(Adnkronos) – Il morso di un zecca ad agosto 2023, poi una serie di ricoveri di diversi ospedali della Lombardia. Infine un ricovero d'urgenza all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova dove è morto. E' il tragico epilogo della vita di un 13enne originario della provincia di Brescia. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per far luce sulle cause del decesso. I genitori hanno raccontato che il figlio non avrebbe mai avuto un problema di salute fino all'anno scorso. "Le zecche – secondo il sito dell'Istituto superiore di sanità – sono in grado di trasmettere all’uomo gli agenti patogeni responsabili di alcune patologie: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale ed anche la febbre emorragica Crimea-Congo, associata in particolare a specie del genere Hyalomma". La maggior parte di queste malattie può essere diagnosticata "esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica – prosegue l'Iss – Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita". "Raramente il dato anamnestico di essere punto da una zecca viene sottovalutato – afferma all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali – può esserci una manifestazione rapida limitata ma ci sono casi anche con conseguenze serie e gravi. Soprattutto non tutte le malattie associate al morso di una zecca sono infettive e acute, alcune si protraggono nel tempo. Inoltre, c'è il problema che in tanti ospedali manca la figura dell'infettivologo, indispensabile – avverte Andreoni – in un'epoca di globalizzazione dei virus e di cambiamento climatico, che possa fare la diagnosi di patologie qui da noi poco conosciute ma che in realtà possono colpire". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
‘The Vero Bartender 2025’, Alice Musso vince la cocktail competition di Amaro Montenegro
(Adnkronos) – È Alice Musso, bartender del Drink Kong e Nite Kong di Roma, la vincitrice della Finale Italia di The Vero Bartender, la competizione internazionale promossa da Amaro Montenegro che quest’anno festeggia il 140° anniversario del brand. Con il suo cocktail all’avanguardia Chronosphere, un 'Viaggio nel tempo in un bicchiere' – perfetta sintesi di “2165. Shaping The Future”, il tema della 7a edizione della gara che si è chiusa ieri a Milano – ha battuto gli altri 7 finalisti selezionati da Nord a Sud del Paese, guadagnandosi l’accesso alla Finale Global della competition in rappresentanza dell’Italia. Per il secondo anno consecutivo, quindi, la vittoria va a una realtà laziale. “Quest’anno, con il tema scelto per The Vero Bartender, abbiamo deciso di celebrare i 140 anni del brand. Siamo molto soddisfatti delle proposte ricevute dai bartender, che si sono distinte per innovazione ed alta qualità, confermando un livello di competizione negli anni in continua crescita”, spiega Alessandro Soleschi, Group Director of Marketing Spirits di Gruppo Montenegro. A fare da fil rouge di The Vero Bartender, quindi, la grande versatilità di Amaro Montenegro nella miscelazione, ma quest’anno con un occhio al futuro. I partecipanti infatti sono stati invitati a proiettarsi 140 anni avanti nel tempo, sfidandosi nella creazione di cocktail all’avanguardia a base di Amaro Montenegro con tecniche, preparazione e forme nuove e insospettabili. C’è chi ha interrogato l’Ai e chi si è immaginato un futuro sostenibile realizzando un bicchiere biodegradabile, in cera vegetale e d’api, o addirittura commestibile. Anche nella presentazione del drink si è dato spazio all’avanguardia: si va dal cyber cocktail ai drink marziani. Ma a conquistare la prestigiosa giuria – composta da Rudi Carraro (Global Brand Ambassador Amaro Montenegro), Luca Bruni (vincitore dell’edizione passata The Vero Bartender), Fabio Bacchi (Fondatore Bar Tales Magazine e Roma Bar Show) e Edoardo Nono (proprietario del Rita & Cocktail’s e del Rita’s Tiki Room