Una nuova impresa su tre è under 35, ma si attenua la spinta delle imprese giovanili

Tra aprile e giugno, in Molise, le nuove imprese aperte da giovani con meno di 35 anni di età sono state 180, circa un terzo di tutte le aperture di nuove imprese nel trimestre, anche se risultano in diminuzione rispetto a ciò che succedeva nel secondo trimestre di un anno fa (288 iscrizioni). Al netto delle chiusure rilevate nello stesso periodo (35), l’esercito delle imprese giovanili nel secondo trimestre dell’anno si è, dunque, arricchito di 154 unità, arrivando a 3.701 aziende giovanili in regione, di cui 3.293 dichiarate attive. Come sintesi di questi due andamenti il tasso di crescita imprenditoriale in questo trimestre è stato pari a +4,08%, in diminuzione rispetto al +6,31% del 2016, ma superiore al valore medio nazionale +3,47% e a quello delle regioni meridionali (+3,58%).
È questa in estrema sintesi la situazione dell’imprenditoria giovanile in Molise, come si evince dai dati Movimprese commentati dall’Ufficio Studi e ricerche di Unioncamere Molise.
In termini assoluti il contributo che i giovani hanno dato alla crescita della base imprenditoriale molisana, tra aprile e giugno, è stato del 56,6% (a tanto ammonta la quota di imprese under-35 rispetto al saldo trimestrale complessivo). Un contributo importante che appare ancora più significativo se si guarda alla sua intensità: il tasso di crescita trimestrale dell’imprenditoria giovanile, infatti, ha messo a segno, come si diceva, un +4,08% a fronte di uno +0,73% del complesso delle imprese nello stesso periodo. Nel confronto con le altre regioni, il Molise occupa la seconda posizione in quanto a tasso di crescita di tale tipologia imprenditoriale; prima del Molise troviamo la sola Valle d’Aosta (+4,91%).
Quanto a incidenza delle imprese giovanili sul tessuto imprenditoriale, le regioni leader si confermano quelle della fascia meridionale, dove il Molise occupa la quinta posizione con una percentuale pari al 10,5%. Al primo posto la Calabria (13,3%), seguono la Campania (12,8%), la Sicilia (12,2%) e la Puglia (11,0%).
La concentrazione delle imprese giovanili soprattutto nelle regioni meridionali si spiega con il fatto che l’esercizio dell’attività imprenditoriale come forma di auto-impego tende ad essere più consistente dove il mercato del lavoro stenta ad assorbire l’offerta di manodopera, fenomeno questo che si verifica appunto nelle regioni del Sud dove sono più elevati i tassi di disoccupazione giovanile.
Che la risposta dell’impresa alla ricerca di un lavoro sia tra le principali motivazioni di questa crescita, è confermato dalla prevalenza di micro-iniziative: quasi nell’80% dei casi le neo-imprese giovanili in Molise, nel trimestre in esame, nascono nella forma di impresa individuale. In questo trimestre, inoltre, tale forma societaria diventa anche la più dinamica, con il miglior tasso di crescita (pari a +4,58%), relativizzando il risultato delle cooperative che registrano un tasso migliore (+5,80%), ma con solo 5 iscrizioni e 1 cessazione.
Con passo deciso prosegue la crescita anche delle imprese giovanili che hanno scelto una forma societaria più strutturata: non solo il tasso di crescita delle società di capitali è positivo (+3,27%), ma sia la differenza tra iscrizioni e cessazioni (saldo), sia il saldo di stock tra il secondo trimestre 2016 e il secondo 2017, risulta positivo e pari rispettivamente a +23 e a +3 imprese.
Rispetto alla situazione italiana, la distribuzione per forma giuridica delle imprese giovanili molisane mostra una maggiore presenza di società di capitali e di società di persone, mentre il peso delle ditte individuali, la forma meno strutturata d’impresa, è leggermente inferiore: 71,0% in Molise, 71,4% in Italia.
Guardando alla diffusione delle imprese guidate da under 35 (percentuale di imprese giovanili sul totale delle imprese registrate), i settori, quali il turismo (17%), gli altri settori, tra cui spiccano i servizi alle persone (15%) e il commercio (13%) sono quelli in cui si registra l’incidenza maggiore.
Nel corso del secondo trimestre del 2017, poi, il turismo registra anche la maggioranza delle iscrizioni giovanili in termini percentuali: 9 iscrizioni sulle 17 totali (pari a circa il 53%) hanno a capo un giovane under-35. Alta anche la percentuale di iscrizioni giovanili nei servizi alle persone: 8 sul17 iscrizioni totali, significa quasi una impresa giovanile su 2.
Guardando al puro valore assoluto, il numero maggiore di iscrizioni giovanili nel trimestre si ha in agricoltura (43 iscrizioni); a seguire commercio (30 iscrizioni) e più staccato i servizi alle imprese (11 iscrizioni).

 

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