venerdì, Marzo 14, 2025
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Servizi educativi per l’infanzia, la consigliera Passarelli chiarisce: nessun rischio impoverimento

Stefania Passarelli

In relazione all’interpellanza presentata dai consiglieri Roberto Gravina, Andrea Greco e
Angelo Primiani e attinente alla decadenza dalla quota perequativa del Fondo nazionale per il
Sistema integrato di educazione e istruzione, preme specificare che la dotazione finanziaria
attiene per il 60% alle Politiche sociali e per il restante 40% all’Istruzione.


Ai sensi dell’avviso approvato in data 26.06.2024, rivolto ai Comuni molisani, sono stati
approvati 69 progetti tra servizi di micronido e Sezioni Primavera per un importo complessivo
di € 1.970.000,00. Tale intervento prevedeva la copertura finanziaria di più fonti di
finanziamento:
 economie risorse regionali (già nelle casse dei Comuni)
 Fondo nazionale 0-6
 Fondo Idrocarburi
 Risorse Ufficio Scolastico regionale
 Risorse comunitarie FSE + 2021-2027

La copertura finanziaria è stata garantita per tutti i progetti dei Comuni utilmente collocati in
graduatoria ed approvati.

Non vi è stata alcuna perdita di risorse per i Comuni; infatti, il Servizio Programmazione delle
Politiche Sociali ha provveduto, con specifici atti, alla concessione del contributo spettante,
così come stabilito da approvazione della graduatoria.

Il taglio ministeriale non ha influito in alcun modo sul finanziamento dei singoli Comuni in
quanto la copertura è stata assicurata con le risorse del FSE + 2021-2027, come stabilito già
nel mese di settembre 2024.

Ad oggi il Servizio Programmazione delle Politiche Sociali ha provveduto ad inoltrare le
convenzioni con i Comuni e si sta provvedendo all’erogazione delle anticipazioni dell’80%
come previsto dall’Avviso e dalla Convenzione.

Stefania Passarelli

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Emissioni di gas serra: impatto sull’orbita terrestre e riduzione della capacità dei satelliti

(Adnkronos) – Un nuovo studio condotto da ingegneri aerospaziali del MIT ha rivelato che le emissioni di gas serra stanno alterando l'ambiente dello spazio vicino alla Terra, con conseguenze significative per la sostenibilità delle operazioni satellitari. La ricerca, pubblicata su Nature Sustainability, evidenzia come l'aumento di anidride carbonica e altri gas serra provochi la contrazione dell'alta atmosfera, in particolare della termosfera, dove orbitano la Stazione Spaziale Internazionale e la maggior parte dei satelliti. Secondo lo studio americano, La contrazione della termosfera riduce la resistenza atmosferica, un fattore che contribuisce alla rimozione dei vecchi satelliti e dei detriti spaziali. La diminuzione della resistenza atmosferica prolunga la vita dei detriti, aumentando il rischio di collisioni e la congestione delle orbite. Il team di ricerca ha condotto simulazioni sull'impatto delle emissioni di carbonio sull'alta atmosfera e sulla dinamica orbitale, stimando la "capacità di carico satellitare" dell'orbita terrestre bassa. Le simulazioni prevedono che entro il 2100, la capacità di carico delle regioni più popolari potrebbe diminuire del 50-66% a causa degli effetti dei gas serra. "Il nostro comportamento con i gas serra qui sulla Terra negli ultimi 100 anni avrà un effetto su come gestiremo i satelliti nei prossimi 100 anni," afferma l'autore dello studio Richard Linares, professore associato presso il Dipartimento di Aeronautica e Astronautica del MIT (AeroAstro). "L'alta atmosfera si trova in uno stato fragile mentre il cambiamento climatico sconvolge lo status quo," aggiunge l'autore principale William Parker, uno studente laureato in AeroAstro. "Allo stesso tempo, c'è stato un massiccio aumento del numero di satelliti lanciati, soprattutto per fornire internet a banda larga dallo spazio. Se non gestiamo questa attività con attenzione e lavoriamo per ridurre le nostre emissioni, lo spazio potrebbe diventare troppo affollato, portando a più collisioni e detriti." L'aumento esponenziale del numero di satelliti, in particolare delle "megacostellazioni" come Starlink di SpaceX, sta già portando alla congestione di alcune orbite. La riduzione della capacità orbitale prevista dallo studio potrebbe aggravare ulteriormente il problema, aumentando il rischio di collisioni e la generazione di detriti spaziali. I ricercatori sottolineano l'importanza di ridurre le emissioni di gas serra e di gestire in modo responsabile le attività spaziali per garantire la sostenibilità dell'orbita terrestre. La mancata adozione di misure adeguate potrebbe portare a una "instabilità incontrollata," con una cascata di collisioni che renderebbe l'orbita terrestre bassa inagibile. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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La Montini “Official Supporter” del Pi greco Day 2025

