“Gli attacchi scomposti da parte di un rappresentante delle Istituzioni nei confronti di un Parlamentare della Repubblica qualificano chi li compie.
Si resta costernati di fronte a un primo cittadino che ritiene il suo operato esonerato da ogni valutazione da parte di un componente eletto del potere legislativo, scambiandola per una “intromissione”.
E’ però comprensibile la frustrazione e l’imbarazzo di chi, a seguito di una oggettiva e preoccupata presa di posizione, è stato costretto ad ammettere i gravi vizi procedurali compiuti nello svolgimento del suo mandato.
Il Sindaco non può certo censurare legittime valutazioni politiche. Del resto la vera “corbelleria giuridica” di questa vicenda risulta essere la presenza nella delibera di variazione del Piano Triennale delle opere pubbliche del Comune di Isernia di una presa visione del parere dei Revisori dei Conti che in realtà non è mai stata rilasciata, come riconosciuto successivamente dalla stessa amministrazione pentra.
Questa “semplice dimenticanza” per il Sindaco è cosa di poco conto che può essere sanata ex post, trascurando però che le “regole” non si dimenticano ma si applicano.
Questo resta invece un fatto grave, evidentemente illegittimo, che potrebbe prefigurare anche profili giuridici le cui conseguenze saranno eventualmente valutate dagli organi competenti.
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