di Milano) – è stata Alice Musso (bartender del Drink Kong e Nite Kong di Roma), che ora è pronta a portare alto il nome della nostra nazione nella Finale Global di Bologna (9 aprile) per sfidare i migliori bartender provenienti da altri 8 nazioni (Australia, Canada, Cina, Emirati Arabi, Messico, Regno Unito, Spagna e USA) e provare ad aggiudicarsi il titolo di miglior talento della miscelazione internazionale. Tra le finaliste di The Vero Bartender Italia, Alice Musso nasce a Velletri nel 1995. Lavora come cameriera prima di trasferirsi a Roma per lavorare in noti locali capitolini fino ad approdare a Drink Kong e Nite Kong di Patrick Pistolesi. Partecipa a The Vero Bartender con il cocktail Chronosphere, un ‘Viaggio nel tempo in un bicchiere’. Alla base del drink l’idea di un futuro sempre più influenzato dal trend low alcol, con prodotti bio e attenzione alle calorie, ma anche dall’attenzione verso la salvaguardia dell’ambiente con il cambiamento climatico che determina lo sviluppo di nuove coltivazioni nel nostro territorio, dapprima appartenenti ad altri eco-climi. Parliamo, per esempio, di una pianta tropicale già entrata a far parte delle coltivazioni mediterranee, il mango, che giocando con l’immaginazione sarà a km 0 tra 140 anni. Oppure del cocco, in questo caso, accostato allo sherry, un vino liquoroso spagnolo, che ha sempre fatto parte della storia della mixology. Da qui nasce Chronosphere, un cocktail con basso contenuto zuccherino e un volume alcolico di 11%, dove Amaro Montenegro si unisce a Coconut Sherry e Cordial Mango con bubbles di ghiaccio. —lavoro/professionistiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Migranti, Ue pone basi per deportazione in Paesi terzi
(Adnkronos) – La Commissione Europea vuole introdurre, con la proposta di regolamento sui rimpatri, la possibilità legale di deportare le persone che soggiornano illegalmente nell'Ue e hanno ricevuto una decisione di rimpatrio definitiva in un Paese terzo, sulla base di un accordo o di un'intesa conclusi bilateralmente o a livello dell'Ue. Lo comunica l'esecutivo Ue, che usa la parola "return", traducibile in italiano con "rimpatrio", ma non in questo caso (il migrante sarebbe trasferito non nel suo Paese d'origine, ma in un altro Stato). L'accordo può essere concluso con un Paese terzo che rispetti gli standard e i principi internazionali sui diritti umani, in conformità con il diritto internazionale, incluso il principio di non respingimento (non refoulement). Le famiglie con minori e minori non accompagnati sono escluse e l'attuazione di questi accordi deve essere "soggetta a monitoraggio". Come specifica il commissario europeo agli Affari Interni e Migrazione Magnus Brunner, in conferenza stampa a Strasburgo, il cosiddetto "modello Ruanda", la deportazione dei migranti irregolari nel Paese dell'Africa Orientale progettata ma mai attuata dal governo britannico (a parte quattro persone che vi sono andate volontariamente), è una cosa "diversa" dal protocollo Italia-Albania il quale, a sua volta, è "cosa diversa" dagli hub per rimpatri per cui il regolamento rimpatri proposto oggi dalla Commissione Europea delinea una base giuridica. Loo. "Il protocollo Italia-Albania riguarda i richiedenti asilo – spiega Brunner, che ha una formazione giuridica – mentre gli hub per i rimpatri" cui pensa l'Ue "riguardano persone che si sono già viste rifiutare la domanda d'asilo". Il sistema è destinato a rimpiazzare i 27 sistemi nazionali attualmente in vigore, che hanno dimostrato tutta la loro inefficacia. Il nuovo regolamento prevede procedure comuni per l'emissione di decisioni di rimpatrio e un ordine di rimpatrio europeo, che deve essere emesso dagli Stati membri. Il riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio dovrebbe consentire allo Stato membro di riconoscere e di far rispettare direttamente una decisione