Unioncamere Molise: le imprese “rosa” chiudono il 2015 con una crescita dello 0,5% meglio di quelle maschili

L’imprenditoria femminile chiude il quarto trimestre del 2015 con un saldo positivo di 34 imprese, al netto delle cessazioni operate d’ufficio. Sommando anche i saldi degli altri trimestri, il 2015 si chiude per l’imprenditoria femminile con una differenza fra nuove nate e imprese cessate positiva e pari a +54 unità. È la fotografia scattata dall’Ufficio Studi e ricerche di Unioncamere Molise sui dati raccolti dalla Camera di Commercio del Molise.
Durante tutto l’anno si sono contate 659 iscrizioni di imprese femminili, in aumento rispetto alle 596 del 2014, rappresentando circa un terzo delle nuove aperture totali registrate in Molise. Le cessazioni, al contrario, sono risultate in leggero calo, passando dalle 612 del 2014 alle 605 del 2015.
In termini assoluti, a fine 2015, sono 9.912 le imprese registrate (di cui 9.147 dichiarate attive) e presentano un tasso di crescita pari a +0,5%, contro lo 0,4% registrato dall’imprenditoria in cui le donne non sono la maggioranza. Circa l’11,7%, poi, ha alla guida giovani imprenditrici, mentre il 7,3%, sempre del totale delle imprese femminili, è costituito da imprese straniere.
L’andamento positivo dell’imprenditoria femminile è comune a tutte le ripartizioni geografiche e a tutte le regioni d’Italia, con le uniche eccezioni di Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Marche che chiudono l’anno con un saldo negativo.
Quanto a tasso di femminilizzazione, il Molise si conferma ancora una volta la regione leader, seguita da Basilicata e Abruzzo: le imprese “rosa” registrate in regione rappresentano il 28,3% del totale, il 29,5% se si considerano solo le imprese attive. A livello provinciale Campobasso, con il 28,4% e Isernia con il 28,2%, si posizionano rispettivamente al 4° e al 6° posto della speciale classifica per tasso di femminilizzazione.
Anche nel 2015, da un’analisi per forme giuridiche, si continua ad osservare un aumento delle forme imprenditoriali più complesse: le società di capitali presentano un saldo positivo pari a +123 unità. Bene anche le cooperative che chiudono l’anno con 10 imprese femminili in più. Le ditte individuali fanno registrare 476 iscrizioni e 535 cessazioni, per un saldo negativo pari a -59 imprese. Stesso andamento per le società di persone che presentano un saldo pari a -20 unità, frutto delle 20 iscrizioni e delle 40 cessazioni.
La tendenza verso l’aumento delle società di capitali evidenzia una crescente preferenza delle donne verso forme imprenditoriali più complesse e mature, superando l’ottica della ditta individuale con la consapevolezza che per affrontare il mercato occorrono strumenti giuridici robusti e capaci di limitare i danni connessi all’attività imprenditoriale. Tuttavia, se si analizza la distribuzione delle imprese, si osserva che in Molise la percentuale delle ditte individuali capitanate da donne (79,1%) risulta più alta sia rispetto all’Italia (65,0%) sia nel confronto con il Sud e Isole (70,4%); all’inverso le forme imprenditoriali più complesse mostrano, nonostante la dinamica di crescita positiva, ancora un divario significativo dal resto d’Italia.
Guardando al tasso di femminilizzazione per settore di attività, gli altri settori (in cui rientrano i servizi alla persona, la sanità e assistenza sociale), l’agricoltura e il turismo sono quelli in cui si registra l’incidenza maggiore di imprese femminili. Quanto alle nuove imprenditrici che hanno aperto un’impresa nel corso del 2015, agricoltura (139 iscrizioni) e commercio (125 iscrizioni) sono stati i settori che hanno attirato maggiormente la loro attenzione. Sempre in termini assoluti si segnalano le 43 iscrizioni di imprese femminili nei servizi alle imprese e le 42 iscrizioni negli altri settori.

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