le stesse opere. 6. Salute: Lavori così invasivi sarebbero di grave impatto sulla salute di tutti gli organismi viventi: sugli animali, sulle foreste ma anche sull’uomo con polveri sottili, emissioni inquinanti ed elevati livelli di rumore. 7. Rischio idrogeologico: lo scavo di grandi gallerie è un pericolo per l’assetto idrogeologico, in quanto la variazione di ciclo delle acque sotterranee è uno dei rischi geoidrologici più difficili da prevedere e quantificare nella fase progettuale. Lo stesso fiume Volturno potrebbe essere intaccato dal progetto. 8. Turismo: i laghi di Castel San Vincenzo e della Montagna Spaccata sarebbero stravolti e non più balneabili con il pompaggio continuo per 5/8 metri di livello e circa 2.000.000 di litri d’acqua. Il grande impatto negativo su flora e fauna si riverserebbe anche sul futuro delle attività ricettive presenti e sulle presenze turistiche oggi in forte crescita. Il progetto intaccherebbe anche l’iter di candidatura UNESCO dell’Abbazia di San Vincenzo. 9. Spopolamento: Il cantiere prolungato farebbe da detrattore al flusso turistico oggi affermato. A chiusura lavori il territorio stravolto irreversibilmente non fungerebbe più da richiamo turistico con conseguente, inevitabile, spopolamento.”
“Grazie al lago, il comune di Castel San Vincenzo è uno dei comuni a più elevata vocazione turistica in Molise”, si legge. “L’intervento dell’Enel potrebbe, quindi, non solo ridurre il turismo ma anche devastare il territorio in modo irreversibile. Questo non solo avrebbe un impatto negativo sulla bellezza naturale del luogo ma anche sulle economie locali che dipendono fortemente dal turismo.”
Specificando poi che “questo intervento prevede: 1. uso di esplosivo per la realizzazione di 10 km di gallerie e caverne sotterranee, 2. deforestazione completa di 11 ettari per creare i vari cantieri, 3. produzione inerti per 1 milione di mc; una parte verrebbe scaricata direttamente nel parco.”
“Chiediamo alle autorità competenti di analizzare nuovamente i progetti proposti dall’Enel e di valutare attentamente le relative conseguenze disastranti per il territorio qualora il progetto venisse accettato”, conclude l’appello. “Firma questa petizione per dire NO al progetto Enel per proteggere il Parco Nazionale ed il lago di Castel San Vincenzo dalla possibile devastazione ambientale. Non saranno accettate trattative, il parco d’ Abruzzo, Lazio e Molise non si tocca!”
LINK ALLA PETIZIONE: www.change.org/p/proteggiamo-il-lago-di-castel-san-vincenzo-dall-espansione-della-centrale-idroelettrica-enel