Allestita, grazie all’abilità di un operatore, una Natività realizzata esclusivamente con oggetti di recupero. Un messaggio di speranza che richiama anche all’uso consapevole di ogni risorsa del Creato
Il Presepe Napoletano è già di per sé magia natalizia. Se poi l’intera scenografia è realizzata
con materiali di recupero, al messaggio di accoglienza si unisce il richiamo all’ambiente e all’uso
consapevole di ogni risorsa. Parla di questo il presepe realizzato da Nicola Lombardo,
operatore Herambiente, presso il termovalorizzatore di Pozzilli, dove viene trasformato in
energia elettrica a disposizione della comunità il rifiuto non differenziabile.
Nicola Lombardo, ha ambientato la natività in un immaginario luogo dove le geometrie
dell’impianto si mescolano alle architetture classiche di un tempio in abbandono, in un ponte
ideale fra passato e presente, per una vicenda di fede che attraversa tempo e spazio. Il tutto
realizzato rigorosamente con materiale di scarto: la parte apicale di una coppa trofeo è
diventata, ad esempio, la cupola del tempio in cui Giuseppe e Maria hanno riparato per la
nascita del figlio. Palline erogatrici di deodorante, opportunamente lavorate, ne ornano il tetto,
mentre le colonne sono ricavate da filtri dismessi del depuratore del termovalorizzatore, avvolte
dalla carta ondulata che protegge solitamente crackers e biscotti. Per i muri Lombardo è andato
alla ricerca di vari tipi di polistirolo, fra cui quello utilizzato per l’isolamento termico delle
abitazioni. Tutti opportunamente lavorati per far emergere, con stupefacente dettaglio, pietre e
mattoni.
E così il recupero degli oggetti, nel presepe di Pozzilli, diventa metafora per il messaggio più
intimo del Natale: il recupero della speranza e dello spirito di accoglienza che porta Gesù nella
culla. Un messaggio di cui, oggi più che mai, tutto il mondo sente il bisogno.