Il caso della Neuromed di Pozzilli finisce all’attenzione del Parlamento. Lo afferma il Codacons, che rende oggi noto il testo dell’interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Elio Lannutti (M5S) ai Ministri della salute e della giustizia, e che chiede subito chiarimenti nell’interesse dei cittadini della regione.
Come noto in regione i comuni di Venafro e Pozzilli sono stati dichiarati “zona rossa” a seguito di ordinanza del presidente della Regione Molise, dopo il focolaio di infezione da coronavirus scoppiato presso la struttura sanitaria privata della famiglia Patriciello, la “Neuromed” di Pozzilli – si legge nel testo della interrogazione – Secondo una registrazione audio di una studentessa siciliana frequentatrice del corso di infermiere che si svolge presso la Neuromed, risalente a metà febbraio, si sarebbe evidenziata l’ipotesi di casi positivi di contagi da coronavirus originati da un paziente ricoverato nella struttura privata già all’epoca;
la vicenda sarebbe stata taciuta dalla direzione della Neuromed alle autorità sanitarie molisane con tutte le conseguenze ed i rischi igienici e sanitari che potrebbe aver comportato la diffusione della malattia a 9 persone
l’attività ambulatoriale della Neuromed sarebbe proseguita fino ad oltre la metà di marzo, con un via vai di gente proveniente dalla Campania e dal basso Lazio, in un clima di preoccupazione nelle persone che, per motivi di salute, si sono recate presso la struttura privata, oltre che per l’incoscienza di pericoli di infezione a cui è stato esposto il personale sanitario operante;
qualora risultasse confermata l’ipotesi del vistoso ritardo nella denunzia di possibili casi di contagio di coronavirus solo per salvaguardare l’immagine della Neuromed, ci si troverebbe di fronte ad un caso gravissimo da indagare in profondità per disvelare tutte le responsabilità del caso e per il concretizzarsi di ipotesi omissive che potrebbero aver determinato la diffusione di malattie contagiose, condotta punita dalla legge.
Tutto ciò considerato il Sen. Lannutti ha chiesto ai Ministri della salute e della giustizia di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di tale vicenda onde verificare gli eventuali ritardi nelle comunicazioni di infezioni da coronavirus presso la struttura privata Neuromed;
se, alla luce della delicata situazione territoriale sotto il profilo dell’emergenza sanitaria, siano stati fatti i tamponi a tutte le persone e le famiglie collegate alla Neuromed, poste in quarantena a Venafro, Pozzilli, Isernia e Cassino;
se il Ministro della salute intenda avviare gli opportuni accertamenti sui fatti con l’invio degli ispettori e dei NAS dei Carabinieri, sia presso la Neuromed che presso gli uffici della Regione;
se il Ministro della giustizia non ritenga di dover attivare i propri poteri ispettivi, previsti dall’ordinamento, per accertare eventuali criticità nella gestione degli uffici giudiziari di Isernia.