L’Istituto Comprensivo “Leopoldo Montini” è “Official Supporter π Day 2025”. L’Istituto, infatti, ha
aderito con la classe 5D della Scuola primaria al Pi greco Day 2025, promosso dal Ministero
dell’Istruzione e del Merito con il contributo scientifico del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari
e Scienze per la Salute dell’Università di Torino.
Il prossimo 14 marzo, gli alunni parteciperanno a un evento online e si cimenteranno, su una
piattaforma dedicata, nella risoluzione di quiz secondo una logica di problem solving, in modo
coerente a una didattica improntata allo sviluppo delle competenze. Inoltre, gli studenti riceveranno
dei feedback immediati sul risultato conseguito, così da poter subito riflettere sul loro operato. Infine,
a tutti i ragazzi che prenderanno parte alle attività sarà riconosciuto un attestato di partecipazione.
La manifestazione è dedicata alla più famosa costante matematica, che indica il rapporto tra la
circonferenza e il diametro del cerchio. Festeggiato per la prima volta nel 1988 al Museo della Scienza
di San Francisco, l’Exploratorium, il giorno del Pi greco è celebrato con molte iniziative in tutto il
mondo il 14 marzo in omaggio al numero 3,14 che, secondo la consuetudine anglosassone di indicare
prima il mese e poi il giorno, si trasforma proprio nella data prescelta che, per singolare coincidenza,
ricade nell’anniversario della nascita di Albert Einstein.
Questa giornata intende promuovere l’apprendimento della matematica e delle discipline scientifiche;
esse infatti rappresentano il linguaggio di base della modernità e lo strumento basilare per conoscere
e saper utilizzare consapevolmente le nuove tecnologie. In un mondo dove i numeri contano sempre
di più, la scuola non può esimersi dall’abbracciare queste iniziative.
L’adesione a questo evento e il riconoscimento di “Official Supporter” si inseriscono nella
promozione delle materie STEM che la Montini porta avanti da tempo, grazie al suo impegno
didattico quotidiano, alla partecipazione a concorsi, gare e competizioni, e che ha ulteriormente
potenziato con i recenti progetti PNRR, consapevole dell’importanza di fornire ai suoi alunni una
solida preparazione scientifica, fondamentale per il loro futuro.

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Continua il mini tour acustico del cantautore molisano Luigi Farinaccio: i prossimi appuntamenti

