Riceviamo e pubblichiamo
Nel Comune di Isernia due pesi e due misure. I dipendenti sono anni che aspettano di essere valutati e indennizzati i dirigenti per la medesimi obiettivi e attività valutati e pagati senza attese. Si è riunita nella giornata del 4 Aprile ultimo la commissione trattante del Comune di Isernia. Al tavolo presenti per i lavoratori le RSU del Comune i rappresentanti dei sindacati CCG CISL e per la parte pubblica i dirigenti e il segretario Comunale delegato. La proposta di contrattazione presentata da parte pubblica ad oggetto esclusivamente il contratto integrativo dell’anno 2018 e dell’anno 2019 e il regolamento per il fondo incentivante dei lavori pubblici. Le Rsu, unitamente alle sigle sindacali presenti, hanno posto la pregiudiziale risoluzione delle violazioni contrattuali e di legge e degli inadempimenti che da anni si perpetrano a danno dei dipendenti del Comune di Isernia evidenziando altresì il totale disinteresse da parte dell’amministrazione comunale delle vicende riguardanti il personale.
Con una nota congiunta hanno chiesto che si provvedesse immediatamente alla valutazione della attività dagli stessi compiuta e alla corresponsione di quanto dovuto dal 2012 ad oggi, evidenziando come l’attività di valutazione e di liquidazione delle indennità di produttività si sia invece svolta nei confronti dei soli dirigenti che sono stati valutati positivamente al massimo a prescindere dalla valutazione dei dipendenti. Hanno altresì chiesto, che si procedesse alla continuazione delle trattative per il contratto per gli anni 20015/2016/2017 approvato provvisoriamente solo da parte pubblica; alla costituzione del CUG (organismo di tutela contro le discriminazioni e le azioni di mobbing) attesi gli ultimi procedimenti disciplinari attivati dal dirigente del personale in violazione di legge; all’introduzione di criteri di efficientamento amministrativo ( strumenti in grado di incidere dal basso nelle risoluzioni dei numerosi e irrisolti problemi dell’amministrazione) e all’ adeguamento alle direttive comunitarie; e ad un corretto assetto normativo sulle attribuzioni di ruoli e responsabilità (attribuite oggi a caso e senza logica se non quella della deresponsabilizzazione del dirigente). La nota invita all’indicazioni di soluzioni da presentare al tavolo, per evitare che i sottoscrittori procedano nell’immediato a sollevare le responsabilità per i danni arrecati ai dipendenti e anche all’ente (c.d. danno da contrattazione integrativa) alla Corte dei Conti e alle altre autorità competenti nonché alla dichiarazione dello stato di agitazione.
Ad un tavolo mancante di condivisione, di risposte e di dialogo costruttivo, a fronte delle richieste avanzate nella nota (a cui viene allegata anche una petizione sottoscritta da ben 97 dipendenti che chiede a gran voce la risoluzione delle citate e altre criticità) e delle diverse soluzioni proposte dai rappresentati, la parte pubblica si è limitata in modo elusivo e spicciolo, ad ammettere il “ritardo” nell’attività di valutazione e liquidazione (di ben sette anni) e che dichiarare che l’impossibilità di una soluzione immediata dipende dall’attività svolta dall’Ufficio Risorse Umane.
Si chiede se la parte pubblica possa ammettere delle responsabilità, individuare altresì i fautori e non prendere, contestualmente provvedimenti per la realizzazione dei diritti dei dipendenti che, anche questa volta dovranno far ricorso alla magistratura aumentando il carico del contenzioso del Comune e di sicuro i debiti fuori bilancio.
CGIL – CISL – RSU