Il sito della Regione Molise, da qualche tempo, permette a tutti i cittadini la consultazione online dei provvedimenti adottati dalla Regione stessa. La consultazione è ampia, e riguarda non solo la Giunta regionale ma anche la dirigenza, sia quella apicale che quella di fascia non apicale. In pratica c’è tutto e i provvedimenti sono disponibili quasi in tempo reale. Un bell’esempio di trasparenza e di apertura, di cui va dato credito e merito al nuovo governo regionale guidato da Paolo Frattura. Detto questo la lettura dei provvedimenti, nel suo insieme, ci dà uno spaccato, tragico con qualche venatura comica, di quello che è l’autonomia della Regione Molise. Sono online circa 5000 provvedimenti, ed ogni giorno ne vengono immessi diverse decine. Si può tentare allora qualche ragionamento statistico, che non si appoggia cioè ai contenuti dei singoli atti. Ebbene da un ‘analisi spannometrica effettuata circa il 30% dei provvedimenti, cioè diverse centinaia, riguarda il mondo agricolo molisano ed in particolare la concessione di suoli tratturali per il pascolo degli animali, segnatamente, pensiamo noi, pecore. Un altro gruppo consistente di provvedimenti è poi relativo a microconcessioni di agevvolazioni alle imprese, nell’ordine di 5000 euro o relative perizie di variante e revoche. Infine ci sono anche i provvedimenti relativi al bollo auto. In particolare ci sono le restituzioni ai cittadini molisani di importi erroneamente pagati per il bollo auto. Ogni provvedimento si occupa di casi che vanno da 52 euro sino ad un massimo di 160 euro. Questa attività amministrativa costa ai contribuenti molisani almeno 70 milioni di euro all’anno così suddivisi: 10 milioni per il costo degli organi politici, 10 milioni di euro per gli affitti, le utenze, i materiali di consumo e di supporto, 50 milioni di euro per il costo del personale. Da queste cifre viene esclusa la sanità, che spende solo per il personale circa 200 milioni di euro, che ha 756 dirigenti di cui 95 amministrativi e che offre ogni giorno di più meno servizi e cure ai molisani. Per restare al pascolo delle pecore oltre a spendere 70 milioni di euro impieghiamo oltre 800 dipendenti, circa 70 dirigenti, tre direttori di area, un direttore generale. A questi vanno aggiunti i 20 consiglieri regionali i 4 assessori (di cui attualmente uno esterno) e il presidente del consiglio, oltre agli organi di staff, i consulenti e le segreterie. Se si affidasse lo stesso carico di lavoro ad un’impresa privata probabilmente con meno di un milione di euro, anche 500.000 euro le pecore molisane pascolerebbero indistrubate e con puntualità, il bollo auto non avrebbe errori e ci risparmieremmo qualcosa come 69 milioni di euro l’anno, magari da destinare al lavoro, ai giovani e alle infrastrutture di una regione senza futuro e senza ricchezza. Ma, si sa, l’autonomia regionale è un valore, e quindi non possiamo che urlare: libere pecore in libero Stato.
Regione Molise: 70 milioni di euro per far pascolare le pecore
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