di rimpatrio emessa da un altro Stato membro senza dover avviare una nuova procedura. Entro il primo luglio 2027, un anno dopo l'entrata in vigore del patto sulla migrazione e l'asilo, la Commissione esaminerà se gli Stati membri hanno stabilito accordi appropriati per elaborare in modo efficace gli ordini di rimpatrio europei e adotterà una decisione di esecuzione che renderà obbligatorio il riconoscimento e l'esecuzione di una decisione di rimpatrio emessa da un altro Stato membro. Sono previste norme chiare sul rimpatrio forzato, incentivando al contempo il rimpatrio volontario: i rimpatri forzati saranno obbligatori quando una persona che soggiorna illegalmente nell'Ue non collabora, fugge in un altro Stato membro, non lascia l'Ue entro la scadenza stabilita o rappresenta un rischio per la sicurezza. Questo sistema, secondo la Commisssione, incentiva il rimpatrio volontario entro le scadenze stabilite per l'uscita dall'Ue. Sono previste, sottolinea la Commissione, "forti garanzie" durante l'intero processo di rimpatrio: tutte le misure relative al rimpatrio "devono essere eseguite nel pieno rispetto degli standard fondamentali e internazionali sui diritti umani", come ha ripetutamente sottolineato, fin dalla sua audizione di conferma, il commissario agli Affari Interni e Migrazioni Magnus Brunner. Sono previste procedure chiare come il diritto di fare appello, il sostegno alle persone vulnerabili, forti garanzie per i minori e le famiglie e l'adesione al principio di non respingimento. Il sistema prevede però norme più severe per limitare gli abusi e gestire la fuga: gli Stati membri saranno dotati di norme rafforzate per localizzare i rimpatriati, con la possibilità di richiedere una garanzia finanziaria, una segnalazione regolare o di risiedere in un luogo designato dalle autorità nazionali. Le nuove norme stabiliscono chiare condizioni per la detenzione in caso di rischio di fuga, nonché alternative alla detenzione. La detenzione può arrivare fino a 24 mesi, rispetto agli attuali 18 mesi. Inoltre, l'effetto sospensivo delle decisioni di rimpatrio non sarà più automatico, a meno che non vi siano problemi relativi al non respingimento. Il sistema prevede norme specifiche per le persone che presentano rischi per la sicurezza: gli Stati membri dovranno verificare in anticipo se una persona costituisce un rischio per la sicurezza. Una volta identificati, questi individui sono soggetti a regole severe, tra cui il rimpatrio forzato obbligatorio, divieti di ingresso più lunghi, motivi di detenzione separati. La detenzione può essere estesa oltre i normali 24 mesi su ordine di un giudice. Inoltre, la riammissione diventa parte del processo di rimpatrio: per colmare il divario tra una decisione di rimpatrio e l'effettivo rimpatrio in un Paese terzo, le nuove regole stabiliscono una procedura comune per garantire che una decisione di rimpatrio sia sistematicamente seguita da una richiesta di riammissione. Consentono inoltre il trasferimento di dati a Paesi terzi ai fini della riammissione. Il regolamento introduce la possibilità legale di trasferire le persone che soggiornano illegalmente nell'Ue e hanno ricevuto una decisione di rimpatrio definitiva in un Paese terzo sulla base di un accordo o di un'intesa conclusi bilateralmente o a livello dell'Ue. L'accordo può essere concluso con un Paese terzo che rispetti gli standard e i principi internazionali sui diritti umani in conformità con il diritto internazionale, incluso il principio di non respingimento. Le famiglie con minori e minori non accompagnati sono escluse e l'attuazione di questi accordi deve essere soggetta a monitoraggio. Spetterà ora al Parlamento Europeo e al Consiglio concordare sulla proposta. La Commissione Europea sosterrà i colegislatori per portare avanti i negoziati sulla bozza di regolamento. La Commissione pubblicherà anche un documento di lavoro dei servizi della Commissione, che descrive in dettaglio le prove utilizzate per preparare la proposta. La proposta di regolamento si inquadra nel Patto sulla migrazione e l'asilo, che entrerà in vigore a metà del 2026, che prevede un esame più rapido delle richieste di asilo: perché il sistema funzioni, i rimpatri devono essere effettivi e non, come accade oggi, essere un'eccezione. La proposta dell'esecutivo Ue intende colmare questa lacuna. