Amministrative Isernia, Di Biase: Michele Iorio è tornato, alleluja!

In quel tempo successe di tutto, si iniziò con la sconfitta di Michele Iorio, sconfitta sospinta da un grosso vento di novità, si finì con il rivedere Michele Iorio ricomparire all’orizzonte politico con somma gioia dei suoi “mercuri” televisivi. Michele Iorio è tornato, alleluja!
Sembra cosa da poco? Assolutamente no!
Si voleva cambiare il mondo politico in Molise, si è finito per continuare a fare un gioco al massacro, una politica 2.0 di alcun impatto sul territorio. Una politica fatta solo con proclami e con post su Facebook, o con conferenze stampa convocate con cadenza settimanale, post molte volte bistrattati, conferenze stampa finite nel telegiornale ad ora di pranzo, post usati per lo sfogo dai cittadini, conferenze stampa passate tra un incidente sulla Trignina ed un cinghiale abbattuto, cittadini che mai si sarebbero permessi di alzare la testa con Michele Iorio, ma questa, forse, è una cosa buona.
In questi anni abbiamo assistito da parte di Parlamentari del centrosinistra, aspiranti parlamentari e governanti di questa Regione, ad un isolamento volontario e cercato. Isolamento di comunicazione, di comunicazione sui temi che riguardano direttamente il nostro Molise. Un isolamento che è passato attraverso la sistematica eliminazione di qualsiasi tipo di riunione, a qualsiasi livello, degli organismi del Partito Democratico. Partito che facendo in questa maniera penso possa, debba, chiamarsi solo Democratico, visto che di Partito, se non si discute, non ci sia rimasto niente.
Adesso ci troviamo a leccare le ferite. Stiamo qui a leggere gli auguri che gli organi di Partito fanno ai sindaci eletti, proclami fatti solo per apparire, mai per essere. Se invece di apparire gli organi del Partito Democratico avessero voluto essere, a quest’ora non staremmo a parlare di sconfitta ad Isernia, ma anche ad Agnone, roccaforte (?) del PD molisano, ma staremmo parlando di Brasiello come sindaco di Isernia. Al riguardo, per cortesia, qualcuno ILLUMINATO mi faccia capire il motivo VERO della sfiducia dello scorso anno. Voglia di emergere da parte di qualcuno facendo soccombere chi era stato eletto per amministrare la città? In verità cose del genere in Molise si erano già viste nel passato, quando a Campobasso si preferì far vincere Gino Di Bartolomeo invece di dare una fattiva mano al candidato del Centrosinistra. Riprova ne sia il fatto che persone molto vicine ai “maggiorenti” in quella tornata elettorale raggranellarono poche decine di voti, successivamente, la stessa persona candidata alla Provincia, in un collegio ostico come quello del centro storico a Campobasso, raccolse oltre duecento voti. Ma ogni votazione ha una storia a sé….
Si credeva che una volta conquistata la Regione saremmo stati i padroni del mondo (saremmo come inteso come facente parte ideologicamente della coalizione) siamo stati capaci di buttare alle ortiche anni di opposizione, fatta più tra la gente che nei luoghi deputati.
Di Stasi preferì un incarico internazionale al ruolo per cui i molisani lo avevano votato, e nella successiva legislatura Ruta preferì continuare ad avere la comoda poltrona alla Camera dei Deputati invece di sedere in consiglio regionale dove era giusto che sedesse, dopo aver voluto a tutti i costi essere il candidato alla presidenza della giunta regionale, del Molise, non della Cifricogna.
Quindi dopo due legislature, dieci anni, senza capo dell’opposizione in consiglio regionale, senza capo dell’opposizione non per chissà quale motivo, ma per la voglia assoluta e certa di fare HARAKIRI non della propria persona, come i grandi samurai, ma della politica da cui, onestamente, tanto avevano avuto, harakiri ai danni di chi li aveva sentitamente votati harakiri ai danni di una Regione che implorava aiuto, ci siamo ritrovati a governare una regione che, oramai spolpata nelle risorse, e distrutta nella decenza amministrativa da anni di gestione clientelare del centrodestra (doppia chirurgia a Campobasso, assunzioni degli avventizi alla Solagrital, avventizi che superavano il numero dei dipendenti a tempo indeterminato…. ma potremmo continuare…) si arrivò a vincere le elezioni regionali. E…..galeotta fu l’elezione….i Parlamentari credevano di poter mettere le mani ovunque, il Presidente della Giunta Regionale…lo stesso….abbiamo perso due anni di sinergie avendo dalla nostra la Presidenza della Giunta Regionale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri…..sono soddisfazioni. Ricompattate le fila in occasione del piano sanitario, poi quando capirò cosa c’entravano i parlamentari molisani nella stesura del piano sanitario vista le presenza di Commissari, Sub Commissari, direttori generali, ispettori ministeriali…..ah già si sarebbe votato…prima o poi…….RICOMPATTIAMOCI!!!
Penso sia il caso di chiudere questo mio scritto, scritto affidato ai mezzi di comunicazione e non alle riunioni di Partito, visto che il (Partito) Democratico del Molise è avulso a “manifestazioni” del genere, voglio ricordare che Matteo Renzi ha detto che queste elezioni non avrebbero avuto importanza per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma che credo sia il caso che il risultato di queste elezioni sia esaminato PROFONDAMENTE dal segretario del Partito Democratico. Ogni segretario, secondo le sue competenze, dovrebbe fare un esame dei territori sui quali opera. Il risultato parla chiaro: non esistono enfant prodige, e non esistono pacchetti pesanti di voti. Pacchetti di voti che, come nel caso di Tedeschi ad Isernia, servono solo per scombussolare le carte. Ma tanto in questo (Partito) Democratico ognuno può fare quello che vuole. Tedeschi era “autosospeso, non avendo rinnovato la tessera del 2016” disse la segretaria regionale. Mi sembra di ricordare che non esiste l’autosospensione, se non si rinnova la tessera del Partito ne sta fuori.
Articolo 2 comma 7 sub b) contribuire al finanziamento del partito versando con regolarità la quota annuale di iscrizione
Ma in ogni caso è assolutamente inaccettabile che il “Responsabile economico” del Molise (Tedeschi), per il Partito democratico, non della Bocciofila di quartiere, si candidi non alle primarie, ma alle elezioni contro il candidato ufficiale, uscito dalle primarie.
-Articolo 2 ultimo comma:
“Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al PD, o comunque non autorizzate dal PD, sono esclusi e non più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’Anagrafe degli iscritti”
Copiato/incollato da: https://www.partitodemocratico.it/statuto/
Fate, ma facciamo, politica tra la gente, cerchiamo di essere chiari con la gente. Le cose brutte, quelle pesanti, le tasse, i tagli dei servizi non piacciano a nessuno. Ma forse qualcuno potrebbe capirli, magari non condividerli, ma capirli se ci fosse un’organizzazione a parlarne.
Franco di Biase, non iscritto al (Partito) Democratico del Molise nel 2016, volevo starne fuori, ma rinnoverò l’iscrizione!

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