Bambino autistico lasciato in classe, le dichiarazioni della dirigente scolastica dell’I.C. Pilla di Venafro Maria Pia Tommasetti

In seguito alle notizie apparse sugli organi di informazione, la dirigente scolastica dell’I.C. Pilla di Venafro Maria Pia Tommasetti dichiara quanto segue: ”Premesso che la scrivente, come docente, come formatore e come dirigente ha sempre profuso tutto il suo impegno personale e professionale nelle problematiche dell’inclusione, riscuotendo consensi e successi, vorrei semplicemente sottolineare che l’episodio definito di “grave discriminazione”, riportato dai media per la scuola di Pozzilli, va contestualizzato, per dare il giusto peso ad azioni e responsabilità. Si è trattato infatti – dichiara la dirigente scolastica – di un mero disguido organizzativo e di qualche equivoco comunicativo tra docenti, i quali semplicemente non hanno consegnato in tempo utile l’informativa dell’uscita didattica sul territorio alla famiglia dell’alunno in questione, perché quel giorno il ragazzo era assente, e successivamente il coordinatore credeva l’avesse fatto l’insegnante di sostegno e viceversa. Quando sono stata messa al corrente, ho richiamato i docenti, indagando sull’accaduto, mi sono scusata per il disguido con la mamma e ho subito disposto l’accompagnamento dell’alunno nel luogo convenuto per l’uscita didattica. Un errore di questo tipo, perpetrato in assoluta buona fede, non può e non deve assolutamente azzerare in un colpo solo quello che l’Istituto e i suoi operatori quotidianamente fanno per l’inclusione, a tutela di tutti e di ciascuno. L’errore umano, cui peraltro si è posto subito rimedio, non sminuisce la responsabilità, ma credo che debba essere compreso e messo in conto come possibile. Se fosse accaduto a qualsiasi altro ragazzo tutto si sarebbe risolto con una telefonata di assenso per l’uscita  da parte della famiglia, ma a quanto pare la disabilità induce il pregiudizio e si presta a strumentalizzazioni, appunto discriminanti. Sono veramente dispiaciuta e, pur comprendendo il disagio di chi vive un dramma, non riesco a pensare come si possano attribuire intenzionalità e responsabilità che non ci appartengono, affossando l’operato rispettabile di un dirigente e della sua scuola, solo perché qualcuno ha agito una sola volta in modo superficiale, anche se in perfetta buona fede”.

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