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Canonica (Humanitas): “Anti-Tslp anche in rinosinusite cronica con poliposi nasale”
(Adnkronos) – "L’anticorpo monoclonale tezepelumab" è un "anti-Tslp che blocca le allarmine", citochine epiteliali. "Attualmente è disponibile per l’asma bronchiale, ma i recenti dati dello studio di fase 3 Waypoint mostrano l’efficacia del farmaco anche nella rinosinusite cronica con poliposi nasale". Sono "dati estremamente interessanti perché l’efficacia di tezepelumab è stata dimostrata su tutti i parametri studiati". Lo ha detto Giorgio Walter Canonica, professore e senior consultant Centro di medicina personalizzata Asma e allergie Humanitas university & Irccs Humanitas di Rozzano (Mi), in occasione dell’incontro con la stampa organizzato oggi a Milano da AstraZeneca, commentando i risultati dello studio Waypoint, presentati per la prima volta al Congresso Aaaai, American Academy of Allergy, Asthma and Immunology e pubblicati sul New England Journal of Medicine. I dati dimostrano che tezepelumab, unico farmaco biologico anti-Tslp approvato in grado di agire a livello della barriera epiteliale, è in grado di ridurre in maniera significativa la severità dei polipi nasali, il bisogno di ricorrere a un intervento chirurgico e di assumere corticosteroidi sistemici per la poliposi nasale, rispetto al placebo. "Recentemente – chiarisce il professore – si è studiato che quando la barriera epiteliale, la parte più esterna della mucosa respiratoria, subisce un danno – provocato da un allergene, da un inquinante o da un virus – si innesca un meccanismo mediato da citochine, che prendono il nome di allarmine. Tra queste, il Tslp gioca un ruolo" nella "cascata della risposta immunologica di tipo infiammatorio che, nei pazienti con asma", per esempio, "può portare anche al rimodellamento delle vie aeree". Un dato clinico importante, sul quale Canonica pone l’accento, riguarda la compresenza di poliposi nasale nel 42% dei soggetti con asma grave, come testimoniato dal registro italiano dell’asma grave. "Questo fa capire che il paziente va studiato bene e il consulto multidisciplinare – conclude – è la modalità corretta per trattare nel modo migliore i nostri pazienti: non si può ignorare la comorbidità". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
De Corso (Euforea): “Tezepelumab riduce dimensione polipi e sintomi”
(Adnkronos) – "Negli ultimi anni il trattamento" della rinosinusite cronica con poliposi nasale "è cambiato significativamente grazie alla ricerca che ha portato alla commercializzazione dei nuovi farmaci biologici che hanno la capacità di spegnere completamente l'infiammazione cronica associata alla malattia, portando a remissione una percentuale molto alta di pazienti che prima non riuscivamo a controllare adeguatamente. Sono farmaci che rappresentano una speranza per i pazienti perché possono portare a una normalizzazione della loro vita, nella malattia, nella maggior parte dei casi. Tezepelumab si aggiunge ai farmaci biologici già disponibili e, come evidenzia lo studio, si è dimostrato efficace nel ridurre la dimensione dei polipi, nel migliorare la sensibilità olfattiva in modo significativo e nel ridurre gli altri sintomi associati alla malattia". Così, all’Adnkronos Salute, Eugenio De Corso, membro della commissione Euforea per il trattamento della rinosinusite cronica con