Quasi raddoppiato il valore delle merci esportate dal Molise nei primi sei mesi del 2016 (+92,8%); sulla performance sorprendente pesa, però, la commessa straordinaria diretta in Kazakistan. Al netto di tale anomalia il valore delle merci esportate sarebbe aumentato “solo” del 6,9%. Sono questi i principali risultati dei dati resi noti dall’Istat e commentati dall’Ufficio Studi e ricerca di Unioncamere Molise.
A livello nazionale, la stazionarietà tendenziale dell’export è sintesi dell’aumento registrato per le regioni delle aeree meridionali (+11,1%) e nord orientali (+1,9%) e del calo delle aree insulari (-23,1%), nord-occidentali (-1,6%) e centrali (-0,4%), mentre tra le regioni che forniscono un contributo positivo alle esportazioni nazionali si segnalano: Basilicata (+82,7%), Friuli-Venezia Giulia (+10,4%), Abruzzo (+13,6%), Emilia-Romagna (+1,6%) e Lombardia (+0,7%).
Tra quelle che forniscono un contributo negativo si evidenziano: Piemonte (-7,4%), Sardegna (-30,5%), Sicilia (-18,6%) e Lazio (-4,2%).
Il Molise, nonostante il risultato straordinario di questo semestre, continua ad incidere poco in termini di export nazionale, sia verso i Paesi Ue, che verso quelli Extra-UE.
Analizzando i dati della nostra regione nel dettaglio, i prodotti finiti classificati secondo la materia prima sono passati da circa 13 milioni di euro esportati nel periodo gennaio-giugno 2015, a circa 164 milioni di euro in questi primi sei mesi del 2016. L’aumento anomalo di questo settore è spiegato, proprio, dalla massiccia vendita di tubi, condotti profilati, cavi e relativi accessori in acciaio in Kazakistan. A tale flusso in uscita è corrisposto un grosso flusso in entrata sempre degli stessi materiali e sempre dallo stesso Paese.
Al netto di tale fornitura straordinaria, l’export regionale nei primi sei mesi del 2016 si sarebbe mantenuto, si positivo, ma con risultati nettamente più contenuti. Eliminando tale anomalia, infatti, il valore delle merci esportate sarebbe aumentato del 6,9%. In tal senso, quindi, assume maggiore rilevanza l’aumento delle esportazioni di quei settori tradizionali per il Molise: i prodotti alimentari e bevande (+8,0%), (in cui ricopre un ruolo importantissimo l’export di prodotti da forno e farinacei) e parti e accessori per autoveicoli e loro motori (+12,9%).
Oli, grassi e cere di origine animale o vegetale in questi primi sei mesi dell’anno fanno registrare, al contrario, una diminuzione del valore esportato del 28,2%.
Sul fronte delle importazioni il risultato positivo ottenuto nel primo semestre 2016 è da attribuirsi principalmente all’aumento della richiesta di prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia prima, (+395%) in cui rientrano quelle merci importate dal Kazakistan di cui si è parlato in precedenza, e dall’aumento dell’import di macchinari e materiale da trasporto (+18,4%). Diminuiscono le importazioni di prodotti alimentari e bevande (-24,4%) e di combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi (-14,3%).
Il dato anomalo sulle esportazioni in Kazakistan ha influenzato pesantemente anche la distribuzione dell’export regionale: senza tale valore, infatti, era l’Europa ad assorbire la maggior parte del totale esportato dalla nostra regione. Ora, invece, nei primi sei mesi del 2016 è l’Asia centrale ad assorbire la fetta maggiore (il 44,7%), mentre ai paesi dell’Europa è destinato il 38,6% del totale; la restante parte prende le direzioni di America settentrionale (8,5%), Asia orientale (2,8%), Africa (2,6%), Medio Oriente (1,4%), America centro-meridionale (1,0%) e Oceania (0,5%).
Tralasciando il dato sull’Asia centrale, il confronto con ciò che accadeva nei primi sei mesi del 2015 evidenzia un aumento dell’export verso l’Europa (+7,8%), l’Africa (+28,0%) e verso l’Asia orientale (+17,6%).
Di contro diminuiscono le esportazioni verso l’America centro-meridionale (-41,3%).
Unioncamere: +92,8% l’export del Molise nei primi sei mesi del 2016
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