Frana di Castelpizzuto/Ascolese: servono azioni immediate per salvare le aziende e scongiurare lo spopolamento dell’area

Allevatori e agricoltori di Coldiretti Molise si sono ritrovati il 7 dicembre all’ingresso del paese di Castelpizzuto a manifestare tutto il loro malcontento per una situazione ormai insostenibile. La famigerata frana all’ingresso del paese sta causando gravi difficoltà oltre che alla cittadinanza tutta anche alle aziende agricole e zootecniche che operano nella zona.

Le difficoltà nell’approvvigionamento di foraggi per l’alimentazione del bestiame e di attrezzature aziendali ma anche impedimenti per la commercializzazione dei prodotti sono solo alcuni dei problemi che da settimane si trovano ad affrontare gli imprenditori giunti ormai allo stremo. A rischio c’è la sopravvivenza delle stesse aziende, molte delle quali sono sull’orlo del fallimento. Per questo Coldiretti ha deciso di scendere in campo in difesa di un intero settore produttivo, ormai in ginocchio, ottenendo anche la solidarietà, oltre che dell’Amministrazione comunale di Castelpizzuto, anche delle comunità di Roccamandolfi, Longano e Macchia d’Isernia, rappresentate dai rispettivi Primi Cittadini.

“Il perdurare di questa situazione – ha affermato il direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese –  sta mettendo in ginocchio le aziende agricole e zootecniche dell’area, ultimo baluardo di un’economia che subisce da mesi i colpi di una crisi graffiante, aggravata dall’emergenza Covid ancora in atto. L’aumento esponenziale dei costi di produzione, unito alle difficoltà logistiche di far giungere in azienda tutto quanto occorre, è da settimane aggravato dall’interruzione della strada a causa della frana. La bretella così come concepita – ha aggiunto il direttore di Coldiretti – seppur rispondente alle normative in vigore in materia di sicurezza stradale, non appare adatta al transito dei mezzi agricoli, le cui caratteristiche sono molto diverse dalle normali autovetture essendo più grandi e pesanti”.

“Alla problematiche di sempre – spiega Anna, allevatrice zootecnica di Castelpizzuto – si è aggiunta anche l’interruzione della strada. Ormai i fornitori ci consegnano il foraggio all’ingresso del paese, non potendo arrivare in azienda, e da qui siamo costretti a dover caricare il tutto sui nostri trattori e portare in aziende ciò che abbiamo già pagato. Questo stato di cose – aggiunge Carlo, altro allevatore del paese – comporta un lavoro aggiuntivo con evidente dispendio di tempo e di costi da parte nostra che si tramuta in un aumento di prezzo al consumatore finale”. Ma non è tutto perché molto spesso, come spiega un altro imprenditore, Giovanni, “si stanno verificando, col passare dei giorni, anche grandi difficoltà nella distribuzione e commercializzazione dei prodotti, siano essi trasformati del latte come anche carne”.

Inoltre, con l’arrivo di possibili gelate e nevicate, denuncia Coldiretti, gli imprenditori agricoli temono che la bretella non possa rappresentare una valida soluzione e quindi, non riesca a sopportare il transito dei mezzi agricoli, con il conseguente rischio per l’incolumità delle persone. Per queste motivazioni Coldiretti chiede che il problema venga affrontato e risolto in tempi rapidissimi, attivando immediatamente un’azione di contenimento del movimento franoso e il ripristino del tracciato originario perché è solo in questo modo, conclude Coldiretti, che si potrà arrestare lo spopolamento dei nostri territori.

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