A pochi giorni dal Consiglio Comunale di Isernia in cui il sindaco Brasiello ha azzerato la Giunta e in cui la maggioranza si è resa protagonista di un forte atto d’accusa nei confronti della stessa amministrazione, rea di essere troppo distante dai cittadini e incurante delle problematiche che affliggono la città, il consigliere comunale di minoranza Filomena Calenda è tornata sull’argomento puntando il dito proprio contro il primo cittadino. “In qualità di consigliere, ma soprattutto di cittadino – ha dichiarato Calenda – non mi interessa conoscere né i motivi che si celano dietro tale situazione né tantomeno sapere se sindaco e consiglieri di centrosinistra sapessero già in anticipo ciò che da lì a poco sarebbe accaduto. Quello che invece, mi preme sottolineare è che il timoniere Brasiello riprenda, anzi trovi quella rotta che non ha mai avuto in questi anni di amministrazione. E’ necessario che il sindaco riveda il proprio programma elettorale e cominci ad impegnarsi a fondo per risolvere una situazione ormai degenerata. Al di là delle stanze di palazzo e delle beghe politiche, infatti, ci sono gli isernini che attendono con ansia provvedimenti che risollevino le sorti di questa città”. Un invito da chi, in questi anni, non ha mai fatto opposizione sterile ma ha valutato singolarmente ogni proposta proveniente dall’amministrazione, sempre nell’ottica di sostenere la crescita economica e favorire lo sviluppo della città.
Il consigliere di centrodestra ha sottolineato, inoltre, come in questo ultimo periodo la soglia di povertà è una realtà con cui devono fare i conti sempre più isernini. “Colpa anche – ha dichiarato Filomena Calenda – delle imposte elevate introdotte e volute proprio da Luigi Brasiello. Senza dimenticare la questione Università, con lo stesso primo cittadino che nonostante la sottoscrizione, qualche mese fa, di un documento in cui si impegnava a dimettersi in caso di spostamento dei Corsi di Laurea a Pesche oggi si trova con un pugno di mosche in mano. Purtroppo è accaduto quanto già era stato paventato, nell’indifferenza generale di questa amministrazione, ormai inerme dinanzi all’ulteriore spopolamento e deterioramento che sta interessando questa città. A nulla è servito lo scaricabarile svolto dagli esponenti di centrosinistra a danno delle precedenti amministrazioni di centrodestra, durante quei pochi Consigli Comunali richiesti sempre dall’opposizione. La realtà oggi è un’ altra ed il sindaco Brasiello deve prendere atto del suo fallimento”.
“Il primo cittadino dopo l’ultimo Consiglio comunale – ha continuato Calenda – deve prendere atto che la sua capacità governativa deve essere <<rimodulata>> e la giunta deve essere azzerata. Deleghe che inoltre, probabilmente presentano talune incompatibilità, come più volte era stato palesemente sottolineato dalla stessa minoranza. Isernia è in agonia, sono sempre di più le famiglie in cui uno dei componenti ha perso il lavoro. Per loro i prossimi saranno mesi difficili. Anche per questo il sindaco Brasiello deve farsi portavoce, in qualità di primo cittadino di Isernia e Presidente della Provincia, con il suo <<compagno>> Frattura, che sta portando avanti una politica volta ad annientare l’intero territorio isernino, ponendo fine a quelle poche aziende che il suo predecessore, Michele Iorio, ha tentato di salvare in tutti i modi.
A pagare – ha continuato il consigliere – sono come sempre i cittadini, in particolare i giovani costretti a fuggire a gambe levate da questa regione. Isernia ha bisogno di un programma non assistenzialista, come qualcuno potrebbe pensare, bensì basato sulle peculiarità del nostro territorio. Mentre il <<nuovo>> sistema politico che a me sembra peggiore del <<vecchio>> sta solo creando una battaglia tra poveri. Sarebbe il caso – ha chiosato Filomena Calenda – che il sindaco Brasiello, con un esame di coscienza, ascoltasse il <<grillo parlante>>, mettendo in atto i provvedimenti suggeriti dallo stesso. Qualora non voglia fare ciò sarebbe meglio che si dimetta, la cittadinanza gliene sarà grata”.
Filomena Calenda: “Brasiello cambi rotta o si dimetta”
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