“Cartello per la Cultura”, Izzo: esigenza di ricostituire un tessuto economico totalmente scomparso

Dopo tre incontri credo sia giusto informare l’opinione pubblica sulla sintesi degli interventi e della discussione intavolata dai partecipanti ai tavoli promossi da chi scrive presso la storica biblioteca comunale “M. Romano” di Isernia al fine di giungere alla condivisione di un percorso per la costituzione di un “CARTELLO PER LA CULTURA” in città. Prima di ogni altra considerazione, corre l’obbligo ricordare che l’iniziativa, diversamente da tante altre esperienze precedenti e parallele, nasce dall’esigenza di ricostituire un tessuto economico totalmente scomparso e che per giungere a tale obiettivo, imprescindibile era partire dall’humus culturale e dalla ricostruzione in primis dei presupposti culturali. Per giungere a ciò si è pensato che un nuovo tessuto non potesse prendere forma se non con un insieme di fili, partendo dalla certezza che ogni cittadino, di estrazione e formazione più varia e vasta possibile, fosse tenutario nonché portatore sano di una piccola o grande quantità di cultura ed immaginando di paragonare ogni singolo cittadino ad un filo, con l’idea di farli interagire, di mescolarli ed intrecciarli fra loro, portando immancabilmente alla formazione di un nuovo tessuto, stoffa “forgiata” da fili culturali! Semplice discorso, altrettanta semplice alchimia! Ed è altrettanto evidente (come sempre nelle mie convinzioni) che alla costruzione di qualunque opera che appartenga alla collettività potesse e partecipare appunto, la collettività. Dicasi democrazia! E così è stato e così viene, questa iniziativa, rispettata. Nessun invito personale (persino il sindaco è intervenuto apprendendo la notizia dai media!), nessuna particolarità, solo informazione, comunicazione, passa parola, social e poi le condizioni per intervenire, discutere e costruire erano (e sono) alla portata di tutti! Se qualcuno ha voluto equivocare sulla presenza o meno di persone di cultura al tavolo, evidentemente nulla sapeva o voleva sapere sullo scopo dell’iniziativa, la stessa spiegata fin qui!

Ma se l’intento era quello della partecipazione senza steccati (perfettamente riuscita), senza preparazione specifica e senza curriculum (forse dispiacerà a qualcuno), al tavolo si sono succeduti nei tre incontri fin qui allestiti, numerosi e qualificati esponenti della “cultura” propriamente detta che non solo hanno salutato positivamente l’iniziativa (e di questo li ringrazio personalmente) ma hanno con semplicità, così come si conviene alle persone di cultura, interagito piacevolmente con gli altri cittadini presenti, magari non proprio addetti ai lavori così come qualcuno direbbe, ma persone serie e vogliose di dare vita a qualcosa di positivo e bello! Ed è esattamente a quello che stiamo giungendo. Si è discusso, anche animatamente, di come ci si è ridotti in città e di come la morte civica stia prendendo il sopravvento, ci si è arrabbiati per come si è persa ogni possibile traccia di ambizione, ci si è raccontato di quello che di buono si era fatto nel passato, ci si è lamentati delle diversità di trattamento da parte delle istituzioni regionali tra le componenti territoriali e di come la stessa regione partecipi alla B.I.T. di Milano affidando l’organizzazione ad una parte del territorio, mentre diversamente, quello Pentro viene abbrutito ulteriormente con la cancellazione dell’unico presidio turistico provinciale e cittadino quale l’Ente Provinciale per il Turismo, maltrattato e spogliato del suo bagaglio, anche e soprattutto d’archivio e di memoria, insomma, all’inizio siamo stati una valvola di sfogo. E perché no?!

Nulla è possibile costruire se non ripartendo dalla chiarezza e dallo stato in cui tragicamente ci si trova. Però, contestualmente, si è voluto ricordare che diversi piccoli polmoncini, nonostante l’abbandono da parte delle istituzioni ed il degrado economico culturale respira e tra mille difficoltà lotta per non soccombere. Basterebbe citare il FAI con le sue giornate di primavera e non solo, le officine cromatiche con le loro lodevoli organizzazioni, lo SM’ART Arte e il suo premio Paci, Isernia, archeologia e cultura protagonista di numerose e colte visite guidate, lo Spazio Centottanta, laboratorio vivace di arte, il C.A.S.T., invenzione di appassionati per giovani teatranti, il Comitato Permanente Turismo e Ambiente di nuova costituzione e del quale sentiremo parlare, il dopolavoro ferroviario, l’associazione Excursio, la società Cosmos, la Pro Loco, L’orchestra Giovanile Comunale, l’assessorato alla cultura della città, il nuovo Museo del Costume. Insomma non tutto è perduto! Ma certamente rimangono le difficoltà di confrontarsi con altre realtà e la consapevolezza che sciolti non si va da nessuna parte.

Ecco lo stato dell’arte, la convinzione, dopo la discussione, di intrecciare tutti i fili per ottenere un nuovo tessuto che, rispettando la varietà e la dignità di ognuno dei componenti, ci si debba unire per costituire un unico Cartello Cultura che possa imporre, con un proprio logo ed un proprio nome, l’immagine dell’immane patrimonio cittadino. Nulla è stato chiesto alle istituzioni, nessun finanziamento, solo che le stesse fossero parte integrante del Cartello e che mettessero, questo sì, a disposizione del Cartello medesimo, una sede istituzionale, di proprietà pubblica, così come si conviene per organizzazioni che vengono dal popolo. Al prossimo incontro fissato per la terza settimana di aprile, si arriverà con una bozza di atto costitutivo e di statuto e siamo certi che, nel mese di maggio, il CARTELLO PER LA CULTURA, potrà vedere la luce ed iniziare il proprio cammino, finalizzando ed ottimizzando tutto quello che i singoli aderenti saranno capaci di organizzare unitariamente e, aspetto imprescindibile, sotto un unico nome e logo.

LE ASSEMBLEE SONO SEMPRE APERTE A TUTTI I CONTRIBUTI SIA IN FORMA DI ENTI, COMITATI, ASSOCIAZIONI, SOCIETA’, CHE SEMPLICEMENTE DI CITTADINI DI OGNI ESTRAZIONE E GRADO DI ISTRUZIONE! E NON VOGLIAMO CHIARIRLO PIU’!
Emilio Izzo

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