“L’amministrazione comunale di Isernia doveva rappresentare il nuovo per la nostra città: ebbene, se le novità erano queste, forse è il caso di andare tutti insieme dal vescovo e fare una preghiera”. Fa ricorso all’ironia Alfredo D’Ambrosio, responsabile regionale dell’Unione Popolare Cristiana (Upc), movimento di cui è anche componente della segreteria nazionale. Il senatore commenta lo stato di salute del centrosinistra cittadino, per il quale parla di “luna di miele finita con gli elettori”. Principale responsabile della disaffezione dei cittadini dalla coalizione di maggioranza, il sindaco Luigi Brasiello, verso il quale D’Ambrosio non risparmia stoccate.
“Quando chi governa una città – dichiara il senatore – non capisce che le scelte importanti vanno condivise, come dimostra ad esempio la mancanza di dialogo con la Polizia Municipale; quando non ci si rende conto che, per amministrare e dare risposte ai cittadini, occorre motivare il personale del Comune coinvolgendolo nelle decisioni, non si va da nessuna parte. A ciò si aggiunga che il sindaco è stato catapultato nell’agone politico senza avere alcuna esperienza, cosa che rende ancor più arduo gestire la cosa pubblica in un momento tra i più difficili della storia di questo capoluogo. E’ sotto gli occhi di tutti come Isernia stia diventando una città fantasma, totalmente allo sbando: giorno dopo giorno, l’amministrazione assiste, inerte e silente, alla chiusura delle attività commerciali, forse senza rendersi conto che, quando chiudono i negozi, muore il tessuto economico e produttivo di una città. A dare il colpo di grazia a quei pochi commercianti rimasti, già stremati dalla crisi, sono state le tasse comunali messe l’anno scorso dal sindaco e dalla sua amministrazione, i cui effetti devastanti si percepiscono solo in questi giorni, con intere famiglie gettate sul lastrico e l’aumento dei cosiddetti nuovi poveri”.
“Il primo cittadino – continua D’Ambrosio – non ha mantenuto alcun impegno, fatta eccezione per due progetti avviati dalla vecchia amministrazione Melogli. Mi riferisco alla rotonda di Isernia Nord, nei pressi dell’Hotel Europa, tuttora in itinere, e a quella di via Umbria, già portata a termine perché, evidentemente, non conveniva a nessuno non terminare i lavori. Oltre le due rotatorie, il nulla: ma quel che è peggio è che nessuno sa cosa stia facendo quest’amministrazione, quali siano i progetti in cantiere, se ce ne sono, con quali fondi si intende portarli avanti, in che tempi, con quali priorità. Bene ha fatto, dunque, la minoranza di centrodestra a criticare il sindaco con un manifesto in cui ha evidenziato solo alcune delle promesse non mantenute. Ma ritengo che il centrodestra commetta un errore, invece, quando chiede le dimissioni di Brasiello”.
Il sindaco, secondo il senatore, “deve infatti restare al suo posto, visto che è stato eletto: i cittadini che lo hanno votato devono tenerselo stretto e lui deve rimanere dov’è con tutte le sue responsabilità. Saranno i fatti a parlare per lui: con il tempo, il sindaco si cuocerà a fuoco lento. Il vero problema ce l’hanno i consiglieri di maggioranza, che vengono trascinati in situazioni spiacevoli senza avere alcuna colpa. Sono loro a doversi preoccupare di come stanno andando le cose, per il centrosinistra. Mentre la minoranza consiliare ha un compito decisamente facile: le basterà fare un’opposizione concreta e intelligente, prendendo a cuore soltanto i problemi che interessano esclusivamente la comunità. Per il resto – conclude D’Ambrosio – può stare con le braccia conserte e aspettare lo sviluppo degli eventi: sarà la gente, con il voto, al momento giusto, a decretare quali sono i risultati di quest’amministrazione, presentatasi come innovatrice e dimostratasi, almeno fino adesso, dilettante a livello politico e inadeguata a livello amministrativo”.
Alfredo D’Ambrosio responsabile regionale Upc
D’Ambrosio: centrosinistra isernino, luna di miele finita con gli elettori
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