D’Apollonio: solito teatrino della politica, che fa promesse assolutamente poco concrete

La campagna elettorale volge al termine, ma non si perde occasione per dar luogo al solito teatrino della politica, che fa promesse assolutamente poco concrete, alle quali nessuno più è disposto a credere. Ho letto infatti in questi giorni di richieste, da parte di liste a sostegno del centrosinistra, nei confronti del loro candidato sindaco. Richieste di riduzione della pressione fiscale, come primo punto in agenda. Eppure, chi fa solo oggi, in campagna elettorale, queste dichiarazioni di intenti è chi, dalla poltrona di assessore, ha consentito senza batter ciglio che le tasse a Isernia si aumentassero al massimo. Incredibile, ma vero. E i cittadini tartassati lo sanno fin troppo bene, costretti come stati fino ad ora a tirare la cinghia tra mille gabelle. E poi saremmo noi i gabellieri! Che coraggio!
A chi volesse controbattere che, come opposizione consiliare, votammo contro il bilancio di previsione concorrendo allo scioglimento anticipato dell’amministrazione comunale, rispondo che il bilancio in questione fu clamorosamente bocciato, in via preventiva, dalla commissione consiliare competente, e che era stato predisposto da pochi intimi, senza che i consiglieri fossero stati consultati su alcunché. Nello stesso risultava, tra l’altro, come non fosse stato fatto  praticamente nulla in materia di riscossione delle entrate. La riduzione delle aliquote fiscali dello 0,3×1000 non bastava minimamente a compensare tutte le storture e le inefficienze. Fumo negli occhi, insomma. Dunque, sentir parlare questi signori, oggi, di riduzione delle tasse, fa venire l’orticaria ai contribuenti.

Oggi, poi, tutti o quasi parlano di Paleolitico, di cultura, di progetti. Anche qui occorre ricordare che la vecchia amministrazione non lo ha valorizzato neppure in una vetrina internazionale d’eccezione come l’Expo di Milano, dimenticandosi totalmente della questione. E che quella stessa amministrazione parlò, insieme al governo regionale, di accordo tra atenei per il rilancio dell’università di Isernia, nel centro storico. Era il gennaio 2015. Nulla si è mosso, da allora. Anzi: l’università del Molise in via Mazzini ha tristemente chiuso e oggi rischia di andar via anche la Sapienza. Eppure, questi personaggi si ripropongono ancora, non contenti, per governare la città.

Li abbiamo già visti all’opera. Persi quotidianamente dietro diatribe interne di cui ai cittadini non interessava nulla, hanno anche consentito che la piscina comunale smettesse di funzionare. Ancora oggi, infatti, l’impianto è chiuso. Ecco perché noi proponiamo un metodo totalmente in discontinuità con la precedente amministrazione di centrosinistra, che oggi si ripropone sotto ‘mentite spoglie’ per dare l’idea di un rinnovamento che non esiste. Sono gli stessi amministratori che non hanno amministrato affatto per quasi tre anni. E’ a loro che dovremmo riaffidare le chiavi di una città in ginocchio? Sarebbe come affidare, le pecore al lupo. I fatti sono questi, purtroppo, e la città né è testimone.

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