Le vendite del commercio al dettaglio dell’area Euro hanno subito nell’ultimo mese del 2018 il calo mensile più forte da oltre 10 anni a questa parte: un -1,6%.
Economisti di Eurostat, interpellati sull’insolita portata della contrazione, rispondono che per trovare un calo più marcato bisogna risalire al marzo del 2008, in piena crisi globale, quando si verificò un -1,7% (arrotondato dal meno 1,65%).
Il calo di dicembre cancella i progressi mensili accumulati dalle vendite nei due mesi precedenti (+0,8% sia a ottobre che a novembre). Sempre secondo i tecnici dell’ente di statistica dell’UE, un calo di portata quasi simile, meno 1,4%, si verificò nell’ottobre del 2017.
Nuovi segnali di debolezza quindi sull’economia dell’area valutaria, stavolta dai consumi, da Eurostat, comunque, raccomandano di interpretare questi dati con prudenza, considerato che vi sono alcuni fattori che potrebbero averli influenzati, ad esempio il “black friday”, che nel 2018 si è verificato il 23 novembre e che ha acquisito una crescente importanza anche sulle dinamiche di consumo dell’area euro, laddove negli anni scorsi era più trascurabile.
Sempre a dicembre la crescita su base annua delle vendite al dettaglio si è fermata al +0,8%, dal +1,8% di novembre e +2,5% di ottobre. Tornando ai dati mensili, da segnalare il crollo delle vendite in Germania, -4,3%, il più forte non solo nell’area Euro ma in tutta l’UE a 28, i dati sulle vendite in Italia non sono ancora disponibili nelle tabelle dell’ente UE.
Nessun accenno a misure di stimolo all’economia, attese dopo alcuni dati macro deludenti (vendite al dettaglio in primis) o di aperture in tema di dazi.
In altre parole il peggior dicembre dai tempi della Grande Crisi, nonostante il fatto che, storicamente, dicembre sia per antonomasia, uno dei mesi più proficui per il mercato.
Alfredo Magnifico