La strage delle morti sul lavoro non si ferma. Il giorno 8 maggio un’altra tragica morte è avvenuta a Campomarino (Cb), a pochi giorni di distanza dal terribile infortunio mortale che ha visto coinvolta la giovanissima Luana D’Orazio. Un volo di 30 metri è stato fatale per Mario Tracinà,55 anni, originario di Catania ma da oltre venti anni a Jesi.
Poco dopo la pausa pranzo stava lavorando al cantiere per il consolidamento di un ponte dell’autostrada a Campomarino, in contrada Colle Lame, vicino Termoli in Molise ed era nel punto più alto dell’impalcatura, quando qualcosa non è andato per il verso giusto.
Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio alla famiglia di Mario Tracimà. Usare la parola incidente sta diventando non più sopportabile.
Non si può più parlare di incidenti sul lavoro. Servono investimenti per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano la loro sicurezza. Negli ultimi vent’anni il lavoro è stato visto più come un costo che come una risorsa e si stanno continuando a cancellare diritti.
Abbiamo sempre messo in risalto, nelle varie riunioni, come sia prioritario puntare molto sulla formazione e informazione rivolta ai lavoratori e ai datori di lavoro, e realizzare una diffusione sul territorio della cultura della sicurezza e della legalità con delle iniziative a 360 gradi coinvolgendo tutti gli stakeholder del mondo del lavoro.
Inoltre, non vanno messe in discussione le norme del codice degli appalti che con la logica della semplificazione intervengono sul costo del lavoro smantellando regole e diritti; e vanno rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione e la medicina del lavoro sul territorio. Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete, e di messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il Presidente e il VicePresidente
del Co.Co.Pro. Inail di Isernia
Leopoldo Di Filippo
Giovanni D’Uva