Cos’è la clown terapia? È con questa domanda, solo apparentemente semplice, che è iniziato il percorso di 21 ragazzi all’IRCCS Neuromed di Pozzilli, un percorso, organizzato con La Residenza dei Saggi di Monteroduni, per diventare “clown terapeuti”, 21 storie differenti che si intrecceranno con tante altre con lo scopo di imparare a comunicare alle persone con problemi di salute attraverso il sorriso, con semplici gesti che possono davvero modificare lo stato d’animo di chi combatte quotidianamente dure battaglie. A formarli c’è Flora Sasso, Vice Presidente de “La tua Voce Onlus” , una persona attiva, con un grande sorriso, che sa arrivare al cuore delle persone e che ha imparato dal migliore , il noto Patch Adams, medico statunitense che ogni anno organizza corsi in tutte le parti del mondo per insegnare a “vivere il reparto anche con un naso rosso e qualche risata, perché ridere non solo aiuta lo spirito ma rende il dolore più gestibile” e Annarita D’Orazio, direttrice della Residenza dei Saggi.
Al corso hanno partecipato altri formatori come il dr. Nicola Modugno, neurologo IRCCS Neuromed, e il dr. Cosimo Dentizzi, geriatra e Presidente della ANUSS Molise.
“La clown terapia è già utilizzata in alcune oncologie pediatriche, – afferma il dr. Edoardo Romoli, Direttore Sanitario dell’IRCCS Neuromed – ne ho avuto una felice esperienza e avere la possibilità di formare clown terapisti qui al Neuromed è una possibilità che abbiamo colto in modo tempestivo e con grande entusiasmo. In Neuromed, l’idea di una terapia unita a tecniche non convenzionali è partita già alcuni anni fa con il Parkinson e la teatro terapia. Un’idea preziosa non solo sotto il profilo umano, ma anche nella gestione del paziente. Vi invito – rivolgendosi agli studenti presenti al corso – ad affrontare con estrema serietà questa iniziativa, perché l’ ilarità e la risata aiutano a guarire”.
“ Noi siamo dalla parte di coloro che operano in ambito sociosanitario rispettando la dignità delle persone – afferma Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed. Per noi i pazienti e gli anziani non sono numeri, ma persone la cui dignità deve essere preservata. Poiché non ci piace l’autoreferenzialità, al temine di questo corso vogliamo lanciare un ulteriore progetto: Le olimpiadi dell’Integrazione , stabilendo una giornata, nella Hall del Neuromed, aperta alle famiglie e ai bambini in cui faremo tornei di ogni genere ( dalla briscola al calcio balilla) per tutti i pazienti lungodegenti e autosufficienti . Vogliamo essere dalla parte delle persone promuovendo iniziative dedicate anche all’umanizzazione delle cure, mettendo a bando inutili polemiche e strumentalizzazioni. Conta non chi alza di più la voce, ma chi opera negli interessi della gente ed è questo quello che vogliamo fare”.
“ Diventare un clown terapeuta non è un hobby – afferma Annarita D’Orazio, direttrice della Residenza dei Saggi – è un impegno verso coloro che hanno bisogno, verso chi necessita di un sorriso. Ringrazio l’IRCCS Neuromed per averci ospitato in questa struttura. Questa è solo una delle prime iniziative che possiamo fare insieme. Occorre creare sinergie per una sanità dal volto più umano e insieme possiamo dare un buono esempio. Non ci sono idee che non possono diventare realtà è solo una questione di volontà, la stessa volontà che dobbiamo avere nella nostra vita quando decidiamo di sorridere per rendere la giornata di qualcuno meno dura come un clown che indossa il camice e dimentica i suoi problemi per entrare con gioia nella vita di chi soffre”.
“ Ho iniziato questo corso per gioco – afferma uno studente – ma in realtà già a conclusione delle prime lezioni mi sono reso conto che è stata un’ottima scelta. Sto avendo la possibilità di leggermi dentro, di imparare ad pensare l’altro come una persona da abbracciare senza guardarne la forma, ma cercando di sentirlo davvero. Nel circle time abbiamo imparato a dire ti voglio bene a qualcuno guardando degli occhi, abbiamo immaginato di parlare con anziani e bambini mostrando la parte migliore di noi stessi.
Abbiamo avuto il nostro naso rosso, che non sarà per noi un oggetto di plastica, ma ci ricorderà l’entusiasmo e la motivazione con cui stiamo vivendo questi momenti. Nella vita anche noi che siamo in salute abbiamo bisogno di ridere di più perché dopo un sorriso tutto sembra più facile, superabile. Quanto ridere è importante per chi invece vive ogni giorno con sofferenza e a volte anche con l’incertezza del domani? Molte persone sono attaccate alla vita e lottano con le unghie e con i denti. Questo è uno stato d’animo importante soprattutto per alcune malattie. Ma per continuare a lottare per la vita, non si deve perdere di vista proprio l’obiettivo e questo non è sempre facile: io voglio vivere perché …. La risposta è più bella se la si da’ dopo una bella risata.”