La fase della mobilitazione dei lavoratori e delle Organizzazioni sindacali prosegue incessantemente per continuare a chiedere a gran voce che i diritti dei dipendenti pubblici siano rispettati e che vengano assunti degli impegni precisi nei confronti di un intero comparto vessato e stremato da politiche divenute insostenibili e che penalizzano fortemente i lavoratori del pubblico impiego. Un lustro di tagli lineari forsennati, di blocco delle retribuzioni e di stop del turn-over. Un esercito di precari senza certezze e tutele, originati con poche e inopportune riforme, approvate in fretta e male. Ormai è sotto gli occhi di tutti che il sistema della Pubblica Amministrazione è al collasso ed il prezzo pagato dai dipendenti pubblici ammonta ad oltre 8 miliardi di euro in 5 anni, con le ovvie ricadute sull’utenza, a tutti i livelli ed in tutti i settori.
Nonostante ciò, ancora non è chiaro come questo Governo immagini di garantire salute, sicurezza e soccorso, istruzione, prevenzione, assistenza, previdenza, ricerca e sviluppo senza fare innovazione, senza investire nelle competenze, nella formazione, nel lavoro di qualità. I lavoratori pubblici sono stanchi di apprendere dai giornali che il Governo prepara per loro nuovi salassi! Altro che privilegiati! Per questo e per tanti altri motivi saremo l’8 novembre in Piazza del Popolo a Roma per difendere il diritto dei cittadini italiani a servizi efficienti e a una migliore qualità del sistema di istruzione e ricerca, per chiedere una vera riforma delle amministrazioni pubbliche, che preveda un sacrosanto rinnovo dei contratti di lavoro, tanto per i lavoratori pubblici che per quelli del privato che offre servizi pubblici.
Tecla Boccardo UIL
Susanna Pastorino CGIL