(Adnkronos) – 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio torna questa sera, domenica 9 marzo, a partire dalle 19,30 in diretta sul Nove, e in streaming su Discovery+, con un nuovo appuntamento. Tra gli ospiti della puntata: il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il ct della Nazionale italiana di Calcio Luciano Spalletti. Spalletti è tra i pochi allenatori italiani ad aver superato le 1.000 panchine nella sua carriera, nel corso della quale nel 2023 ha realizzato un’impresa storica, portando il Napoli a vincere il terzo scudetto della sua storia, 33 anni dopo l’epopea di Diego Armando Maradona, oltre ad aver vinto anche due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due campionati russi, una Coppa di Russia e una Supercoppa di Russia ed è stato premiato con due Panchine d’oro, tre Oscar del calcio e come “miglior allenatore della Serie A” 2022/23. Ospite anche Achille Lauro, dopo il grande successo al 75esimo Festival di Sanremo con 'Incoscienti giovani', brano attualmente n.1 nell’airplay radiofonico e nella top 5 Fimi; il cantautore è attualmente impegnato con il nuovo tour nei palazzetti, mentre il 29 giugno e il primo luglio sarà per la prima volta in concerto al Circo Massimo di Roma. Ci sarà anche Sabrina Ferilli, nelle sale dal 13 marzo con 'La città proibita', per la regia di Gabriele Mainetti. E ancora: Romano Prodi; Roberto Burioni, professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele; la giornalista Cecilia Sala; gli editorialisti di La Repubblica Annalisa Cuzzocrea e Massimo Giannini; Pupi Avati, regista del nuovo film 'L’orto americano'. Chiude la serata l’immancabile appuntamento con 'Che tempo che fa – Il Tavolo' con Nino Frassica, Mara Maionchi, Ubaldo Pantani, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni, Simona Ventura. Ospiti della puntata: Gaia, live con la hit sanremese 'Chiamo io chiami tu'; Frank Matano; Giobbe Covatta, in tournée con due spettacoli teatrali, 'Scoop (Donna sapiens)' e '6° (Sei gradi)'; Rosanna Fratello; Cristiano Malgioglio; Malandrino e Veronica, in teatro con 'Risate in bianco e nero'; Giucas Casella. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ue, Follini: “Si armi di più per non essere bersaglio troppo facile”
(Adnkronos) – "Nel mondo nuovo e ferino che sta prendendo forma sono le distanze, con la loro improvvisa mutevolezza, a fare la differenza. Distanze che si accorciano e si allungano in modi fin troppo erratici e repentini, mettendo a soqquadro un sistema di certezze che si dissolve sotto l’effetto di cambiamenti che avanzano quasi ogni giorno a passo di carica. Così, si avvicinano le iperpotenze, forti delle loro dimensioni imperiali. E si allontanano le due sponde atlantiche, dimentiche della loro storia e quasi ansiose di rivolgere altrove il proprio sguardo. Per quanti hanno creduto nel vincolo dell’atlantismo si annunciano così giorni difficili e amari. Non così sorprendenti, però. L’allontanarsi di quelle due sponde riflette infatti tendenze profonde ancorché finora pudicamente nascoste. E libera d’un tratto un sentimento di reciproca incomprensione che fino a qualche tempo fa si poteva pensare di nascondere sotto la coltre di una retorica nutrita di buoni sentimenti e meno buoni equivoci. S’intende che la svolta nasce al di là dell’oceano. La vittoria di Trump dà voce infatti a due stati d’animo apparentemente opposti. Da un lato una rinnovata vocazione imperiale, insofferente di ogni debito che si debba pagare ai propri alleati e propensa a far di testa sua, senza vincoli di sorta. Dall’altro l’inedito ritorno verso quelle forme di isolazionismo che a suo tempo, quasi un secolo fa, Roosevelt era riuscito a domare con così tanta fatica e tenacia. Si delinea a questo punto una sorta di “impero provinciale”. Ricco di pretese di comando, eppur povero di tutte quelle assunzioni di responsabilità che vi si dovrebbero solitamente accompagnare. E’ piuttosto ovvio che l’Europa finirà per essere la prima vittima di questa deriva. E infatti la distanza più vistosa, quasi una crepa, è quella che già in questi giorni divide le opposte correnti dell’europeismo sulle priorità ed esigenze del nuovo contesto globale. C’è chi scommette su di un nuovo spirito comunitario, anche strategico, capace di ritrovare le virtù del primo dopoguerra a più di mezzo secolo di distanza. Chi pensa bene di rincorrere gli Stati Uniti confidando in una (assai improbabile) resipiscenza dell’atlantismo. Chi si illude di poter affrontare in ordine quasi sparso i dilemmi posti dai nuovi equilibri. E chi più semplicemente spera e aspetta tempi