“Sotto il mantello della luna” è il secondo album ufficiale del cantautore indipendente molisano Luigi Farinaccio. L’album contiene 10 tracce, quasi come fossero 10 capitoli di un romanzo da esplorare, unite da un sottile filo conduttore: la voglia di rivalsa, la riscossa, un nuovo inizio.
C’è sempre un’altra possibilità per rialzarsi e accogliere le sfide con i propri sogni. Missione per esplorare l’inesauribile ricchezza del proprio “io”.  
“Sotto il mantello della luna” è un progetto discografico frutto di una lunga evoluzione. I brani di Luigi Farinaccio, hanno trovato gradualmente la giusta dimensione, ponendo la lente d’ingrandimento sulla scrittura, soprattutto durante il periodo storico alienante di restrizioni. Le parole tratteggiano il sogno, la solitudine, l’amore, la passione, l’abbandono, la rinascita, l’ironia e la libertà, facendo affiorare la sua luce anche su tematiche di carattere sociale come la violenza di genere, la povertà, la crisi d’identità di uno Stato spesso assente. L’urgenza e la necessità di sfogare le frustrazioni di una vita vissuta nel vuoto, nella solitudine interiore, sempre più  “social” ma sempre più isolati! 
La luna, nel mondo dell’astronomia, riveste la stessa importanza del sole, si copre nelle ore più buie di un alone che la rende particolarmente misteriosa, così i brani scorrono legati agli impulsi dell’inconscio. 
L’album abbraccia prevalentemente le sonorità del pop rock cantautorale, ma all’interno si respirano anche influenze variegate. C’è stata una ricerca nell’utilizzo di strumentazioni elettroniche, su alcuni brani sono state registrate delle chitarre pedal steel che apportano delle sfumature country rock, inoltre c’è spazio per delle ballate acustiche che fanno emergere la necessità di immergersi in atmosfere più intimistiche.

Luigi  Farinaccio, recentemente si è distinto per alcuni importanti riconoscimenti nel panorama della critica musicale. Ha ricevuto la Menzione Speciale al Merito alla VII° edizione  del “Premio Internazionale Salvatore Quasimodo” – sezione musica con il brano “Un lampo di follia”,  inoltre si è classificato Finalista al “Premio Internazionale di Poesia e Arte Contemporanea Apollo Dionisiaco – Roma 2024” con il brano “Leggera”. 

L’album è distribuito su tutte le piattaforme digitali:

https://music.youtube.com/channel/MPREb_mDMhJndM0jx

Ecco i prossimi appuntamenti:


    15 marzo Campobasso “Bootleg tè caffe infusi e Musica” ore 18.30

    23 marzo Roccamandolfi (IS) “La Rocca Tartufi” ore 12.00
                Agnone (IS) “Osteria Mia” ore 20.00


 14 aprile Lucito (CB) “Università della Terza Età” ore 16.00

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Parcheggi, volano anche i costi per occupazione suolo pubblico. De Benedittis: “Attività a rischio, maggioranza rifletta!”

Aldo De Benedittis

E’ ufficiale: la Giunta Forte ha deciso di dichiarare guerra a Campobasso e ai campobassani, tentando di ostacolare e mortificare tutte le energie positive che ancora credono nel futuro del Capoluogo.

L’aumento dei costi della sosta in città, infatti, oltre a danneggiare famiglie, lavoratori e commercianti, mette a serio rischio la sopravvivenza di tutte le attività che fanno richiesta di occupazione di suolo pubblico, perché il regolamento comunale in materia di concessioni di suolo e aree pubbliche, all’art. 24-bis,  prevede che i titolari della concessione paghino una somma pari al sessantacinque per cento (65%) del costo giornaliero del parcheggio per ogni stallo occupato. Ciò significa che i nuovi costi della sosta ricadranno (tra l’altro in un momento particolarmente delicato) anche sulle attività che fanno richiesta di suolo pubblico sugli stalli di parcheggio.

Mi domando: è il modo giusto di trattare gli imprenditori? In molti casi si tratta di giovani che hanno scelto di restare e che hanno avuto il coraggio di investire e di rivitalizzare il centro, creando tra l’altro lavoro! Molti di loro sono ovviamente esasperati e già sul piede di guerra,  perché dal Comune si aspettano giustamente sostegno e non ostacoli.

La maggioranza di civici e sinistra, tra un litigio e l’altro, dovrebbe piuttosto preoccuparsi di semplificare la vita a chi prova tutti i giorni ad arginare il declino di questa città.

AVV. Aldo De Benedittis

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Campionato di Torball serie B-Rende, molisani sulla giusta strada

Rientro in Molise e tanta soddisfazione per l’impegno profuso, per i ragazzi della Olimpic Paideia Sporting. Gli atleti Manuel Di Baggio, Diego Manocchio, Enzo Iafrancesco, Graziano Sardella, guidati dall’allenatrice Mariella Procaccini, sono stati protagonisti a Rende (CS), al Campionato di Torball di serie B.

