Il Comune di Isernia ha promosso una serie di iniziative per il Natale 2014 e, come già avvenuto in altri comuni, scoppia il caso costi. In un periodo di grave crisi economica, con la maggior parte delle attività commerciali in crisi, una tassazione alle stelle ( tra le più alte d’Italia), la disoccupazione galoppante, l’amministrazione Brasiello sceglie di patrocinare le manifestazioni del Natale “regalando” alla proloco del Capoluogo Pentro 16.000 euro (Delibera n. 150 del 02.12.2014). Quello che per molti ignari cittadini è il “regalo” per il Natale 2014, è invece il frutto dei loro sacrifici contributivi e delle loro rinunce. Sulla questione interviene il Capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia – AN Di Perna. « Populus duas tantum res anxius optat panem et circenses » recitava Giovenale e l’amministrazione targata Brasiello sembra averne incarnato pienamente il senso rinunciando, o meglio, facendo rinunciare ai suoi cittadini anche al pane pur di ritrovarsi i “giochi”. È quanto avvenuto con le manifestazioni di questo Natale 2014, uno dei più duri degli ultimi anni a causa di una crisi economica che sembra non avere fine e che ha condotto molte delle nostre famiglie sull’orlo della povertà. Ben vengano, in un tale contesto, i tentativi di restituire speranza ed allegria a chi ha ben poco da averne, il tutto, però, dovrebbe essere commisurato alle possibilità di cui si dispone badando, inoltre, alle priorità che si hanno sotto gli occhi. È esattamente quanto Brasiello ed amici hanno scelto di non fare gravando con una tassazione al limite del sostenibile la propria popolazione e fornendogli poi la caramella del divertimento. Sapete cari concittadini quanto è costato alle vostre tasche il Natale 2014? Ben 16.000 euro che il comune di Isernia, con Delibera n. 150 del 2.12.2014, ha scelto di regalare alla Proloco del capoluogo per installare delle casette (di cui alla Proloco si paga regolarmente l’affitto) ed una pista di pattinaggio (che comunque vi costa 10 euro l’ora). Il tutto proprio mentre si chiede alla popolazione uno sforzo immane per saldare Imu, Tasi, Tari e chi più ne ha più ne metta.
Ma non finisce qui; gli sprechi dell’amministrazione “circense” si contano ovunque: nella scelta di “regalare” l’Auditorium per spettacoli di cui pochi potranno usufruire, nel disinteresse più totale verso lo stato di degrado ed abbandono delle nostre strade e dei nostri marciapiedi, nella decisione clamorosa di lasciar andare l’Unimol dalla storica sede di Via Mazzini.
Eh si signori, anche qui va sottolineato un ennesimo punctum dolens: tra cittadini di serie A (che possono permettersi di usufruire delle manifestazioni “promosse” dal “Circolo degli Scipioni” targato Brasiello) e cittadini di serie B (che invece pagano solo le tasse e non possono godere di un bel nulla perchè hanno già sacrificato tutto per quello), ce ne sono altri che sono addirittura di serie C; mi riferisco a quelli del centro storico che pagano per manifestazioni che si svolgono solo dalla Stazione a salire (obliando tutta la parte più antica e suggestiva) e che, inoltre, assistono alla costante migrazione di negozi, attività commerciali ed anche – da ultimo – della sede Universitaria da quella zona.
Insomma la situazione è più che mai drammatica e la maggioranza, troppo occupata a pensare all’allargamento di Giunta, non si preoccupa di dare risposte concrete alla cittadinanza e, nel timore di essere scoperta nella sua incompetenza, cerca di nascondersi dietro luminarie, casette e piste di pattinaggio che paghiamo noi.
Una maggioranza, questa, che non è neppure in grado d organizzare correttamente la macchina amministrativa di Palazzo San Francesco – come dimostra anche una nota dei dipendenti comunali divulgata proprio in questi giorni. Dipendenti che lamentano evidenti carenze organizzative e dirigenziali supplite spesso con soluzioni approssimative e di certo poco efficienti. Come può, chi non è in grado di amministrare un condominio occuparsi dell’intera città?
Basta, è giunto il momento di tirare le somme, è giunto il momento di chiedere a Brasiello ed ai suoi di farsi da parte, per il bene della nostra comunità, per il rilancio delle nostre martoriate attività commerciali, per il recupero dello smarrito decoro urbano. Siamo scontenti dell’operato di questa amministrazione – conclude Di Perna – e , ne sono certo, dopo aver appreso che paga pantalone, saranno tanti i cittadini a pensarla come noi: un Natale troppo caro ed amaro per gli isernini”.
Di Perna: Natale troppo caro ed amaro per gli isernini e sprechi dell’Amministrazione
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