migliori, magari confidando che il diavolo dell’America trumpiana sia meno inquietante di come è apparso in questi suoi primi giorni. Attese comprensibili e speranze legittime, per carità. Ma non troppo aderenti al principio di realtà. Infatti la nuova America che abbiamo visto all’opera all’indomani dell’insediamento di Trump non sembra una di quelle improvvisate che poi lasciano il passo alle antiche tradizioni. Somiglia piuttosto a una di quelle novità strategiche destinate a condizionare per molto tempo, e molto in profondità, gli equilibri globali. E cioè una di quelle svolte che non consentono a nessuno di recitare stancamente il copione di prima. Si apre insomma davanti all’Europa un bivio che non sarà facile da attraversare. Si dovrà evitare, per quanto possibile, di radicalizzare ancora di più i rapporti con l’altra metà dell’occidente che fu. Ma non ci si potrà illudere che la frattura di questi giorni non comporti conseguenze strategiche, assunzioni di responsabilità e momenti di solitudine. E cioè tutte quelle circostanze che impongono di fare un salto rispetto alle proprie confortevoli abitudini di un tempo. E’ questo il sottofondo della discussione di questi giorni, compresa l’amara necessità di dover provvedere in prima persona a una strategia di difesa che fino ad ora si era lasciata comodamente appoggiata sulle spalle del nostro alleato d’oltreoceano. Tema che la realtà si incarica di porre all’ordine del giorno e che la Von dar Leyen cerca come può di trascrivere col sofferto consenso dei singoli paesi. In altre parole, l’Europa si dovrà unire di più e si dovrà armare di più. Dovrà liberarsi di certi suoi egoismi nazionali e di certe sue illusioni fin troppo ireniche. Non per muovere guerra, è ovvio. Ma per evitare di trovarsi esposta come un bersaglio troppo facile di fronte alle incursioni assai poco amichevoli di un mondo che fiuta tutte le debolezza altrui cercando di trarne per sé il maggior vantaggio possibile. Purtroppo siamo ormai entrati in un saloon e non sarà il caso di aggirarci in quei paraggi armati solo del nostro ottimismo sulle buone intenzioni degli altri avventori". (di Marco Follini) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Usa, Attali attacca Trump: “Ci sono analogie con Hitler”
(Adnkronos) – Tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e Adolf Hitler "ci sono delle analogie". Jacques Attali, scrittore francese, economista ed ex consigliere speciale del presidente della Repubblica francese, il socialista Francois Mitterrand, sottolinea prima in un post su 'X' – che poi è stato cancellato – e poi in un'intervista alla tv francese, le analogie tra i due. "Non dico che Donald Trump sia come Hitler ma ci sono delle analogie: un putsch fallito, delle fake news, la caccia contro la scienza dapertutto, pensare a una specie di Anschluss con il paese vicino, intimidire tutti", spiega Attali al canale all news francese 'Bfm Tv'. Le tappe successive, osserva Attali, promettono di essere interessanti da seguire. Se ad esempio Trump "non dovesse seguire le decisioni dei giudici che potrebbero invalidare le decisioni prese e quindi non rispettando le regole del diritto; mettere sotto inchiesta i suoi oppositori e vediamo già delle minacce sui membri del partito democratico. Per ora quello che dico è per fare riflettere. Ovviamente ci sono delle differenze, Trump non è antisemita, non vuole fare la guerra militarmente ai suoi vicini ma ci sono comunque con i dittatori dei punti di somiglianza". In precedenza in un post su 'X' che poi è stato cancellato , Attali era stato ancora più chiaro: "Trump sta seguendo esattamente le orme di Hitler. E in un modo che colpisce: il putsch fallito, le menzogne, il terrore, l'eliminazione degli scienziati e dei ricercatori. Poi il passo successivo sarà quello di mettere da parte i giudici, denunciare le persone democratiche e metterle in carcere. Tutto questo a vantaggio, come Hitler, di pochi industriali. Ovviamente finirà molto male per lui. E prima succede meglio è" . —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Realizzata la “Campana del Dovere” della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Campobasso in ricordo di Giulio Rivera
Nell’ambito delle celebrazioni in programma per l’anniversario della strage di Via Fani a Roma, in cui persero la vita gli uomini della scorta dell’On. Aldo Moro, lunedì 17 marzo, alle ore 09.00, presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Campobasso si terrà una cerimonia in ricordo della Guardia di Pubblica Sicurezza Giulio Rivera, ucciso nell’attentato, a cui la Scuola è intitolata.