poliposi nasale, commenta i risultati dello studio Waypoint, presentati a San Diego in occasione del congresso American Academy of Allergy Asthma & Immunology (Aaaai). "La rinosinusite cronica con poliposi nasale è una malattia cronica dovuta ad un'infiammazione persistente nella mucosa naso-sinusale che ne determina un remodelling con la caratteristica formazione dei polipi – spiega De Corso – Questa situazione porta il paziente a dei sintomi che sono molto invalidanti, quali l'ostruzione nasale, la perdita dell'olfatto, l'eccessiva produzione di muco e un senso di pesantezza. Tutto ciò porta a un impatto molto negativo sulla qualità della vita dei pazienti. Lo studio Waypoint dimostra la sicurezza e l'efficacia del tezepelumab nel trattamento dei pazienti affetti da poliposi naso-sinusale severa non controllata". Si tratta di "una molecola in grado di legare il Tslp, che è una citochina prodotta dall'epitelio naso-sinusale in grado di iniziare il processo infiammatorio cronico della mucosa e di renderlo cronico". Inoltre il farmaco, "in questa particolare categoria di pazienti", specie in quelli "con forma severa – chiarisce l’esperto – si è dimostrato efficace nel ridurre per il 98% di loro la necessità di un nuovo intervento chirurgico e per l'88% di corticosteroidi sistemici. Infatti, i pazienti affetti da forme severe purtroppo, in passato, necessitavano di più interventi chirurgici e di più cicli di corticosteroidi sistemici. Invece, in questo studio, tezepelumab si è dimostrato efficace nel ridurre nella maggior parte dei pazienti la necessità di nuovi interventi e di nuovi cicli di corticosteroidi sistemici. Questi risultati sono molto importanti, soprattutto alla luce del il fatto che ripetuti cicli di corticosteroidi sistemici – conclude – si associano ad effetti collaterali a breve e a lungo termine”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Non è la solita storia/ABM incontra gli studenti del “G. Boccardi” e “U. Tiberio”
Nell’ambito del progetto scolastico “Non è la solita storia”, i volontari di ABM hanno incontrato la classi terza E del Boccardi e le classi terze A e B del Tiberio.
Lo scopo dell’incontro era finalizzato a divulgare le attività che l’Associazione del Basso Molise svolge a favore della tutela dell’ambiente. I cambiamenti climatici, le variazioni nell’ecosistema, la tutela della fauna e della flora sono stati i punti cardine dell’incontro. L’incontro è iniziato facendo conoscere le numerose attività e progetti che l‘OdV sta realizzando nella nostra regione per poi proseguire con Chiara Talia,
volontaria, insegnante e fotografa naturalista che ha parlato di cambiamenti climatici e di come l’uomo, con il suo comportamento, stia cambiando il clima e gli habitat esistenti a danno degli animali e della flora ma soprattutto da danno dell’uomo stesso.
Oggi siamo di fronte a fenomeni climatici sempre più estremi, frequenti e devastanti. Molte specie stanno tentando di reagire al cambiamento: alcuni uccelli migratori stanno cambiando periodi di arrivo e di partenza anno dopo anno, le fioriture stanno anticipando, le specie montane si spingono, finché possono, in alta quota, i ghiacciai stanno scomparendo.
La concentrazione di CO2 provoca l’innalzamento globale della temperatura che a sua volta rende sempre più frequenti fenomeni di inondazioni, siccità, dissesto idrogeologico, diffusione di malattie, crisi dei sistemi agricoli, crisi idrica e estinzione di specie animali e vegetali.
“Ognuno di noi si deve sentire coinvolto nella lotta al cambiamento climatico ed ognuno di noi deve fare la sua parte”, queste sono le parole di Chiara Talia alla fine della lezione ed un caloroso applauso da parte degli studenti ha concluso l’incontro. Tutte le attività svolte e che si svolgeranno in futuro sono destinate alla candidatura della scuola a “Blue School” in ambito europeo.
