La sera del 13 ottobre 1943, sulle colline di Caiazzo presso Caserta, alcuni soldati della Wehrmacht, guidati da un giovane sottotenente, trucidarono in modo gratuitamente efferato ventidue civili italiani, nella quasi totalità donne e bambini. La strage scomparve dalla memoria collettiva per quasi mezzo secolo e solo nel 1988, a seguito di fortuite circostanze e dell’iniziativa di un coraggioso ricercatore italoamericano, la Procura di Santa Maria Capua Vetere aprì un procedimento penale per scoprirne movente e autori. Il processo si concluse nel 1994 con la condanna all’ergastolo di due dei responsabili: resta l’unica sentenza in Italia da parte di una Corte d’Assise, e non di un Tribunale militare, di condanna di criminali nazisti. A raccontare una vicenda storica e giudiziaria davvero agghiacciante e coinvolgente è il pubblico ministero che ebbe un ruolo determinante nel processo. La sua è una testimonianza fondamentale per il recupero della memoria dello spietato episodio, ma anche una riflessione sulla giustizia e sulle logiche della ragion di Stato che portarono Alleati e autorità italiane a insabbiare la vicenda.
Sul questo tragico fatto della storia italiana è stato pubblicato un interessante lavoro di ricerca realizzato dal Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, il dottor Paolo Albano, insieme al dottor Antimo Della Valle, Giornalista e saggista, esperto di storia e relazioni internazionali.
Il libro, intitolato “La strage di Caiazzo, 13 ottobre 1943”, verrà presentato nel corso di una conferenza che si terrà lunedì 30 novembre, alle ore 17,00 ad Isernia, nell’Aula magna della diocesi di Isernia-Venafro (ex università).
L’evento culturale, organizzato dalla Scuola di Formazione Teologica della diocesi di Isernia-Venafro, vedrà l’intervento dello stesso autore, dott. Paolo Albano, di Mons. Claudio Palumbo, Docente di Storia della Chiesa dell’Istituto Teologico Abruzzese- Molisano di Chieti e del vescovo Mons. Camillo Cibotti. Come afferma il procuratore Albano nel suo lavoro, “la strage di Caiazzo merita una menzione particolare nella camera degli orrori della Germania nazista. Il tragico periodo vissuto dall’Italia subito dopo l’armistizio vide scorrere tanto sangue innocente, che fu troppo presto e ingiustamente dimenticato”.