Il 9 e il 12 agosto 2024 nel salone museale di Agnone intitolato al Massaro Giovanni Di Nucci, due eventi speciali che svelano nuovi aspetti sulla Transumanza in Molise e il mondo delle cattedre ambulanti in agricoltura.
La storia della Transumanza racchiusa in un’immagine iconica che oggi compie 100 anni. Il Caseificio Di Nucci di Agnone (IS) celebra il centenario della fotografia del 1924, al centro del logo aziendale ed ispirazione del lavoro quotidiano degli artigiani dei formaggi dell’Azienda Storica Nazionale molisana, con due eventi, che il 9 e il 12 agosto 2024 proietteranno visitatori e partecipanti nella riscoperta di interessanti
vicende storiche, che svelano nuovi aspetti legati al mondo della Transumanza (Patrimonio dell’Umanità UNESCO) in Molise.
La ricerca del Caseificio Di Nucci, che nel suo Museo di Arte Casearia e della Transumanza ad Agnone fa vivere a persone provenienti da tutta Italia e oltre un viaggio multisensoriale e inedito nella storia e nella cultura dell’Italia meridionale, con un originale percorso nell’artigianato caseario, è partita dalla fotografia scattata il 12 luglio 1924 agli antenati Luigi ed Enrico Di Nucci, immortalati a Capracotta in “giacca e cravatta” a termine del ‘Corso d’insegnamento professionale ai Contadini adulti per la zootecnia e il caseificio’. Il corso, promosso dallo Stato, si tenne nel paese sul tetto degli Appennini molisani dal 1° al 12 luglio.
E l’ultimo giorno arrivò il fotografo per rendere memorabile l’evento storico. Così i due artigiani, nel ruolo di insegnanti, si fecero trovare in giacca e cravatta, consegnando ai posteri un’immagine che racchiude l’identità e l’anima del lavoro di produzione dei formaggi tradizionali molisani.
Con gli sguardi seri e fieri nell’atto della filatura del Caciocavallo, Luigi ed Enrico Di Nucci mostrano nell’immagine gli strumenti tradizionali ancora oggi utilizzati nel Caseificio agnonese per creare i formaggi della Transumanza e conservati nel Museo di Arte Casearia e della Transumanza di Agnone. Utensili, tradizioni, sapori che hanno emozionato e continuano ad emozionare generazioni di visitatori e clienti. La
ricerca ha condotto la famiglia Di Nucci alla scoperta delle cattedre ambulanti di agricoltura e nello specifico alla figura di Guglielmo Josa, deputato e senatore molisano, agronomo e Georgofilo, direttore appunto della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Campobasso per ben 39 anni.
9 AGOSTO 2024 – RIPARTIRE DAI SAPERI
Per conoscere da vicino cosa hanno scoperto, il 9 agosto 2024, ore 17.30, nel Salone Museale intitolato al Massaro Giovanni Di Nucci, si terrà un convegno aperto liberamente al pubblico dal titolo “Ripartire dai saperi. Dal crepuscolo della Transumanza alle cattedre ambulanti di Guglielmo Josa. L’evoluzione delle produzioni zootecniche e alimentari tra storia e futuro”. Ad approfondire la tematica, laprofessoressa di antropologia culturale e direttrice del centro di ricerca Biocult Letizia Bindi, e il professore ordinario di Scienze delle professioni sanitarie e della prevenzione Giampaolo Colavita, entrambi dell’Università del Molise. Non mancherà Giuseppina Rigatuso, Soprintendente archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise, dalla cui collaborazione e da quella con l’Archivio Josa di Gambatesa (CB) è nato l’evento. Il convegno sarà un’occasione importante per interrogarsi sul futuro delle produzioni, a cento anni da uno scatto iconico.
12 AGOSTO 2024 – TRANSUMANZE SONORE
Il 12 agosto, alle ore 17:30, le celebrazioni del centenario continueranno sulle note delle “Transumanze sonore: migrazioni da Nord a Sud”, un incontro – intervista con il musicista e compositore agnonese Vittorio Sabelli, il quale presenterà la sua ultima opera, l’album Transumanza. Si tratta di un disco che racchiude 7 brani dall’identità concettuale unica: i protagonisti della narrazione sono le donne e gli uomini coinvolti nella migrazione delle mandrie e delle greggi lungo i tratturi , sentieri erbosi che dalle montagne dell’Abruzzo vanno al Tavoliere delle Puglie, passando per il Molise. L’impronta metal si mescola al folk, con picchi di romanticismo e poesia, sfuriate black metal, incursioni jazz, e l’uso di strumenti come il clarinetto, il trombone, la zampogna, violino e contrabbasso, opera dei numerosi ospiti del disco.
Gli eventi sono gratuiti e liberamente aperti al pubblico.