Vincono le primarie Antonio Battista e Angelo Sbrocca. Vincono due persone in continuità con la tradizione politica locale, dopo un turno estremamente partecipato (2000 votanti a Termoli, 5000 a Campobasso) e in una competizione aperta e democratica. Di per sé questo è positivo. Qualcuno potrà obiettare, almeno nel caso di Sbrocca, che si tratta di un volto nuovo della politica. Ma Sbrocca, se non è un politico in senso stretto, ha però rivestito il ruolo di direttore generale, ruolo amministrativo di chiara matrice politica, nell’amministrazione di Vincenzo Greco. E quindi è un tecnico ma anche un uomo che conosce bene i meccanismi del palazzo. Vince allora la affidabilità, benchè investita su nomi relativamente nuovi.
Nel Molise non si fanno salti nel buio ma nel contempo, con Battista e Sbrocca, l’area di centro sinistra comunque prova a portare avanti nomi ed esperienze che puntano ad innovare e svecchiare. La tornata delle primarie di domenica 6 aprile insegna anche che, alla fine, per poter raggiungere degli obiettivi politici ci vogliono i voti. Antonio Battista, persona dalla forte predisposizione al contatto umano, ha dimostrato come quello che conta è quanta gente ti dà il consenso e quanta gente si mobilita per dartelo, non gli sponsor dall’alto o la mera immagine innovativa. Certamente Roberto Ruta porta come candidato sindaco un uomo a lui vicino, una persona leale e corretta nel suo percorso politico. E altrettanto certamente l’assessore Vittorino Facciolla raggiunge un suo successo personale con l’elezione di Angelo Sbrocca, da lui fortemente sostenuta non fosse altro per la comunanza forense e professionale (sono ambedue avvocati di primo livello del foro di Larino/Termoli). Ma poi alla fine chi sceglie è la gente, tenuto conto che su queste primarie non ci sono stati episodi dubbi o particolari (come invece è successo in passato). E la gente ha votato con i piedi, con lo stomaco scegliendo chi riteneva, in un momento così turbolento, un punto di approdo affidabile. Ha scelto persone che, vuoi per l’impegno nel sociale (Battista), vuoi per il profilo tecnico e professionale (Sbrocca) danno l’idea di non lasciarti in mezzo ad una strada, sanno cosa fare per aiutarti. O almeno evocano questa immagine. Non è passata la suggestione della novità rosa, come era Bibiana Chierchia a Campobasso, non è passato lo charme politico e caleidoscopico di un Antonio D’Ambrosio a Termoli. Il popolo del centro sinistra non vuole salti nel buio, non vuole osare e tiene i piedi ben saldi per terra. Questo è il messaggio che ha voluto dare con Sbrocca e Battista, persone solide e senza troppi grilli per la testa. Sul piano più squisitamente politico una sola notazione forse va fatta, perché per il resto il movimento è molto locale, molto specifico. Le primarie a Termoli e Campobasso non hanno comportato un ruolo decisivo del presidente della Giunta Regionale Paolo Frattura. E’ una notazione, non necessariamente una critica. Una notazione che ci dice come la forma del potere in Molise, dopo il decennio granitico (ed anche soffocante) di Michele Iorio è ancora fluida, plasmatica e plasmabile.