Per onorare il suo ricordo, la Polizia di Stato di Campobasso, in collaborazione con l’Antica Fonderia Marinelli di Agnone, ha ideato la realizzazione di una “Campana del Dovere”, che verrà posizionata nella Piazza d’Armi dell’Istituto di formazione per rievocare in modo solenne la memoria di coloro che hanno sacrificato la vita nell’assolvimento del proprio dovere.
L’inaugurazione è stata preceduta nel pomeriggio di ieri 7 marzo, dalla fusione della campana presso la Fonderia Marinelli, a cui hanno assistito il Questore di Campobasso ed il Questore di Isernia, insieme al Direttore della Scuola di Polizia ed al Cappellano provinciale che ha impartito la benedizione.
L’iniziativa, organizzata dalla Direzione della Scuola e dai frequentatori del 19° Corso per Allievi Vice Ispettori, rappresenta un tributo al dovere di fedeltà che contraddistingue il percorso di chi impegna la propria vita al servizio del Paese e delle Istituzioni democratiche, proprio come Giulio Rivera, ricordato sempre con orgoglio e riconoscenza.
Djokovic, clamorosa eliminazione a Indian Wells: “Le cose sono cambiate per me”
(Adnkronos) – Il torneo di Indian Wells regala subito sorprese con una vittima illustre. Nel secondo turno del Masters 1000 americano Novak Djokovic viene eliminato da Botic Van de Zandschulp, con il punteggio di 6-2 3-6 6-1. Il serbo parte male nel primo set e reagisce nel secondo, cedendo però alla distanza contro la freschezza dell'avversario. Per lui, è la terza sconfitta consecutiva (dal 2008 a oggi era accaduto solo in un'altra occasione). Djokovic ha commentato la sua sconfitta in conferenza stampa: "Sono deluso, ma se si guarda tutto da una prospettiva più ampia, ho avuto una carriera incredibile. Essere costante per così tanti anni, porta ad avere aspettative molto alte. Negli ultimi anni, però, le cose sono cambiate per me. Ho fatto fatica. Ogni tanto riesco a fare qualche buon torneo, ma è una sfida continua per me. Nessuno può davvero prepararti a questi momenti. Devi viverli e cercare di affrontarli nel miglior modo possibile". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Rocco Hunt a Verissimo, chi è il cantante ospite oggi 9 marzo di Silvia Toffanin
(Adnkronos) –
Rocco Hunt è uno degli ospiti di oggi, domenica 9 marzo, di Verissimo. Il cantante napoletano torna nello studio di Silvia Toffanin per raccontare la sua esperienza al Festival di Sanremo 2025, dove si è classificato al 15esimo posto con il brano 'Mille vote ancora'. Rocco Hunt, all’anagrafe Rocco Pagliarulo, nasce in Campania, più precisamente nella città di Salerno, il 21 novembre del 1994. È molto legato ai suoi genitori: "Mia madre è cresciuta da sola, in un orfanotrofio, mio padre è stato a lungo disoccupato. Dare la soddisfazione ai miei genitori, portarli al Festival, alla fine è quello il successo più grande", ha rivelato in un'intervista. Quando Rocco Hunt ha 11 anni inizia il suo percorso nel mondo della musica: partecipa a gare di freestyle e nel 2010, pubblica il suo primo EP, 'A’ music è speranz'. Partecipa nel 2014 alla kermesse canora, nella categoria Nuove proposte, arrivando alla vittoria con 'Nu juorno buono'. Arrivano le prime collaborazioni con artisti come Clementino, Gemitaiz, Federico Zampaglione ed Eros Ramazzotti. Nel 2016 partecipa al Festival di Sanremo, questa volta nella sezione Campioni con la canzone 'Wake Up' e si posiziona al nono posto della classifica finale. Nel 2020 Rocco Hunt comincia una stretta collaborazione artistica con Ana Mena, con la quale pubblica due brani diventati tormentoni della stagione estiva: 'A un passo dalla Luna' e 'Un bacio all’improvviso'. "Mi hanno permesso di girare il mondo. Ho fatto tour in Europa, sono stato in Messico. Abbiamo avuto bei numeri, dischi di platino. È stato un modo per aprire gli orizzonti: ne avevo bisogno", ha raccontato il