Si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione l’”esperienza scientifica” degli studenti dell’I.S.I.S.S. Giordano di Venafro.
I ragazzi hanno intrapreso nel gennaio scorso, tramite una convenzione stipulata tra l’I.S.I.S.S. Giordano e l’Istituto Neuromed, un percorso formativo che gli ha portati a lavorare a stretto contatto con i ricercatori dell’I.R.C.C.S. di Pozzilli e quindi a conoscere il mondo scientifico.
Oggi il Presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa, insieme alla professoressa Carmela Altobelli e al professor Giuseppe Battaglia tutor degli studenti, ha consegnato ai ragazzi gli attestati di partecipazione al progetto. “Vi auguro di non dover mai fare marcia indietro nella vita, in un percorso intrapreso o in un progetto programmato; – ha affermato il Presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa rivolgendosi agli studenti – e se sarete costretti a farlo non scoraggiatevi mai, abbiate il coraggio di fermarvi e chiedere consigli, perché no, per poi ricominciare.
Ringrazio la professoressa Altobelli per aver avuto la pazienza e il coraggio di portare avanti questo percorso che spero vi sia stato utile. Nella vita serve tutto, – ha continuato Pietracupa – soprattutto per voi che siete in una fase importante, in cui iniziate a prendervi delle responsabilità e a fare scelte per il vostro futuro. La disponibilità dei nostri ricercatori, in particolare del professor Battaglia, va anche in questo senso: fornirvi non solo nozioni scientifiche per farvi conoscere il mondo della ricerca di base ma anche di darvi un esempio di come si può credere in ciò che si fa con umiltà, confrontandosi e trasferendo le conoscenze acquisite dopo anni di lavoro. Credete in quello che volete fare – ha concluso il Presidente della Fondazione Neuromed – e se avete dei sogni non consentite a nessuno di bloccarvi”.
“L’Istituto Neuromed ha un forte radicamento sul territorio che consente a tutti noi di fare esperienza della grande ricchezza scientifica e, in generale, culturale che esso ci offre. – ha detto, poi, la professoressa Carmela Altobelli – Diventerebbero colpevoli tutte le altre istituzioni, comprese quelle scolastiche, se non dessero l’opportunità ai giovani di venire a contatto con tale realtà e di avvicinarsi al mondo scientifico. Molti ragazzi hanno scoperto, nel corso di questa esperienza, interessi che prima non avevano e per questo credo che tale progetto sia stato di fondamentale importanza per il loro futuro”.
“Sono passati ormai cinque anni da quando il progetto ‘nove giorni all’università’ è partito – ha affermato infine il professor Giuseppe Battaglia dell’Unità di Neurofarmacologia dell’I.R.C.C.S. Neuromed – un’iniziativa nata con la promozione di seminari sulle sostanze di abuso, che ha guidato i ragazzi verso una conoscenza approfondita dei meccanismi e degli effetti delle droghe sul sistema nervoso centrale. Quest’anno, in particolare, abbiamo avuto un’ottima partecipazione da parte dei ragazzi che si sono dimostrati molto interessati a seguire le attività di laboratorio.
Con questo progetto abbiamo gettato il seme dell’interesse e della curiosità affinché possa essere da stimolo alla conoscenza. Un esempio per tutti: è stata proprio la curiosità a guidare Alexander Flaming, nel 1929, a scoprire la penicillina. Sarà proprio la curiosità che vi spronerà – ha concluso
il professor Battaglia rivolgendosi ai ragazzi – a raggiungere gli obiettivi che vi prefisserete nel vostro percorso professionale e personale”.