ll sig. Piritore, quale Prefetto di Isernia, ha diffuso affermazioni di “legittimità” dell’autovelox di Macchia d’Isernia, che sono a dir poco sconcertanti, del tutto apodittiche e prive di ogni fondamento, sia giuridico sia fattuale. Tanto più a fronte delle recenti Sentenze del Giudice di Pace che correttamente ne sanciscono la assoluta illiceità. Pertanto invitiamo le numerose persone colpite a non attribuire alcun pregio alle affermazioni del Piritore: dobbiamo continuare la nostra battaglia di giustizia sociale, ora rafforzata anche dalla vittoria giudiziale. E’ inaudito che un Prefetto si rifiuti di eseguire delle impeccabili sentenze giudiziali, emesse (una volta tanto) in favore della popolazione vessata, grazie alle battaglie sociali portate avanti.
Vi sono dati accertati anche giudizialmente: l’autovelox non è stato autorizzato sul punto ove è ubicato e sono violate le distanze di segnaletica preventiva. E ci sono altri modi da noi proposti, per tutelare la sicurezza stradale in quel tratto ancorché inspiegabilmente ignorati. Sul piano della difesa tecnica-legale, pertanto, unitamente al CSA di Di Schiavi (l’esperto massimo regionale che ha svelato le illegittimità de quibus) e all’Associazione antimafia di Romano De Luca, abbiamo già formalizzato la diffida, sia al Prefetto sia al Sindaco di Macchia, di dare esecuzione senza indugio alle sentenze suddette e dunque di spegnere l’autovelox, pena anche la tutela in sede penale per le varie ipotesi connesse all’abuso di potere.
Abbiamo anche formalizzato la richiesta al Ministero dell’Interno di nominare un soggetto estraneo alla Prefettura di Isernia per istruire e decidere sui ricorsi, atteso che il Piritore ha anche incredibilmente svelato il (pre)giudizio della Prefettura su di essi, prima della loro istruttoria.
Tuttavia è la mobilitazione popolare che conta, atteso che nessun affidamento può farsi verso le istituzioni borghesi, come dimostra lo stesso comunicato del Prefetto Piritore che, in sostanza, a fronte delle dette sentenze ha risposto con un “me ne frego…!” . Ma perché questa difesa a tutti i costi di un autovelox abusivo, al punto da disattendere persino le sentenze giudiziali ?
Non sfugge che, tale dichiarazione inaudita del sig. Piritore, ha subito ottenuto pieno sostegno e condivisione da Giampiero Colella, quale Presidente di una Associazione autodefinita “dei Consumatori”: costui, tuttavia, non ha precisato di essere anche amministratore della Avenue srl, società con sede in Cassino che noleggia gli autovelox e che ovviamente ha interesse ad impiantarne quanti più sia possibile, onde aumentare i profitti; anzi, è proprio questo Colella il promotore del progetto “Percorso della sicurezza”, leggasi autovelox sanguisughe nella provincia di Isernia, che si è concretato dopo più incontri avvenuti proprio nella sede prefettizia di Isernia, anche con il sindaco di Macchia, Del Bianco.
Il Colella, già candidato nel Lazio nella lista del “FARE per fermare il declino” di Oscar Giannino (il talebano del liberismo meritocratico ed antisociale che si era finto laureato), aveva nel suo programma “il chiodo fisso della riduzione delle tasse agli imprenditori”. Ed in questa vicenda degli autovelox, il Colella dimostra tutta la sua coerenza programmatica: le multe da autovelox, ipocritamente ammantate dalla “sicurezza stradale”, sono uno dei mezzi per scaricare sulle masse popolari il costo delle regalie fiscali governative a grandi imprese e banchieri. E se poi ci si ricava anche lauti profitti privati per i capitalisti del noleggio autovelox, tanto meglio.
Morale della favola: in questa società fondata sull’arbitrio convulsivo del mercato, tutto si muove in base alla legge del profitto, per i capitalisti, sotto la protezione delle istituzioni dello stato borghese e dei loro politici. A pagare sono sempre le masse popolari, rivoluzione sociale permettendo.
Il Coordinatore Tiziano Di Clemente