Una patologia che può essere prevenuta con controlli periodici e semplici regole di vita sana. L’Ipertensione arteriosa viene considerata dagli esperti una malattia ‘globale’ perché tante sono le complicanze ad essa collegate.
In occasione della XIV Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa Dipartimento di AngioCardioNeurologia e Medicina Traslazionale dell’I.R.C.C.S. Neuromedpromuove una giornata di screening gratuiticon consulto medico. Appuntamento giovedì, 17 maggio, dalle ore 9.00 alle ore 17.00 presso la Clinica Neuromed in Via Atinense, Pozzilli. Per prenotazioni e info è possibile rivolgersi ai numeri 0865.929560 – 624 – 601.
12“L’ipertensione arteriosa – spiega il professor Giuseppe Lembo, Direttore del Dipartimento di Angiocardioneurologia e Medicina Traslazionale – è una precisa condizione clinica caratterizzata dall’aumento dei valori della sistolica, quella che viene chiamata comunemente la massima, e della diastolica, o minima. Secondo le linee guida internazionali, i valori non devono superare, rispettivamente, i 140 e i 90 millimetri di mercurio. Ma la pressione arteriosa considerata veramente ottimale, quella che ci farebbe dormire sonni tranquilli, è inferiore a 120 mm di mercurio per la massima e 80 per la minima. Viene ancora considerata normale fino a 129/84, mentre il campanello di allarme comincia a suonare al di sopra di questi valori, diventando sempre più serio man mano che i numeri si innalzano”.
Il problema dell’ipertensione ha due facce, entrambe preoccupanti. Prima di tutto la diffusione di questa condizione: secondo i dati ISTAT, in Italia oggi vi sono oltre 15 milioni di persone con pressione arteriosa elevata. E sono in tanti a non sapere di essere ipertesi, come se si portassero dietro la classica bomba a orologeria. Oltre alla diagnosi precoce, poi, è necessario che la situazione possa tornare sotto controllo quando la patologia è acclarata. “Uno dei problemi più seri– dice ancora il Direttore del Dipartimento – è proprio l’efficienza con cui i pazienti vengono trattati. Naturalmente il primo impegno è quello di monitorare costantemente i livelli di pressione arteriosa e cercare di farli tornare ottimali. Dobbiamo infatti ricordare che l’ipertensione arreca danni a vari organi del nostro corpo, i cosiddetti organi bersaglio. E sono danni che possono essere già presenti al momento della prima diagnosi. Per questo motivo, quando siamo di fronte a un paziente iperteso, dobbiamo considerare con cura la necessità di analizzare il danno a livello cardiaco, renale, cerebrale, oculistico e, più in generale, a livello dei vasi sanguigni di tutto l’organismo”.