Facendo seguito al documento diffuso dal sindacalista Di Schiavi sul tema, si chiede che vengano rese accessibili dal sito del comune di Isernia, le determine emesse nel disastroso decennio della giunta di destra con cui si liquidano decine di migliaia di euro di “rimborsi” per spese legali private ad amministratori e dirigenti fiduciari già indagati dalla Procura. Ciò anche in attuazione della normativa anticorruzione. Inoltre si ribadisce la richiesta di recuperare tali somme per destinarle a finalità sociali ed ai soggetti disagiati che in città stanno aumentando senza limiti.
Ciò premesso si ricorda che, in particolare, nel gennaio 2012, il PCL di Isernia segnalò la determina R.G. 2663 del 11/11/2011 avente ad oggetto “Impegno e liquidazione somma per rimborso spese legali ass. Scuncio Antonio” (ex AN-PDL). Il contenuto era ed è inaccessibile dal sito (v. allegato), e la giunta di destra si rifiutò di fornire lumi.
Così sui giornali l’interessato dovette venire allo scoperto: si trattava di un’inchiesta penale in cui lo Scuncio era indagato dalla Procura di Isernia unitamente ad una sua nipote, p.p. n.1652/10, in merito ad una campagna persecutoria ed infamante condotta contro il PCL di Isernia dalla redazione di Isernia della Gazzetta del Molise, abusando del mezzo mediatico, a cui non era concessa neanche una replica. Orbene, ci chiediamo perché le relative spese legali private dello Scuncio devono essere pagata dai cittadini di Isernia. V’è un nesso con l’interesse collettivo ?
Ovviamente sarà la magistratura penale e contabile a vagliare se vi sia un esborso illecito o meno. Noi poniamo solo un problema di scelta politica nell’uso delle risorse comunali. E chissà se ora il neo moralizzatore consigliere Testa del PDL sia interessato al caso: mai dire mai.
Infine si ricorda che, all’epoca, sempre questo ex membro giuntale di AN-PDL tale Scuncio, nel replicare al nostro intervento, parlò sui giornali impropriamente di “una causa contro il PCL ”, blaterando su un immaginifico “importo di 100 mila euro” che il coordinatore del PCL di Isernia gli avrebbe dovuto risarcire, annunciando, in un impeto di generosità, che li avrebbe poi dati “in beneficenza”.
Ed invero questo tale Scuncio i 100 mila euro glieli ha incredibilmente chiesti, citandolo innanzi al Tribunale di Cassino, perché “offeso”, all’epoca in cui era membro giuntale di An al commercio, da una vertenza politica del PCL di Isernia, fatta nel 2006, a tutela degli ambulanti che lamentavano maltrattamenti del Comune. Peccato che il suo tentativo è fallito miseramente, con la esemplare Sentenza n.1105/2014 del 18/9/2014 (che divulgheremo), in cui si accerta che il PCL di Isernia aveva semplicemente svolto una legittima attività politica, in favore dei più deboli contro le prepotenze del potere.
Pertanto non ci resta che rivolgere a questo ex membro giuntale di AN un invito: visto che si era mostrato così generoso da donare in beneficenza 100 mila euro, perché almeno non restituisce al Comune i suddetti rimborsi di spese legali che ha percepito, sì da destinarli alle più nobili cause sociali indicate dal PCL ? Hic Rhodus, hic salta ! (Tiziano Di Clemente)