La legge di stabilità presentata dal governo Renzi, se manterrà inalterata la sua struttura di base, è una buona legge. Dà respiro alle imprese, riduce le tasse, aiuta il lavoro, è espansiva dal punto di vista macroeconomico e cerca di infonder fiducia negli operatori economici. E’ quello che ci voleva e, forse, arriva solamente un po’ tardi. Ma rispetto agli obbrobri di Mario Monti o all’inettitudine del governo Letta segna sicuramente una distanza siderale rispetto a quegli abissi di malgoverno. Penso che anche da noi adesso comincerà la tarantella della riduzione dei servizi, dei tagli alle regioni. Una tarantella anzi che è già cominciata e che acquisirà forza col passare del tempo. Su questo bisogna esser netti e chi ci segue conosce già il nostro pensiero. Specie le Regioni, e la Regione Molise si segnala come una delle meno virtuose, sono una fonte indicibile di sprechi e di sperperi. Ricordiamo solo qualche numero, prima di cominciare la lagna del “qui ci riducono oltre il limite di vivibilità” preludio ad un insopportabile aumento di tasse regionali. La Regione Molise, per amministrare il nulla o quasi (parliamo di centinaia di provvedimenti per la concessione di tratturi per il pascolo delle mandrie) impiega settanta dirigenti, tre dirigenti d’area e un direttore generale, oltre a circa 800 dipendenti diretti. A questi va aggiunto il comparto sanitario, con una rissa di commissari, subcommissari, commissari in seconda, in terza e di quarta mano e ben 756 dirigenti, di cui 95 amministrativi. La Regione Molise, con i suoi trecentomila abitanti è capace di spendere circa 250 milioni di stipendi l’anno per i dipendenti e dirigenti e produrre un insensato mostro burocratico, inutile, parassitario e dannoso. A queste spese dobbiamo aggiungere poi i costi dei politici (circa 10 milioni di euro) inclusi i vitalizi per i padri della patria, gli ex consiglieri che anziché essere esposti al pubblico ludibrio per come ci hanno combinato ricevono loro, le loro mogli e i loro figli un assegno di gratitudine da parte del popolo molisano. A questo vanno aggiunte la selva di inutili enti subregionali, con i loro dirigenti, consulenti ed auto blu per altre decine di milioni di euro e i costi di funzionamento della Regione, per lo più in affitto a prezzi di favore (per i proprietari delle strutture s’intende) per altre decine di milioni di euro. Insomma oltre 300 milioni di euro di costi di struttura, con una spesa superflua, inutile(specie quella dei dirigenti, dei politici e dei fitti ) valutabile in oltre 100 milioni di euro di sperpero annuo. Se Renzi ha ridotto con la mannaia queste trasferimenti ha fatto bene e le Regioni, Molise incluso, farebbero bene a stare zitte e a cominciare a ridursi i loro insensati privilegi. Senza invece minacciare riduzione sui servizi ai cittadini (già di pessima qualità) o aumenti di tasse . Basta ridurre vitalizi, indennità ai politici e stipendi e numero di dirigenti; questo chiede Renzi, questo chiediamo esasperati anche noi.
Manovra Renzi e sprechi delle Regioni: nel Molise 100 milioni di stipendi inutili
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