La vicenda tragicomica di Ignazio Marino volge finalmente alla conclusione. Il chirurgo (peraltro di riconosciuti meriti professionali) prestato alla politica viene rispedito negli ospedali dopo una sequenza di errori e di ingenuità che hanno reso la sua imitazione da parte di Maurizio Crozza meno divertente dell’originale. Marino ha sbagliato su una cosa, imperdonabile in democrazia perfino in una democrazia malata e zoppicante come la nostra: non ha detto la verità. Ha detto bugie su cose piccole, sui pranzi pagati con la carta di credito comunale. Sciocchezze, rispetto alle enormità di chi lo ha preceduto e del sistema messo in piedi da Buzzi e Carminati. Ma mentendo sulla bottiglia di vino bevuta a scrocco con la moglie ha perso credibilità. Tutti i guai dell’allora presidente Bill Clinton non nacquero dalla relazione extraconiugale che aveva con Monica Lewinski. No, nacquero dal fatto che per negarla non disse la verità agli americani. Ma la vicenda Marino può avere delle conseguenze ben più profonde, e speriamo noi positive, per un’Italia ancora governata da una vecchia casta non più in sintonia con il mondo reale, con le esigenze dei popoli e dei cittadini. Addirittura Marino potrebbe aver svolto, con la sua sguaiata conduzione del principale Comune di Italia, un ruolo positivo, se le cose prenderanno una piega di un certo tipo. In Italia, come nel mondo occidentale è al governo un gruppo, mediocre se non misero, di dirigenti arroccati nella difesa di un mondo che non c’è più. Un mondo frutto di un’altra storia, di un’altra epoca. Un mondo senza tecnologie e con la guerra fredda. Un mondo in cui chi non sapeva non poteva sapere e chi sapeva approfittava dei suoi vantaggi, sfruttando gli altri e arricchendosi personalmente.
Ebbene la storia spazzerà via questo gruppo di piccoli burocrati, professionisti del furto ai danni dei cittadini. Si tratta solo di capire quando perché il processo è irreversibile. Non ci potrà fare nulla in Italia il cazzaro Renzi, il bunker retrogrado del giornale La Repubblica, i poteri forti della grande industria e dei grandi imprenditori, meglio definiti come semplici prenditori. Saranno spazzati via. Il problema è solo capire quando. Più restano al potere più i cittadini patiranno, sulla loro pelle, le nefaste conseguenze del loro agire. Gli esodati messi in mezzo alla strada dalla Fornero (un perfetto emblema della casta al potere ,col marito barone universitaria e la figlia in carriera universitaria con borse di studio faraoniche) sono solo un esempio dei gravi danni causati da questo gruppo dirigente. Quindi prima se ne vanno, meglio è. Marino potrebbe avere un ruolo.
Se si va ad un’elezione importante come quella per l’elezione del sindaco di Roma le ripercussioni potrebbero essere vaste e importanti. Per il Partito Democratico si profila un bagno di sangue anche se il proverbiale sedere di Renzo Renzi non è mai da sottovalutare. E una sconfitta importante del Partito Democratico di Renzi e Verdini potrebbe essere l’innesco di qualcosa di molto più grande, qualcosa che potrebbe avere l’odore, il colore e la forza del vento della storia. Se fosse così ad Ignazio Marino andrebbe regalata dal popolo italiana un’intera cassa di champagne di prima qualità, magari con l’avvertenza di non farselo poi rimborsare da qualche casa di cura o ospedale presso cui sta lavorando. (Pietro Colagiovanni)