Due giornate che hanno regalato un grande spettacolo.La società sportiva molisana, che ora può contare anche sul contributo di due validi quindicenni, ha registrato delle buone prove, all’insegna della concentrazione e della complicità, ma pure del divertimento e dell’entusiasmo.

“Anche quando alcune sconfitte sono arrivate – ha commentato il tecnico Procaccini – non mi sono persa d’animo, al contrario ho apprezzato la tempra dei miei ragazzi, che hanno mostrato davvero tanto carattere. Sono convinta che, con determinazione e dedizione, questi momenti serviranno come carburante per raggiungere traguardi sempre più alti!”.

“Una buona squadra – ha ribadito il presidente del CIP Molise, Donatella Perrella – la strada è quella giusta e da parte nostra il massimo sostegno. Avanti tutta!”

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Propulsore spaziale cinese da 100kW: svolta per i viaggi interstellari

(Adnkronos) – Un team di ricerca cinese, secondo quanto riporta l'agenzia Xinhua, ha annunciato il raggiungimento della piena potenza operativa di un propulsore spaziale da 100 kilowatt, un traguardo che segna un avanzamento significativo nella tecnologia di propulsione spaziale. Il propulsore magnetoplasmadinamico ad alta spinta, testato con successo, apre nuove prospettive per i viaggi interstellari, il trasporto cargo interplanetario e l'esplorazione dello spazio profondo. Il propulsore testato, infatti, è un sistema di propulsione al plasma, che funziona ionizzando il propellente per creare plasma, accelerato da un campo elettromagnetico per generare un flusso di particelle ad alta velocità, producendo così la spinta. Secondo l'Istituto di Propulsione Aerospaziale di Xi'an, progettista del propulsore, questo sistema rappresenta un'evoluzione rispetto ai sistemi di propulsione tradizionali.
 Il team di ricerca ha impiegato nuovi materiali stampati in 3D e tecnologia di magneti superconduttori ad alta temperatura, consentendo al sistema di propulsione di raggiungere una potenza di ingresso effettiva di oltre 100 kilowatt. Questo rappresenta un notevole progresso rispetto ai livelli di potenza tipici dei propulsori spaziali attuali, che si attestano generalmente sulle decine di kilowatt. Il sistema di propulsione sviluppato è progettato per fornire una spinta potente e affidabile per veicoli spaziali cinesi di grandi e grandissime dimensioni. Questo progresso tecnologico potrebbe avere implicazioni significative per future missioni spaziali, consentendo viaggi più rapidi e efficienti verso destinazioni lontane. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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L’IA entro il 2030 genererà 170 milioni nuovi posti di lavoro, ma 92 milioni sono a rischio

Alfredo Magnifico

Il Rapporto del World Economic Forum sul futuro dell’occupazione, pubblicato a gennaio 2025, prevede che nei prossimi cinque anni l’intelligenza artificiale genererà 170 milioni nuovi posti di lavoro a livello globale, mentre 92 milioni potrebbero essere a rischio, portando a un saldo netto positivo di 78 milioni di nuove posizioni.

Il Future of Jobs Report 2025, ha analizzato come l’intelligenza artificiale (IA) sta influenzando il mercato del lavoro globale, facendo luce su uno scenario che pone una grande sfida: la necessità urgente di aggiornare e migliorare le competenze dei lavoratori per affrontare questi cambiamenti.

Secondo i dati forniti dal World Economic Forum (WEF), il 50% delle imprese e aziende prevede di ridurre la propria forza lavoro a causa dell’adozione di tecnologie come l’AI, che automatizzeranno compiti precedentemente svolti da esseri umani. Si tratta di un’ampia fetta di posti di lavoro a rischio, circa 92 milioni nei prossimi 5 anni.

La buona notizia, però, è che a fronte di tanti impieghi destinati a scomparire (o per lo meno a diventare sempre meno indispensabili), altre nuove opportunità ci saranno per chi si forma e apprende nuove competenze nel settore tecnologico.  La diffusione dell’intelligenza artificiale porterà infatti alla creazione di 170 milioni nuovi posti di lavoro in tutto il mondo.

