Comprendere le correlazioni tra ipertensione, diabete, problemi epatici e malattie neurologiche è di fondamentale importanza per offrire ai pazienti soluzioni terapeutiche rispondenti a tutte le esigenze dell’ ”anziano fragile” con un quadro clinico complesso da trattare. Il corso ECM, che si svolto ieri al Neuromed, è iniziato con un focus sulla ricerca circa i rapporti tra ipertensione e demenza, presentato da Ivana D’Andrea, ricercatrice in forza al Neuromed presso il laboratorio diretto dal Prof. Giuseppe Lembo. “La condizione di ipertensione cronica incide sull’esordio della demenza. – afferma l’esperta – L’ipotesi è che l’ipertensione vada ad alterare la funzionalità neurovascolare producendo quindi il graduale declino cognitivo. Il passo successivo sarà quello di traslare l’ipotesi di rage presentata come marcatore del declino cognitivo in pazienti con Alzheimer”. La dr.ssa Angela Ricci del Centro di Diabetologia IRCCS Neuromed ha esaminato le relazioni tra diabete e demenza: Si è evinto che il paziente con diabete e Alzheimer deve essere trattato individuando obiettivi glicemici personalizzati, meno rigidi rispetto al diabetico adulto, a causa della sua fragilità e per il rischio di ipoglicemia.Il dr. Gilberto Parisi si è concentrato sui meccanismi autoimmuni delle malattie e sull’utilizzo di alcuni farmaci biologici in grado di agire in maniera selettiva sulle molecole che determinano le malattie immunomediate.
Per quanto concerne l’imaging, un’importante relazione è stata svolta dal Prof. Claudio Colonnese, Direttore U.O.C. di Neuroradiologia del Policlinico Umberto I di Roma e Prof. Associato di Neuroradiologia Università Sapienza di Roma: l’esperto ha mostrato le immagini della patologia cerebrovascolare e di alcune patologie tossiche dismetaboliche e carenziali, in particolare si è focalizzato sui danni al cervello che queste possono indurre. Inoltre sono stati selezionati, commentati e condivisi con i discenti, alcuni esami che hanno evidenziato i danni cerebrali da intossicazione da alcool e droghe.
Presenti all’evento anche il Prof. Francesco Fornai, Università di Pisa, e il noto esperto Prof. Stefano Ruggieri, che hanno da poco pubblicato una special issue dedicata alla ridefinizione della malattia di Parkinson, da cui emerge come questa affezione neurologica, fino a poco tempo fa concepita come una lesione selettiva di un’area limitata del cervello, sia in realtà una lesione multipla, una malattia che interessa sia sistema nervoso centrale che gli organi periferici rappresentando un esempio paradigmatico di patologia neurologica in ambito internistico.
Il dr. David Iapaolo, Responsabile del Corso insieme al neurologo dr. Nicola Modugno, entrambi in forza al Centro Alzheimer dell’IRCCS Neuromed, ha invece esaminato le encefalopatie tossico-carenziali con demenza, ovvero ripercussioni del sistema nervoso centrale dovute a patologie di altri organi soprattutto fegato, tiroide, reni e polmoni. La demenza qui è una complicanza e occorre trattare la malattia che la determina. L’esperta Anna Elisa Castellano, Responsabile del Centro Alzheimer Neuromed, ha invece argomentato circa le encefalopatie autoimmuni con demenza: queste sono malattie specifiche del sistema nervoso centrale dovute a disordini del sistema immunitario. Queste devono essere trattate con farmaci immunomodulanti per consentire un miglioramento clinico.
La psicologa Barbara Gandolfi ha illustrato i vari quadri cognitivi nelle varie patologie neurologiche per parlare degli strumenti da utilizzare per la valutazione neuropsicologica e per la progettazione personalizzata degli interventi farmacologici e non farmacologici. Un esempio è fornito dalla riabilitazione cognitiva che, da circa due anni, è svolta all’interno della struttura molisana con un gruppo di 15 pazienti e 15 familiari, operando sia a livello cognitivo, emotivo, comportamentale e relazionale, al fine di garantire il raggiungimento o il mantenimento di una migliore qualità della vita.