La memoria è quel filo invisibile ma tenacissimo che tiene unite le comunità. La storia di un popolo non è solo un susseguirsi di date, di vittorie o di sconfitte, è innanzitutto il racconto di una identità fatta di cultura, sensibilità, simboli. Ci sono stati popoli che hanno subito tragiche diaspore ma solo quelli che hanno saputo conservare la memoria di sé sono riusciti a non perdere la speranza di un riscatto.
Quando le istituzioni democratiche insistono nella difesa della memoria,che a tratti può sembrare retorica, non è solo per conservare quel patrimonio ideale che ha portato l’Italia a sconfiggere il nazifascismo avviando una nuova stagione di libertà. La verità è che solo ricordando chi siamo stati si può proseguire sulla strada della democrazia. Ed è questo l’insegnamento che non si deve mai dimenticare. Ad Isernia e nel Molise assistiamo ad una serie di iniziative per ricordare quei tragici eventi che, a 71 anni di distanza, conservano la loro inquietante domanda : perché tanto odio razziale e perché tanta follia collettiva. Ma fino a quando continueremo ad interrogarci saremo certi di non ripetere le stesse atrocità.
Giornata della Memoria, il messaggio del presidente Coia
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