Molti dei lavori a rischio sono legati a compiti ripetitivi e a bassa specializzazione, che possono essere facilmente automatizzati dalle tecnologie IA;ad esempio, i settori manifatturiero e logistico, che si basano su operazioni meccaniche e di routine, l’automazione dei magazzini, la robotizzazione nella produzione e l’uso dell’intelligenza artificiale per il controllo qualità sono già una realtà in molte industrie.

Le professioni legate alla gestione di dati e a compiti amministrativi, assistenti amministrativi, data entry e operatori di call center l’intelligenza artificiale  sarà in grado di svolgere queste mansioni in modo più rapido e preciso.

Secondo il rapporto WEF, le professioni più in espansione nei prossimi anni sono quelle legate alla tecnologia, ai dati e all’IA, la tecnologia avanzata, l’ingegneria energetica rinnovabile e l’intelligenza artificiale, stanno guadagnando sempre più importanza.

Le competenze in IA, big data, e cybersecurity sono tra quelle che vedranno un incremento della domanda maggiore, il programmatore, il data scientist, e l’esperto di cybersecurity sono figure professionali che diventeranno sempre più centrali, alimentando la crescita di lavori altamente qualificati legati al monitoraggio, allo sviluppo e alla gestione delle tecnologie emergenti.

L’adozione dell’intelligenza artificiale richiederà una forte sinergia tra competenze tecnologiche e competenze umane;le skills trasversali legate alla leadership, alla gestione dell’innovazione, e alla collaborazione interdisciplinare saranno sempre più centrali per le aziende, che dovranno integrare la tecnologia con competenze sociali ed emotive; il manager di trasformazione digitale e il responsabile della resilienza organizzativa saranno ruoli cruciali per supportare le aziende nel processo di adattamento alle nuove tecnologie.

Il rischio di disoccupazione a causa dell’automazione potrebbe essere mitigato attraverso la riqualificazione dei lavoratori. Per mantenere l’occupazione a saldo positivo (considerando che a fronte di 92 milioni di lavori a rischio altri 170 milioni di opportunità nasceranno) bisogna riadattarsi. Entro il 2030, si stima che 59 lavoratori su 100 necessiteranno di upskilling (riqualificare le competenze) o reskilling (apprendere nuove competenze) per adattarsi alle nuove esigenze del mercato.

Il WEF ha sottolineato che c’è la possibilità che circa 11 persone su 100 potrebbero non ricevere la formazione necessaria, rischiando così di essere esclusi dalle opportunità offerte dai nuovi lavori.

La sfida sarà preparare adeguatamente i lavoratori, garantendo che le transizioni nel mercato del lavoro siano gestite in modo inclusivo e che vengano adottate politiche adeguate per preparare i lavoratori a un futuro in cui l’IA non solo cambierà il modo di lavorare, ma genererà anche nuove opportunità.

Alfredo Magnifico

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Agricoltura: dai droni al Gps, con ‘Tam’ piattaforma unica per gestione aziende

