70° anniversario del bombardamento di Isernia: il ricordo di Brasiello

Si sono svolte, ieri mattina, le cerimonie commemorative del 70° anniversario del bombardamento di Isernia. La messa in cattedrale, alle 10:30, è stata presieduta da mons. Salvatore Visco. Un’ora dopo, presso il monumento alle vittime del X Settembre, il prefetto Piritore e il sindaco Brasiello hanno deposto due corone d’alloro.  Brasiello ha anche pronunciato un breve discorso, di cui ripor­tiamo gli stralci essenziali: «Quello di quest’anno è un anniver­sario di­verso, per varie ragioni. Innanzitutto è il 70°, e questo lungo periodo di tempo consente un sufficiente distacco per giungere ad una seria ri­flessione su quelle tragiche giornate del 1943.

Furono bombardamenti devastanti e che non risposero ad al­cuna ragione umana né a condivisibili logiche militari, giacché colpirono la popolazione più che gli obiettivi strategici. Due giorni prima era stato firmato l’armistizio e nulla lasciava presa­gire la tempesta di bombe che le Fortezze Volanti avrebbero lan­ciato su una città inerme. Poi, solo macerie, corpi dilaniati, urla di dolore e persone in fuga.
Le vittime furono tantissime. Immenso fu il dolore di chi riuscì a salvarsi. La gente terrorizzata abbandonò la città e cercò ri­paro nelle campagne, nelle grotte, nei borghi circostanti. Per vari giorni Isernia fu terra di nessuno. Nonostante i sette decenni trascorsi, ancora oggi è difficile perdonare i colpevoli.
Questo 70° anniversario è diverso anche per altri motivi. Ab­biamo, infatti, voluto spostare la commemorazione al mattino, rispetto al consueto orario pomeridiano. Tale scelta è stata fatta per dare valore ai rintocchi delle campane della cattedrale che circa un’ora fa, alle 10:23, l’ora in cui il X Settembre le prime bombe piovvero su Isernia, hanno suonato per ricordare quel drammatico momento. Riteniamo che tale suono debba as­su­mere un valore fortemente simbolico ed evocativo per la me­mo­ria di tutti. Quindi, lo ripeteremo negli anni futuri, per scon­fig­gere l’oblio.
Altro elemento di novità sta nella presenza, qui, questa mat­tina, di giovani studenti delle nostre scuole. Sono le nuove ge­nerazioni a cui vogliamo far comprendere i pericoli e gli orrori della guerra, specie in questi giorni in cui il sommo pontefice, Papa Francesco, ha invitato i fedeli alla pre­ghiera per scongiu­rare la guerra nel mondo.
Ai nostri giovani studenti, ai nostri figli, chiediamo di non di­menti­care ciò che ha subito Isernia. Chiediamo loro di imparare a ricor­dare, perché per gli Isernini il ricordo è un sentimento da solenniz­zare annualmente, ad ogni ritorno d’una data, il X Set­tembre, che ha tragicamente segnato la storia della città».

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