Il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, intende chiarire gli aspetti fondamentali di quanto accaduto in fase di approvazione del nuovo piano di dimensionamento scolastico provinciale, riassumendo l’effettivo svolgimento dei fatti e riconducendo la questione sui binari della verità.«Innanzitutto occorre precisare che la proposta di ‘dimensionamento’ in realtà prefigurava il ‘ridimensionamento’ d’un precedente assetto, com’era già avvenuto tre anni fa in maniera analoga, stante il calo della popolazione scolastica. Per cui, dei tagli apparivano inevitabili.
Ciò nonostante, contrariamente a quanto qualcuno vuol far credere, Isernia non ha perso tre istituti ma uno solo, oltretutto per effetto di manovre scaturite da interessi localistici che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni della scuola. Ad inizio riunione, infatti, con una votazione a parte e che non riguardava specificatamente il piano generale di riordino, è stata approvata, con una maggioranza non certo larga, l’assegnazione della dirigenza all’istituto comprensivo di Castelpetroso, circostanza che ha provocato non solo il mio dissenso ma anche la ferma reazione dei rappresentanti di altre amministrazioni. Varie le ragioni di ciò, non ultima quella che Castelpetroso è un luogo montano, d’inverno costantemente innevato, non agevole da raggiungere per chiunque e ancor più chi deve andare a scuola. Quindi, la logica di tale scelta non può che essere stata la conquista di piccoli vantaggi che mal si conciliano con le esigenze concrete dei servizi scolastici.
Preso atto di tale scenario, prima di passare alla votazione dell’intero piano di dimensionamento, ho chiesto una sospensione di quindici minuti allo scopo di ricondurre la discussione verso il confronto costruttivo e il buon senso. Ma, con un’azione ostile e che ha evidenziato alleanze da campanile tese a isolarmi nel contesto della decisione finale, la sospensione è stata negata. A quel punto, a me e ad altri amministratori non è rimasto che votare contro il piano, che tuttavia è stato approvato.
Non so se questa vicenda, per come si è evoluta e concretizzata, si presti ad un ricorso legale; è certo, però, che il piano dovrà essere recepito dalla Regione Molise e non mi sembra che i sindaci che l’hanno approvato abbiano perfettamente rispettato le linee-guida stabilite proprio dalla Regione. Alcune difformità ci sono e saranno evidenziate nelle sedi opportune, a difesa della Città di Isernia e della sua organizzazione scolastica».