(Adnkronos) – La mappatura dei campi attraverso i droni, per sapere se, quando e in quale punto irrigare o concimare. Il controllo da remoto del benessere animale attraverso i boli ruminali. Ma anche il controllo e la semplificazione della contabilità dell'azienda fino alla gestione della certificazione Haccp. Innovazione e tecnologia digitale per un'azienda agro-zootecnica sempre a portata di smartphone con 'Tam – Total agri management', software che punta a rivoluzionare, e semplificare, la gestione aziendale in ottica sostenibile con un'unica piattaforma.  "In questo momento -spiega ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, ideatore e data science specialist del software che è stato presentato a Corigliano-Rossano in Calabria nel corso di un appuntamento presso la sede dell'azienda Malavolta srl- siamo proprio nella fase operativa di consegna del prodotto nelle aziende. Il software si è arricchito recentemente del modulo contabilità, è tutto integrato all'interno del sistema e bbiamo fatto delle join con i maggiori player di contabilità sul mercato italiano. Abbiamo inserito la gestione della zootecnia attraverso la lettura della banca dati nazionale, e a breve avremo l'operatività sui web services", sottolinea.  L'uso delle più recenti tecnologie è centrale nel progetto di Tam. "Abbiamo introdotto l'interazione con i droni, e il controllo del benessere animale con i boli, quelli da remoto, che ci consentono di sapere se gli animali al pascolo stanno bene e quant'altro", ribadisce Grillo.  E gli obiettivi per un'azienda agricola che si dota di Tam sono chiari. "Garantiamo -spiega Grillo- la gestione aziendale compresa anche la parte di fatturazione che viene anch'essa semplificata e integrata. L'utilizzo dei droni era già contemplato prima ma adesso abbiamo fatto degli upgrade. I droni servono sia a mappare i campi che a fare la gestione sostenibile dell'agricoltura perché vanno a interagire con la necessità di acqua e di concimazione localizzata. Quindi -sottolinea- non si fanno interventi massivi ma solo dove serve e quindi c'è un uso più razionale delle risorse, dei mezzi tecnici all'interno dei vari campi. Quindi c'è un notevole risparmio di tempo, di energia, di risorse andando nella direzione della migliore sostenibilità economica e ambientale", spiega Grillo.  Anche perché, ricorda Grillo, "quando si alza un drone non si movimenta un trattore, non parliamo di consumo di fossili e l'impatto di un drone è quasi zero. E con essi si riesce anche a monitorare il benessere animale. Con i droni si vanno a mappare i pascoli. se la biodiversità che esiste su quel pascolo è sufficiente per alimentare quegli animali", sottolinea.  Inoltre attraverso il software, aggiunge, "si monitorano gli animali al pascolo tramite dei boli ruminali che danno le pulsazioni del rumine e la temperatura. Più la posizione tramite il collare Gps, quindi degli animali sappiamo se stanno bene in salute e se stanno mangiando bene".  Attraverso la tecnologia quindi, spiega Grillo, "si verifica se c'è un''usura' eccessiva di quel pascolo. Quindi per evitare che ci sia un'interferenza con la biodiversità e quindi si vada a distruggere quel pascolo si vanno a movimentare gli animali in un altro pascolo, in modo tale che gli animali stanno bene e si salvaguarda anche la qualità dei pascoli", sottolinea. Un sistema, 'Tam', che può supportare concretamente l'attività quotidiana delle aziende agricole ma non solo. "Il sistema è progettato per essere utilizzato sia dalle aziende in prima battuta, ma soprattutto dai professionisti che aiutano le piccole e anche le grandi aziende a tenere l'azienda in ordine e in efficienza", sottolinea.  Tante le soluzioni previste all'interno di Tam. "C'è la gestione del quaderno di campagna che deve quadrare poi con la domanda unica, con la Pac, con i premi comunitari quindi il Caa aiuterà le aziende a gestire questo aspetto. Poi ci sono gli agronomi che si occuperanno della quadratura tra i lotti di campo e i disciplinari di produzione. Abbiamo inserito nel sistema la gestione dei fitofarmaci con il database di Mageline quindi ogni fitofarmaco presente è quello che al momento la legge consente di usare quindi non si possono fare errori perché è tutto mappato e processato", spiega ancora Grillo. Ma come è nata l'idea di realizzare Tam? "L'idea è nata circa 15 anni fa dalla necessità di passare da un'azienda agricola di vecchia concezione a un'azienda agricola più efficiente", spiega Grillo che ricorda come "le aziende agricole sono le aziende più controllate sul pianeta. Ogni azienda agricola è mappata nel sistema agricolo quindi l'azienda è mappata nel Sian, quindi nelle sue proprietà, nella sua conduzione del fondo quindi ogni fondo fa parte di un fascicolo aziendale, mappato dal satellite", sottolinea.  E anche gli animali sono censiti uno per uno, c'è la tracciabilità del quaderno di stalla, di quello che si fa a ogni singolo capo in termini sanitari, in termini di alimentazione. Deve essere tutto gestito, farlo con la carta era già 15 anni fa un onere abbastanza pesante. Quindi grazie all'utilizzo dei fondi comunitari si è potuto prendere risorse importanti e investirle nella progettazione, nell'analisi e nello sviluppo di un software che è molto complesso e che attualmente sul mercato è l'unico ad essere 'Total', capace di gestire nella totalità l'azienda agricola e zootecnica da una sola piattaforma", sottolinea Grillo.  Sì perchè le funzionalità di Tam non finiscono qui. "Partiamo dalla gestione delle risorse umane -spiega Grillo- che impattano sulla sicurezza del lavoro, sulla ricerca del personale. Possiamo tramite la piattaforma ricercare personale, tenerlo in sicurezza, quindi vedere che abbiano le viste mediche e le abilitazioni a fare quel tipo di lavoro in ordine. E ancora la formazione delle risorse umane passando poi per le attrezzature che vengono mappate nel sistema: sia quelle analogiche, che quelle digitali, quelle 5.0 che hanno tutte le caratteristiche per essere connesse e interconnesse al sistema", sottolinea.  "E' previsto anche l'interfacciamento con l'Asl, gestiamo l'Haccp, gestiamo la gestione delle produzioni quindi secondo le norme dettate dai regolamenti europei", spiega Grillo che sottolinea come si arrivi poi a quella che "è la strategia 'farm to fork', quindi dalla terra alla tavola. Tramite questo software si arriva poi alla vendita di quelle che sono le produzioni e quindi con la tracciabilità, rintracciabilità, la storia di ogni prodotto che va a finire nella fatturazione, che corrisponde poi a un lotto di produzione e quindi noi abbiamo la vera verità di quello che è successo su quel prodotto dell'allevamento piuttosto che delle coltivazioni, ma in piena trasparenza e senza gravare l'agricoltore di carta e di informazioni che possono poi essere anche errate. Perché il sistema ha una logica interna attraverso un motore di calcolo e di logiche che sono stabilite a monte, in modo tale che ogni cosa sia al suo posto e abbia il senso giusto dove si trova", conclude.  —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Bonfitaly: da scarti alimentari e sottoprodotti vegetali ecco linea di stoviglie sostenibili

