“Dall’analisi del Centro Studi UGL si prevede un calo del reddito dei lavoratori pari a 120 miliardi nel 2020 rispetto al 2019, mentre salirebbero a oltre 4.6 milioni le persone in condizione di emergenza alimentare. Sono numeri drammatici che confermano quanto stiamo dicendo dall’inizio dell’emergenza: occorrono interventi immediati e potenti per salvaguardare il Paese e mettere in sicurezza imprese e lavoratori.
Purtroppo, le misure messe in campo dall’esecutivo, oltre a essere gravemente insufficienti rispetto alla drammaticità della crisi, come scrive efficacemente il nostro Centro Studi, sono ‘impalpabili’. Sono peraltro meravigliato dal silenzio delle altre organizzazioni confederali, quali Cgil, Cisl e Uil, troppo spesso accondiscendenti verso l’inconsistenza dei provvedimenti adottati. Come sindacato rimaniamo per natura dalla parte dei lavoratori e delle imprese, dalla parte del buonsenso economico, alleati di chi persegue il bene dell’Italia e dei cittadini. In tal senso è necessario ribadire l’importanza del welfare in particolare alla vigilia del 2 giugno, una ricorrenza che cade in un periodo travagliato per il nostro Paese.
Mai come oggi occorre pretendere a gran voce la difesa del diritto al lavoro che costituisce l’asse portante su cui si fonda la nostra Repubblica”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati del Centro Studi UGL relativi alle ripercussioni economiche e sociali della pandemia.