Di Clemente: paradossali fanfaluche diffuse dal centro destra sul Lotto Zero ad Isernia

Fa ridere la dichiarazione resa dal sig. Giacomo Pace di Forza Italia, nello spazio elettorale di Rai3 Molise, secondo cui “il lotto zero” sarebbe la condizione per sviluppare “il turismo”; così come fanno ridere le paradossali fanfaluche diffuse dal candidato sindaco della destra a Isernia, di FI, Salvini e Passera, secondo cui chi si oppone a questa nefasta iniziativa “sarebbe nemico del progresso ”.
Non a caso questi esponenti rappresentano le forze più retrograde della nostra realtà locale, legate al subcultura reazionaria e devastante stile ’Italia stile anni ’50, ben rappresentata dal famoso film di Rosi “Le mani sulla città” o dalla satira di Cetto La Qualunque.
Nel loro mondo a valori rovesciati, confondono  il regresso con il progresso: secondo le loro bizzarrie, il “turismo” ed “il progresso” di Isernia si sviluppano… con il LOTTO ZERO.  Sic!
Cioè la cementificazione selvaggia e lo spreco di 174 milioni di euro per una strada che non serve praticamente a nulla (se non alle cricche del cemento), con otto viadotti e due gallerie in 5 Km tra Pesche e Miranda già collegate. E per guadagnare 1 o 2 minuti di tempo. Sic!  In una zona verde che interferisce con le sorgenti di San Martino, con un rischio archeologico e che verrebbe strappata alla valorizzazione ambientale ed agricola. Consumo scriteriato del suolo e inquinamento a parte.
Vieppiù. Il candidato sindaco della destra a Isernia (FI, Salvini e Passera), non sa di cosa parla e non conosce evidentemente neanche le carte di cui egli stesso è responsabile: blatera di un “finanziamento CIPE” di 124 milioni mentre il costo attuale dell’opera è di 170 milioni di euro, oltre i 4 milioni della per il solo progettista; in un’intervista blatera della “utilità per il traffico che proviene da Roccaravindola”  senza sapere che per raggiungere Castel di Sangro da lì non si deve passare per Isernia !  Nè sanno che il traffico lungo Isernia Nord è solo in minima parte interessato a Castel di Sangro e comunque non in misura da giustificare tanto spreco di denaro pubblico e scempio di verde. Insomma sono in totale confusione.
Sinora gli unici finanziamenti arrivati dalla Regione al Comune- presi dalla Giunta Iorio su fondi CIPE e comunitari ben altrimenti destinabili- sono i circa 4 milioni per i soli progettisti.
Peraltro la delibera di giunta comunale di destra, n.106 del 2008 con cui si impegnava tale cifra per i progettisti era priva di copertura e solo il suddetto intervento  della Giunta Iorio salvò costoro dalle responsabilità per buco finanziario creato.
Invece per i fondi dell’opera magna sinora non è stata trovata traccia: nello stesso disciplinare, sottoscritto nel 2015, di appalto della progettazione è scritto che solo successivamente alla definizione del progetto (scadenza 30/9/2017), quest’ultimo sarà ceduto all’ANAS il quale procederà a chiedere il finanziamento! Il che conferma che tale finanziamento dell’opera non risulta affatto stanziato nel 2015, come asseriscono i portatori di questo progetto.
Su precisa nostra richiesta né il Comune né la Regione, nè l’ANAS ce ne ha confermato la esistenza. E qualora dovesse spuntare qualche delibera di finanziamento a noi occultata dagli atti, ciò aggiungerebbe un altro aspetto inquietante sotto il profilo della trasparenza.
Infine si ricorda che tutta tale vicenda è anche al vaglio dell’A.G. su precisi punti posti dal Comitato NO LOTTO ZERO, compresa  l’Autorità Anticorruzione e l’inchiesta erariale. Ma a prescindere dagli esiti favorevoli o sfavorevoli delle questioni giudiziarie, il PCL MOLISE, nel sostenere la lotta del COMITATO NO LOTTO ZERO, rivolge un appello al mondo del lavoro perché tali risorse vengano sottratte alle cricche capitalistiche del cemento e recuperate per un piano straordinario di vera occupazione nella nostra provincia a partire dal settore edilizio: frana del Macerone, manutenzione ambientale, efficientamento energetico degli edifici, manutenzione e potenziamento viabilità esistente,  valorizzazione agricola e  archeologica, bonifiche ambientali e si potrebbe continuare. Cioè per le tante opere utili già da noi indicate, di cui ha bisogno la nostra terra, che sta morendo sotto i colpi della speculazione capitalistica.

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