cantante in un'intervista. A Fanpage ha rivelato di usare la musica come sfogo personale: “Personalmente scrivo quando ho bisogno di sfogare, quando la penna ha bisogno di scorrere. Raramente scrivo quando sono felice". Per quanto riguarda la sfera privata del cantante, Rocco Hunt è sposato con Ada e, oltre a essere compagna di vita dell’artista (si conoscono da quando sono bambini), è anche madre del figlio Giovanni, nato nel 2017. "È un bambino sensibile, educato, per niente viziato, frequenta una scuola internazionale a Milano", ha raccontato. In un’intervista rilasciata a Fanpage.it, Rocco Hunt ha raccontato di essere cresciuto in una stanza piena di muffa, e di aver fatto diversi lavori nella sua vita come il dipendente di una pescheria. Con i primi soldi guadagnati ha ristrutturato la casa dei genitori. “Il mio sogno – ha confessato Hunt- è di fare qualcosa di significativo per la mia città. Dando magari anche l’opportunità ai ragazzi di esporsi, quella che non ho avuto io”, ha raccontato. Rocco Hunt ha corso la mezza maratona di Madrid, un sogno che custodiva da tempo e che ha documentato, con grande gioia, sui social. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Amici, anticipazioni oggi domenica 9 marzo: tra gli ospiti Fedez
(Adnkronos) – 'Amici' di Maria De Filippi torna oggi, domenica 9 marzo, con un nuovo appuntamento, in onda alle 14.00 su Canale 5. Tanti gli ospiti della puntata di oggi, tra questi anche Fedez, che dopo la partecipazione al Festival di Sanremo 2025 presenta in studio la sua 'Battito'. Ecco tutte le anticipazioni. Il serale si avvicina. Sono ancora 6 gli allievi che cercano di ottenere il ‘si’ dei 3 professori di categoria per conquistare la maglia oro: Dandy per il ballo. Deddè, Luk3, Senza Cri, Trigno e Vybes per il canto. Chi di loro riuscirà ad accedere? Tra i superospiti in studio: il cantautore finalista della scorsa edizione di Amici, Petit che torna per presentare il suo nuovo brano prodotto da Dardust ‘Mezzanotte’, in uscita il 14 marzo. Arriva nello studio di Maria De Filippi, il cantante Rkomi che presenta il singolo ‘Il ritmo delle cose’, brano con cui ha partecipato al Festival di Sanremo 2025. In puntata a stilare la classifica di canto ci sarà Noemi. La cantautrice presenterà il suo ultimo singolo ‘Se ti innamori muori’, brano scritto da Blanco e Michelangelo che si è classificato al 13esimo posto alla kermesse canora. Accanto a Noemi, a giudicare le esibizioni di canto ci sarà anche il rapper Fedez, che si esibirà con il brano ‘Battito’, classificato quinto al Festival di Sanremo 2025. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Indian Wells, l’Italia sorride. Arnaldi, Paolini e Bronzetti passano il turno
(Adnkronos) – Sorride l’Italia del tennis in California. Matteo Arnaldi ha battuto Andrey Rublev nel Masters 1000 di Indian Wells, approdando per la prima volta al terzo turno del torneo americano. L’azzurro ha superato il russo in due set (6-3 7-5) grazie a una prova di lucidità e carattere. Sotto 0-3 nel secondo set, con due break da recuperare, Matteo ha poi dato il via a una grande rimonta, chiusa con un eccezionale tie-break. Giornata positiva anche per Jasmine Paolini e Lucia Bronzetti, che passano i rispettivi turni nel singolare femminile faticando più del previsto. Jasmine, numero 6 del ranking, ha regolato la statunitense Iva Jovic (numero 157) in tre set (7-6 1-6 6-3) in due ore e 10 minuti di gioco. Lucia Bronzetti, numero 62 del ranking, ha battuto in due ore di gioco e in due set (6-3 7-5) la polacca Magdalena Frech, numero 30 al mondo. Saluta invece il torneo americano Matteo Gigante, che si batte come un leone contro Taylor Fritz, ma cede in due set (6-3 7-5) dopo un’ora e mezza di gioco. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina-Russia, Musk: “Kiev crolla se spengo Starlink”. Rubio: “Nessuna minaccia”