Vandali al cantiere del museo della Shoah a Roma, l’esposto dei residenti: “Sicurezza a rischio, va spostato”
(Adnkronos) – Dopo la testa di maiale, i messaggi di odio, le minacce e le intimidazioni, i residenti di via Alessandro Torlonia (FOTO), a quanto apprende l'Adnkronos, hanno avviato una raccolta di firme e preparato un esposto (ancora non inviato) per chiedere la sospensione dei lavori del Museo della Shoah, nella stessa strada, e una maggiore presenza delle forze dell'ordine. La ratio di questa iniziativa contro il cantiere è negli eventi 'intimidatori' più volte segnalati dai cittadini a partire dall'avvio delle opere e in una percezione sempre maggiore di insicurezza. "In particolare – si legge nell'esposto indirizzato tra gli altri a Viminale, capo della polizia e Questura di Roma – in corrispondenza dei muri antistanti il cantiere, vengono continuamente rinvenute scritte come 'Assassini, infami', 'Gaza 45000 morti', 'Fermare il Genocidio a Gaza', 'Gaza Libera', che con il tempo sono diventati sempre più frequenti e violenti. Sono spesso stati lasciati all'ingresso escrementi o attaccati sul cartello del cantiere anche fogli ritraenti le immagini dei bambini di Gaza deceduti o le rovine di Gaza". Così ogni giorno, dall'apertura del cantiere, oltretutto, precedente lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Scritte e cartelli – scrivono i residenti che in questi giorni si stanno confrontando in riunioni condominiali – vengono trovati praticamente ogni sera e rimossi la mattina seguente. "Ciò testimonia la costante presenza nel luogo di soggetti pericolosi – ribadiscono nell'esposto -. Ciò non può che alimentare lo stato di incessante minaccia e allerta in cui i residenti sono costretti a vivere dall’apertura del cantiere. Alcuni cittadini che facevano jogging la mattina presto in zona Villa Torlonia hanno notato e segnalato alle autorità competenti una testa di maiale. Nessuna iniziativa è stata presa per tutelare la sicurezza pubblica di quanti vivono in quella zona; l'unico intervento che è stato attuato è lo spostamento dell’asilo israeliano", prosegue l'esposto, sottolineando come questa ultima disposizione dimostri "che è stato rilevato un pericolo per la sicurezza pubblica. Se è così, non si comprende perché non si è fatto altro per tutelare la sicurezza di tutti gli altri cittadini, proprietari e residenti nella zona". Il timore dei cittadini di via Torlonia è che "la realizzazione del museo della Shoah in un luogo densamente popolato, e abitato da italiani, arabi e israeliani, oltre a costituire un grave pericolo per la tenuta delle infrastrutture, sarà oggetto di atti intimidatori, di violenza e minacce, ancora più gravi di quelle che stanno accadendo dal 7 ottobre 2023 – precisano nello stesso esposto – che richiederanno un grande dispiegamento delle forze dell’ordine per la tutela della sicurezza delle persone e delle cose, facendo divenire il sito un nuovo obiettivo sensibile". Ribadito anche il necessario "aumento della presenza delle forze dell'ordine nel territorio e l'adozione di ogni altra misura ritenuta idonea nell'immediato a ristabilire la sicurezza e a evitare possibili lesioni a persone e cose", i residenti rivolgono un appello al Campidoglio: "Roma Capitale rivaluti la localizzazione del progetto – chiedono – provvedendo allo spostamento del monumento in altra zona meno popolata e più agevolmente tutelabile". Il numero preciso di quanti abbiano messo la loro firma in calce al documento ancora non è stato reso noto, così come non si sa se a sottoscriverlo ci siano anche i numerosi personaggi "eccellenti" che risiedono nella zona. (di Silvia Mancinelli) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Zaia conferma sostegno a Bricolo alla presidenza
(Adnkronos) – “Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, in questi anni ha fatto bene e ha fatto crescere il polo fieristico. Da parte nostra, anche se come Regione abbiamo solo il 5% delle quote della Fiera, lo sosteniamo e siamo per una sua riconferma alla presidenza”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, partecipando all’inaugurazione della quarta edizione di Letexpo (Logistics Eco Transport Trade Show) alla Fiera di Verona. “Non solo sarò presente all’inaugurazione di Vinitaly ma anche al congresso della Lega a Firenze che raggiungerò già nel tardo pomeriggio”, lo ha confermato oggi il presidente della Regione Veneto. Il congresso federale della Lega è in programma il 5 e 6 aprile alla Fortezza da Basso a Firenze e ieri il segretario regionale veneto della Lega-Liga Veneta Alberto Stefani, che è anche vicesegretario federale di Salvini, ha presentato per il Veneto una mozione intitolata ‘Futuro è identità’ che è il primo documento ufficiale del prossimo congresso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Cardiochirurgia, un’italiana a capo task force nuove linee guida europee
