Migliaia di bambini e di ragazzi scappano dai conflitti del Medio Oriente, dalle persecuzioni e dalle guerre che insanguinano l’Africa dalla Libia alla Nigeria. In Italia arrivano privi di tutto dopo sofferenze e violenze inaudite portandosi dentro il dramma dei loro compagni di viaggio inghiottiti dal mare o morti nel deserto. Per chi arriva in Europa si avvia una nuova stagione e se scattano misure umanitarie si possono aprire opportunità di studio e di inserimento sociale con migliori prospettive di vita.
In questo quadro si colloca il confronto aperto in Italia sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e nello stesso contesto si inserisce la discussione avviata in Molise tra disponibilità alla solidarietà e paura del diverso.Non mancano esempi positivi regionali di strutture locali attivate per ospitare bambini e ragazzi che studiano sul nostro territorio, imparano un mestiere e stringono relazioni umane oltre che sociali. L’esempio ultimo di Casacalenda che ha riconvertito una scuola chiusa in un locale in cui hanno trovato rifugio 10 minori stranieri che per 3 anni si fermeranno in quella struttura agevolando il raggiungimento dei numeri per costituire le classi nelle scuole e offrendo lavoro a diversi giovani e professionisti molisani.
Su questi temi si è discusso in maniera molto forte ieri sera a Castelcervaro di FORNELLI rispetto ad una scuola che potrebbe essere riconvertita per accogliere i minori stranieri. Un confronto molto serrato e dai toni alti e aspri ma un confronto vero e utile, non semplice ma in grado di promuovere una cultura dell’ospitalità, della solidarietà e del soccorso in favore di chi ha perso tutto e non ha nulla.Al di là di come evolverà la vicenda di FORNELLI il coinvolgimento dei cittadini è stato estremamente importante e significativo.
Fornelli: confronto dai toni forti sull’accoglienza dei profughi minorenni
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