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"Se spengo Starlink, l'Ucraina crolla". Elon Musk è allineato con Donald Trump e invoca lo stop immediato della guerra tra Ucraina e Russia. Il magnate, pilastro dell'amministrazione del nuovo presidente americano, dall'inizio del conflitto ha messo a disposizione di Kiev il sistema satellitare Starlink. Gli Usa, negli ultimi giorni, hanno sospeso l'invio di aiuti militari all'Ucraina e hanno fermato la condivisione di informazioni di intelligence. Se Musk disattivasse Starlink, per le forze di Kiev sarebbe un disastro. "Io – scrive il magnate su X – ho letteralmente sfidato Putin ad un combattimento uno contro uno sull'Ucraina. Il mio sistema Starlink è la spina dorsale dell'esercito ucraino. Se lo spegnessi, l'intera linea del fronte crollerebbe". Musk individua anche un'altra soluzione: "Bisogna imporre sanzioni ai 10 principali oligarchi ucraini, specialmente quelli che vivono a Monaco, e tutto questo cesserà immediamente. Questa è la chiave". L'Ucraina usufruisce di migliaia di terminali Starlink. Una parte è fornita dalla Polonia, che ha sottoscritto un contratto con SpaceX, il colosso che gestisce Starlink. "Il servizio di Starlink per l'Ucraina, circa 50 milioni di dollari ogni anno, è pagato dal ministero polacco per la Digitalizzazione. Se SpaceX si dimostrasse un fornitore inaffidabile, dovremmo cercare altrove", le parole di Radoslaw Sikorski, ministro degli Esteri di Varsavia. "Stai zitto, piccolo uomo. Pagate una frazione minuscola del costo. E non c'è sostituto per Starlink", la risposta velenosa di Musk. A Sikorski replica anche Marco Rubio, segretario di Stato americano. "Nessuno ha mai minacciato di escludere l'Ucraina dalla rete Starlink. E dovreste ringraziare perché senza Starlink l'Ucraina avrebbe perso la guerra tanto tempo fa e i russi ora sarebbero al confine con la Polonia", twitta. Le parole di Mr X arrivano in un momento cruciale del conflitto. Le forze russe stanno riconquistando territori nella regione di Kursk, che l'Ucraina ha invaso dall'agosto 2024. L'obiettivo di Vladimir Putin sembra essere una spallata finale, che consenta a Mosca di presentarsi all'eventuale tavolo delle trattative con un quadro estremamente favorevole. "Non faremo concessioni", ha detto il presidente russo in settimana: nella sua visione, tutto ciò che è stato conquistato non verrà riconsegnato a Kiev. L'obiettivo di Musk, così come quello di Trump, è lo stop immediato alla guerra: "Mi disgustano anni di massacro in uno stallo che terminerà inevitabilmente con la sconfitta dell'Ucraina. Chiunque abbia realmente a cuore la situazione e chiunque comprenda quello che sta succedendo – aggiunge – vuole che il tritacarne si fermi. Pace ora". Nella sequenza di messaggi pubblicati da Musk nelle ultime ore spicca anche un tweet sul tema della Nato. A chi suggerisce l'uscita degli Usa dall'Alleanza, il miliardario replica: "Dovremmo davvero. Non ha senso che l'America paghi per la difesa dell'Europa".
Anche in questo caso, c'è una totale consonanza con le posizioni del presidente Trump. Gli Usa, ha detto il leader della Casa Bianca, non hanno intenzione di difendere chi non paga. Nelle ultime ore, inoltre, secondo indiscrezioni di stampa ha preso forma il piano per un progressivo disimpegno americano rispetto al Vecchio Continente: con il 2025 si esaurirà la partecipazione a stelle e strisce a manovre in Europa. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Elodie a Verissimo, chi è la cantante ospite oggi: da ‘Amici’ al tour negli Stadi
(Adnkronos) –
Elodie sarà ospite oggi, domenica 9 marzo, a Verissimo. Reduce dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2025, la cantante sarà nello studio di Silvia Toffanin , in veste d’attrice, per presentare il film 'Gioco Pericoloso', al cinema dal 13 marzo.