(Adnkronos) – Sono state recentemente pubblicate, e sono in corso di traduzione in lingua cinese, su specifica richiesta della Società cinese di chirurgia cardiotoracica, le linee guida e raccomandazioni sulla gestione farmacologica perioperatoria di pazienti adulti candidati all’intervento di cardiochirurgia. A redarle una task force, istituita dall’Associazione europea di chirurgia cardio-toracica (European Association of Cardio-Thoracic Surgeons) e coordinata da Bianca Rocca, farmacologo clinico e professore ordinario all’Università Lum ‘Giuseppe Degennaro’ e Anders Jeppsson, cardiochirurgo direttore del dipartimento di chirurgia cardiotoracica e professore all'Università di Gothenburg. La task force – spiega in una nota l’ateneo italiano – è composta da un gruppo di esperti multidisciplinari costituito da cardiochirurghi, anestesisti, cardiologi, infettivologi, intensivisti provenienti dalle più prestigiose università europee. La cardiochirurgia dell’adulto è essenziale per ridurre la mortalità e la morbilità nei pazienti con malattie cardiache acute o croniche, il trattamento farmacologico e le profilassi perioperatorie sono interventi chiave per garantire un successo duraturo della cardiochirurgia, per migliorare la qualità della vita del paziente e ridurre i costi sanitari. Le linee guida sono documenti basati sulla valutazione critica e aggiornata di tutte le evidenze terapeutiche disponibili in un ambito specifico, e sono strumenti cruciali a supporto del processo decisionale dei medici per identificare le strategie terapeutiche più efficaci, coinvolgendo, spesso, organizzazioni di infermieri e associazioni di pazienti. "Le linee guida forniscono raccomandazioni su tutti i trattamenti farmacologici prima, durante e dopo l’intervento – afferma la professoressa Rocca – Alcuni esempi sono la gestione di farmaci che regolano la pressione arteriosa, il glucosio nel sangue, che prevengono le complicanze trombotiche (antitrombotici), di antibiotici per prevenire le infezioni nel periodo immediatamente prima e in corso di chirurgia. Dopo l’intervento, la ripresa o l’inizio di nuovi farmaci è essenziale per prevenire infarti o ictus, controllare il ritmo del cuore, ridurre i fattori di rischio cardiovascolare e la mortalità, tutti interventi farmacologici che migliorano la prognosi a lungo termine. Inoltre, queste linee guida enfatizzano la centralità dei pazienti per i quali la cardiochirurgia è sempre un’esperienza cruciale, associata spesso a una maggiore consapevolezza della malattia, che rappresenta anche un’opportunità per migliorare la qualità della vita mediante aderenza ai farmaci prescritti, e modifiche dello stile di vita". Il lavoro della task force ha offerto a tutta la comunità medico-scientifica nazionale ed internazionale informazioni accessibili, essenziali a medici, chirurghi, e più in generale a tutte le figure professionali coinvolte nella cura di questi pazienti, mediante una valutazione critica delle evidenze, in un contesto multidisciplinare, altamente competente, produttivo e interattivo, identificando anche delle lacune di conoscenza che aprono la strada alla ricerca futura. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
TikTok, sicurezza adolescenti e verifica dell’età: le novità per proteggere i minori
(Adnkronos) –
TikTok annuncia oggi un importante passo avanti per la sicurezza degli adolescenti: il potenziamento del 'Collegamento famigliare', uno strumento che da cinque anni supporta genitori e tutori nel creare un ambiente sicuro e positivo sull'app. Sviluppate in collaborazione con le famiglie e seguendo le indicazioni di esperti, le nuove funzionalità offrono ai genitori un maggiore controllo e personalizzazione per supportare i/le propri/e figli/e nello sviluppo di abitudini digitali equilibrate.
