Obiettivo di queste elezioni amministrative era quello di cercare di far sedere allo stesso tavolo le migliori energie del paese. I cittadini chiedevano a gran voce unione per riformare completamente il modo di vivere ed intendere l’amministrazione pubblica. Questo è stato lo spirito con il quale ci siamo mossi fin dai primi momenti, perché per noi le elezioni dovevano rappresentare un modo per unire la comunità e non per dividerla dietro inutili personalismi.
Questo è stato il motivo per il quale dopo aver lottato insieme a tanti cittadini ad esempio contro la centrale a biomassa o a tutela della sanità, la cosa più naturale e logica era unire in un’unica lista il M5S, il PD, o comunque ‘Nuovo Sogno Agnonese’, e ‘Identità e Futuro’ di Vincenzo Scarano.
Sono straconvinto che a livello locale le bandiere dei partiti sono del tutto superflue; delle persone conosciamo tutti la storia, l’impegno e anche le capacità, quindi un soggetto civico che fosse la casa del buonsenso per costruire insieme il benessere di questa comunità è stato ciò a cui abbiamo lavorato da subito, senza steccati politici e senza alcun preconcetto.
La caduta improvvisa dell’amministrazione uscente e il lockdown non ci hanno certo aiutato nella fase di concertazione, però una cosa è bene chiarire ai cittadini di Agnone: fino al giorno precedente alla presentazione delle liste ho lavorato insieme ad altri due validissimi amici, affinché si potesse mettere insieme un’alternativa di governo ad un centrodestra che, ad Agnone, oltre ad aver fallito ha dilaniato la speranza di un futuro possibile.
Devo rilevare con estremo rammarico che il mio, il nostro tentativo di conciliazione è fallito. Il PD si è trincerato fin dal primo secondo dietro il nome di Daniele Saia come candidato sindaco dopo la benedizione di Facciolla e Fanelli e nessuno ha voluto sentire ragioni. Per carità, aspirazione legittima ma certamente i miei suggerimenti non sono stati presi in seria considerazione, anche quando avevo proposto una figura di sintesi tra i tre gruppi. Niente, per il PD Daniele Saia doveva essere il candidato sindaco senza alcuna possibilità di discutere, mentre continuavano a proporci 2-3 persone in lista, che tra l’altro ci suggerivano loro.
Alla fine di trattative durate settimane posso dirvi che probabilmente era tutto un bluff. Forse quel PD non ha mai voluto ragionare seriamente con noi.
Ma nonostante questo, ci tenevamo a correre, a dire la nostra in questa competizione elettorale soprattutto in termini programmatici e abbiamo continuato a dialogare con l’avvocato Scarano, il quale ha dimostrato di aver fatto un’ottima opposizione in questi anni di Consiglio comunale. Penso alle biomasse quando denunciò pubblicamente il potenziale conflitto di interessi in gioco, penso a come ha tutelato la casa di riposo San Bernardino e a tante altre azioni che ci hanno fatto apprezzare il suo operato in Comune.
A lui abbiamo suggerito nomi subito accettati senza riserve e, soprattutto, con lui abbiamo lavorato ad un programma basato su temi importantissimi.
Resta il rammarico personale per non essere riuscito a dare ai cittadini ciò che a gran voce chiedevano, ovvero l’unione delle forze in campo contro un sistema che ha fallito. Non posso nascondere la delusione verso chi mi ha visto lottare a tutela della nostra sanità e poi mi ha voltato le spalle. Penso anche ai comitati civici con cui ho sempre collaborato con il massimo delle mie forze. Eppure, a quanto pare, per qualcuno il mio impegno non ha avuto alcun valore.
Tuttavia di quell’impegno resto fiero perché si è concretizzato in fatti importanti per la comunità: un nuovo reparto di Dialisi con aumento delle postazioni, la diffida ad ASREM per l’assunzione dei medici vincitori di concorso in medicina, la scongiurata chiusura del Pronto soccorso nelle ore notturne, il servizio mensa sottratto dalle mani della cooperativa ‘Tre stelle’ solo per una mia ispezione nei locali e una fitta interlocuzione con l’allora Direttore Generale Asrem, Gennaro Sosto.
Lotto ogni giorno contro le storture del sistema, l’impegno per difendere la nostra sanità è giornaliero e continuo, ma spesso mi trovo a lottare contro i mulini a vento, da consigliere di opposizione al mal governo di Toma, una posizione realmente scomoda ma non remissiva.
Nonostante questo, a quanto pare, c’è chi ha scelto di dialogare con chi ha distrutto la nostra sanità pubblica e non con chi ha dimostrato di voler salvaguardare il territorio! Questo è ciò che veramente mi fa male.
Quindi è chiaro che ciascuno ha scelto da cha parte stare: c’è chi ha scelto di stare dalla parte di Facciolla, chi dalla parte di Niro e Di Lucente, io semplicemente ho scelto di stare al fianco dei cittadini di Agnone, come sempre, pancia a terra e lavorare.
E un pizzico di orgoglio lo provo quando mi rendo conto che ho contribuito alla candidatura di ragazzi straordinari come Giovanni Mastrostefano, Diego Perrella, insieme a Margherita Greco, all’interno della lista ‘Identità e Futuro’ di Vincenzo Scarano. Persone che probabilmente non avrebbero mai immaginato di scendere in campo in modo diretto per tutelare gli interessi di questa terra, ma oggi lo fanno con orgoglio e passione. È proprio a quella passione che bisogna puntare per migliorare il futuro ma anche semplicemente per immaginarlo.
Chiaramente il minuto dopo il voto, nel pieno rispetto della volontà popolare, sarò il portavoce in Consiglio regionale di tutti gli agnonesi, ma per il momento sarà bello farvi scoprire sia il progetto che abbiamo messo a punto per la rinascita per Agnone sia lo straordinario spessore di ragazzi che in Agnone hanno investito tutto, anche i propri sogni. Guardate le facce, quelle senza maschere non mentono mai.
E voglio ringraziare pubblicamente due attivisti straordinari, Vincenzo Brunetti e Cristian Pazzola, per la passione, per il coraggio e per essermi stati accanto in un momento realmente molto delicato.
In bocca a lupo a tutti, si comincia!