Elodie Di Patrizi nasce a Roma, nella borgata di Quartaccio, il 3 maggio del 1990. Ha frequentato il liceo socio-pedagogico a Roma ma ha deciso di abbandonare gli studi a un mese dalla maturità. A 18 anni ha fatto un provino per X Factor ma venne esclusa da Simona Ventura. Il debutto nel mondo della musica avviene con la partecipazione ad Amici nel 2015, il talent show condotto da Maria De Filippi, dove conquista il secondo posto. Dalla ragazza coi capelli rosa – questo il segno distintivo all’epoca – con tante fragilità e insicurezze, Elodie è diventata negli anni una delle artiste più amate e riconosciute in Italia: un’icona della Generazione Zeta. E quest’anno sarà la terza donna italiana a esibirsi allo Stadio San Siro di Milano: “È stato un azzardo pensare a un tour negli Stadi, ma a me le sfide piacciono. È una grande opportunità per raccontare un grande show”, aveva detto la cantante. Il 2024 è stato un anno pieno di successi in diversi campi artistici: oltre ad avere collaborato con artisti come Tiziano Ferro, Ernia e Gigi D’Alessio, Elodie ha anche posato per il calendario Pirelli. Il 2025 è cominciato per Elodie con la partecipazione al Festival di Sanremo 2025 con il brano ‘Dimenticarsi alle 7', classificato al dodicesimo posto. Dopo una frequentazione nata tra i banchi di Amici con il collega Lele Esposito, Elodie nel 2019 si lega sentimentalmente al rapper italiano Marracash, al secolo Fabio Bartolo Rizzo, fino all’estate del 2021. Una relazione lunga due anni, terminata con l’uscita dell’album del rapper ‘Noi, Loro, Gli Altri’: “Ci siamo lasciati durante la lavorazione del disco, nel video di Crazy Love (il singolo di Marracash, ndr) mettiamo in scena la fine nostro rapporto e ci uccidiamo a vicenda”, aveva detto Marracash sulla fine della loro relazione. L’anno successivo la cantante ha una breve relazione con l'ex modello Davide Rossi, mentre dall'autunno del 2022 è legata sentimentalmente ad Andrea Iannone, pilota di Moto GP. Ma per quanto riguarda la velocità, non sembrano andare poi così d’accordo: “Litighiamo. E il motivo è che io odio la velocità, non guido – ha confessato Elodie – non ho nemmeno la patente. Lo accompagno spesso alle corse e provo tanta ansia. Ma è molto sexy guardarlo, lo ammetto”. In un'intervista rilasciata a Peter Gomez a 'La Confessione', Elodie ha ammesso di non aver trascorso un'infanzia facile. La mamma, Claudia Marthe, si è separata dal padre quando Elodie aveva appena compiuto otto anni e ha cresciuto da sola i suoi figli, di mestiere faceva la cubista. L'artista ha ricordato il periodo in cui la mamma ha lottato contro la tossicodipendenza. "Io l'ho capito dopo un po' ma non ho reagito arrabbiandomi, anche se poi ho avuto dentro di me tanta rabbia per parecchio tempo". Elodie non ha mai nascosto l’amore verso l’espressione della libertà e della sensualità: “Mi piaccio. Il corpo mi aiuta a raccontare qualcosa di me. Non penso che avere una sessualità sia peccato, non sono cattolica, battezzata, voglio restare lontana da questo modo di pensare”, aveva detto Elodie in un’intervista rilasciata a Repubblica. L’artista ha ammesso di non fare grandi sforzi per mantenere il fisico statuario: “Faccio stretching, pesetti e uso una tuta ems che stimola i miei muscoli”. E sulle regole a tavola ha detto: “Il mio fidanzato (Andrea Iannone, ndr) mi controlla, non posso mangiare molti zuccheri, perché fanno male. Ma io voglio godere dei piaceri della vita. Quando devo mettermi sotto e seguire le regole, lo faccio. Per il resto, ozio e mi rilasso”. Elodie è ambasciatrice di Save The Children, e si impegna a contrastare la povertà educativa nel quartiere Quartaccio di Roma, dove è cresciuta. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)