Pausa dallo schermo, che consente a genitori e tutori di impostare restrizioni personalizzate per bloccare l'accesso a TikTok agli adolescenti in fasce orarie specifiche. Questa opzione offre la flessibilità di decidere quando è il momento ideale per una pausa dall'app, ad esempio durante il tempo trascorso in famiglia, a scuola, la sera o durante un fine settimana fuori casa.
Visibilità sulla rete sociale: genitori e tutori potranno vedere chi il proprio/a figlio/a adolescente segue su TikTok, chi lo/a segue e quali account ha bloccato. Questa maggiore trasparenza sulla rete sociale dell'adolescente sull'app favorirà un dialogo più consapevole e aiuterà i genitori a supportare i/le propri/e figli/e nello sviluppo delle competenze digitali necessarie per navigare in sicurezza online. Più informazione sui contenuti: a partire dai prossimi mesi sarà possibile, quando un adolescente segnala un video ritenuto inappropriato, avvisare contemporaneamente un genitore, un tutore o un altro adulto di fiducia, anche al di fuori del Collegamento famigliare.
Tempo di riposare: se un adolescente (tra i 13 e i 15 anni) è su TikTok dopo le 22:00, il suo feed 'Per te' sarà interrotto dalla nuova funzione che consiste in un promemoria a schermo intero con musica rilassante, pensato per favorire il relax e prendere consapevolezza dell'ora. L'integrazione di un elemento meditativo è prevista nel corso delle prossime settimane. Con questi ultimi aggiornamenti, genitori e tutori possono ora visualizzare o regolare più di 15 funzioni di sicurezza, benessere e privacy, tra cui anche la riattivazione del feed dedicato alle stem – ora disponibile in più di 100 Paesi e apprezzato da milioni di adolescenti ogni settimana – nel caso in cui il ragazzo l’avesse disattivato e il ripristino dell’impostazione predefinita dell’account come privato, se l'adolescente lo ha reso pubblico. Per garantire la sicurezza degli utenti più giovani, TikTok si impegna costantemente anche a sviluppare soluzioni efficaci e condivise per la verifica dell'età, collaborando attivamente con i player del settore, la società civile e le autorità di regolamentazione. Oltre a far rispettare le proprie regole e a utilizzare tecnologie avanzate, come il machine learning, per impedire l'accesso ai minori di 13 anni e proteggere gli adolescenti, TikTok sta esplorando nuove modalità di verifica, come la collaborazione con Telefónica per capire in che modo gli utenti possano utilizzare le informazioni sull’età fornite dal proprio gestore telefonico per confermare la propria età. TikTok sostiene inoltre il 'Multi-stakeholder dialogue on age assurance', un’iniziativa indetta dal Centre for information policy leadership e dalla weprotect Global Alliance, che riunisce piattaforme online, autorità di regolamentazione, legislatori, organizzazioni per la tutela della privacy e dei diritti dei minori per discutere gli approcci nel campo della verifica dell’età. "Oggi registriamo un cambio di passo verso la tutela dei minori da parte di una piattaforma che da tempo ha intrapreso un percorso di attenzione e supporto ai ragazzi e alle famiglie. Certo, i rischi legati alla navigazione distorta o inconsapevole non saranno azzerati, perché la Rete non è un soggetto terzo, ma è fatta dagli esseri umani. Ci auguriamo che l’impegno di TikTok, protagonista di un percorso di trasparenza e dialogo sui territori assieme a Fondazione Carolina, possa diventare virale, stimolando tutti i soggetti interessati a mettersi in gioco per la sfida più importante dei prossimi anni, perché il benessere delle nuove generazioni passa necessariamente dalla qualità della loro vita online", commenta Ivano Zoppi, segretario generale Fondazione Carolina. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)