Anche il Molise insieme a Valle D’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata e Calabria è tra le nove regioni italiane con il 100% dei comuni a rischio idrogeologico. E’ quanto denuncia Coldiretti Molise, in relazione alla grave emergenza verificatasi a Castelpizzuto dove le piogge di questi ultimi giorni hanno riattivato il movimento franoso che insiste nella zona da diversi mesi e adesso ha, di fatto, isolato il comune.
Oltre ai cittadini residenti il disagio investe anche le aree rurali, dove le imprese agricole e zootecniche stanno subendo le gravi conseguenze dell’isolamento.
Con la strada bloccata gravi difficoltà si stanno verificano per l’approvvigionamento di foraggi e altre materie prime necessarie all’alimentazione dei capi come anche per il materiale necessario alle aziende agricole. Le maggiori emergenze riguardano, tuttavia, le aziende zootecniche che non essendo raggiungibili non possono conferire il latte e nemmeno rifornire i punti vendita della zona di formaggi e carne.
Su un territorio già di per se fragile si abbattono i cambiamenti climatici in un 2021 segnato fino ad ora, in Italia, da ben 43 eventi estremi tra grandinate, tornado, nevicate anomale, valanghe e bombe d’acqua che hanno fatto perdere – in un decennio – oltre 14 miliardi di euro, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
“Il rischio idrogeologico – segnala Coldiretti – riguarda in Molise contesti prevalentemente agricoli o naturali, perché la terra frana e si consuma anche a causa dell’abbandono delle aree rurali per diversi fattori a cui si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate. La salvaguardia del suolo, dell’ambiente e delle produzioni agricole e agroalimentari è, infatti, fondamentale per garantire un avvenire alle future generazioni”.
“L’emergenza che sta vivendo la comunità tutta di Castelpizzuto – continua Coldiretti Molise – deve essere affrontata dalla Regione e dagli organi della Protezione Civile con la massima urgenza, con una accelerazione del monitoraggio dei danni e l’individuazione delle soluzioni tecniche da mettere in campo per risolvere il problema. Solo in tal modo si potrà arrestare lo spopolamento dei territori e ridare fiducia nelle possibilità di continuare a rimanere. Le parole ed i proclami non servono, ci vogliono i fatti”.
Siamo di fronte a una situazione climatica in forte evoluzione e difficile da controllare: per l’Italia, e soprattutto per una regione fragile come il Molise, serve intervenire urgentemente mettendo in campo strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia.