È la Lombardia, con oltre 1.200 richieste, la regione da cui arriva il maggior numero di domande di adesione al Patent box. Al secondo posto il Veneto, con 706 istanze, seguito, a breve distanza, dall’Emilia Romagna, da cui ne sono arrivate 636. I dati sono stati presentati per la prima volta oggi dall’Agenzia delle Entrate nel corso di una tavola rotonda che ha visto l’intervento dei principali rappresentanti del mondo delle imprese e dell’università e la partecipazione di una folta platea di professionisti.
A livello nazionale, la maggior parte delle adesioni (1.349) proviene da imprese con fatturato tra i 10 e i 50 milioni di euro. A cogliere l’opportunità di accedere alla detassazione dei redditi derivanti dall’uso di marchi e brevetti non sono stati solo i “big”: sono ben 659 le imprese con fatturato fino a 1 milione di euro che hanno scelto di aderire al nuovo regime. Quanto ai beni agevolabili oggetto delle domande, sul podio trovano posto marchi (36%), know how (22%) e brevetti (18%).
La geografia del Patent box – La prima regione per numero di adesioni è la Lombardia, con 1.240 richieste. Ottimi risultati anche in Veneto (706 istanze) e in Emilia Romagna (636). In Piemonte e in Toscana sono state presentate rispettivamente 378 e 367 richieste; il Lazio e la Campania raggiungono invece quota 286 e 144.
Le preferenze delle aziende – Le imprese hanno scelto di aderire al Patent Box per tutelare i redditi derivanti dall’utilizzo dei marchi (36%), dal know how (22%) e dai brevetti (18%). Il 14% delle richieste interessa, invece, disegni e modelli mentre il 10% riguarda i software.
Quali imprese aderiscono – La maggior parte delle richieste pervenute all’Agenzia arrivano dalle aziende con fatturato compreso tra i 10 e i 50 milioni di euro (circa 1.300 domande). Subito dopo si collocano le imprese con ricavi tra 1 e 5 milioni. Bene anche le piccole e medie imprese con fatturato inferiore al milione di euro, che hanno presentato più di 600 richieste.
Cos’è il Patent box – Introdotto dalla legge di stabilità 2015, il Patent Box è un regime opzionale che consente l’esclusione dalla tassazione di una quota del reddito derivante dall’utilizzo di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi a esperienzeacquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
La forza del confronto – L’iniziativa, progettata dall’Ufficio Comunicazione interna e formazione in collaborazione con la Direzione centrale normativa e la Direzione centrale accertamento, giunge a conclusione d’una 4-giorni formativa in tema di patent box. La scelta di chiudere gli incontri aprendosi alle controparti del settore privato, quindi ai rappresentanti di quei contribuenti cui il nuovo regime guarda, s’inserisce in un quadro strategico che prevede sempre più spesso da parte delle Entrate il ricorso al dialogo e al confronto diretto con coloro che saranno poi chiamati ad applicare le norme nel concreto quotidiano. Come richiamato dal direttore stesso dell’Agenzia, Rossella Orlandi, intervenuta all’inizio della tavola rotonda per un breve saluto “E’ nostra intenzione lavorare non chiudendoci nelle nostre certezze, consapevoli che se ti poni delle domande, se hai dei dubbi, forse ciò aiuta a trovare le risposte che cerchi. In quest’ottica, il confronto è un arricchimento, un valore aggiunto. Il sistema fiscale, la normativa nel suo complesso, si sta muovendo nel solco dell’innovazione, e proprio pe questa ragione, per rispondere a queste esigenze di cambiamento, è fondamentale immaginarsi un modo nuovo per dialogare con i contribuenti”.