(Adnkronos) – Il settore del monouso sta attraversando una trasformazione cruciale verso la sostenibilità. Secondo i dati della Commissione Europea, i prodotti monouso in plastica rappresentano una delle principali fonti di inquinamento globale. Per contrastare il problema, nuove soluzioni stanno emergendo, tra cui stoviglie edibili e biodegradabili, capaci di ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’economia circolare. Un esempio concreto arriva dall’Italia con Bonfitaly, che ha lanciato una linea di stoviglie realizzate interamente con scarti alimentari e sottoprodotti vegetali, come la crusca di frumento. Questi prodotti possono essere consumati come alimento oppure decomporsi naturalmente in soli 30 giorni, senza lasciare residui nell’ambiente. L’azienda sottolinea i benefici ambientali della sua soluzione: il processo produttivo utilizza solo 8 ml di acqua per piatto – rispetto ai 20 litri richiesti per la cellulosa – e riduce dell’85% le emissioni di CO₂ rispetto alle stoviglie monouso tradizionali. Inoltre, il recupero di sottoprodotti alimentari permette di limitare gli sprechi, rafforzando un modello di economia circolare. Le stoviglie Bonfitaly sono già state adottate in ambito professionale da ristoratori e aziende di catering e sono oggetto di studi in collaborazione con l’Università di Bologna per lo sviluppo di nuove soluzioni. Il progetto ha suscitato interesse anche a livello internazionale, con la partecipazione a eventi come il Tomorrowland in Belgio, dove le stoviglie edibili vengono testate in contesti su larga scala. L’innovazione nel settore del monouso è una delle chiavi per ridurre la dipendenza dalla plastica e favorire pratiche più sostenibili. Con normative sempre più stringenti e un’attenzione crescente da parte dei consumatori, soluzioni come quelle di Bonfitaly potrebbero rappresentare un’alternativa concreta per il futuro della ristorazione e degli eventi su larga scala. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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