Dal tribunale di Brescia arriva una sentenza, fiorita nel linguaggio (parla di “rumore antropico per schiamazzi di avventori di alcuni locali che stazionano nei pressi dei plateatici o di locali su suolo pubblico”) che se dovesse fare giurisprudenza, avrebbero di che tremare i comuni di mezza Italia, anzi di mezza Europa.
La sentenza condanna il comune a pagare 50.000 euro a due cittadini che l’avevano denunciato per non aver controllato gli schiamazzi della movida del centro, dando ragione ai cittadini angariati dal fracasso.
Da un pò di tempo, dalla Liguria a Barcellona, da Venezia a Firenze, dalle Cinque Terre al Salento, da Roma al lago di Garda i residenti protestano per le invasioni di turisti, vacanzieri e frequentatori di festival: folle incontrollabili che creano; danni a monumenti e spazi pubblici, fracasso, indisciplina e molestie, risentimento e ira dei residenti.
A Barcellona, residenti e autorità si sono coalizzati con manifestazioni di piazza contro l’orda turistica, mentre a Venezia, Firenze e Roma si segnalano numerosi casi di danneggiamenti per esibizioni hot prodotti da visitatori fuori controllo e ormai soffocate da festival, musiche, gente sbronza e code di automobili, per arrivare alla montagna dove si segnalano folle di scalatori improvvisati, che danneggiano l’ambiente e si cacciano in situazioni spesso fatali.
Siamo stati abituati per decenni a considerare turismo e intrattenimento come risorse economiche e forme importanti di socialità e cultura, ora scopriamo che stanno diventando intrusivi e distruttivi, invece di servire alla cura e alla protezione dell’ambiente lo lasciano degradato e danneggiato.
Una volta il tempo libero era un intervallo tra due fasi di lavoro, serviva a riposarsi, ritrovare forza e voglia di ricominciare, frutto di lotte sindacali sviluppate tra Otto e Novecento per assicurare ai lavoratori giorni di riposo a paga intera, dall’uso del tempo libero si riflettevano le differenze di classe: gli umili lo passavano nello stesso posto in cui abitavano, mandando i figli da uno zio o da una nonna; i benestanti andavano in vacanza o in villeggiatura cambiando sede e ambiente.
Oggi il tempo libero si è trasformato in tempo-sempre-occupato e al non far niente s’è sostituito il divertimento,la villeggiatura si è trasformata in viaggio, negli anni Settanta giovani alternativi, figli dei fiori, rasta o new age hanno inventato la cultura del viaggio estremo, verso paesi ignoti, poi si sono aggregati i borghesi, medi e piccoli incoraggiati dalla nascita di compagnie low costi, il viaggio, il movimento, lo spostamento nei minimi intervalli di tempo è diventato un fenomeno frenetico, travolgente, inarrestabile, che coinvolge tutti e tutto.
I paesi che non hanno risorse adatte le creano, si inventano dal nulla ambienti fake con la neve in pieno deserto o isole artificiali per costruirci grattacieli,la rete fornisce informazioni su paesi sconosciuti, offre sistemazioni di ogni tipo, confronta prezzi e favorisce amicizie per scambi di case, erode il senso del reale, del distante e del diverso, banalizza la storia e la geografia, rende il pianeta ovvio e fake, fa sembrare tutto facile e elimina l’elemento di ignoto e di pericolo che il viaggio ha sempre contenuto.
Oggi si va in Thailandia o Nepal con la stessa scioltezza con cui una volta si andava da Roma a Ostia; si sverna a Cuba o in Costa Rica; si fanno viaggi di nozze nelle foreste del Belize; si approfitta di ogni ponte per farsi una riviera corallina australe o pernottare in mezzo al deserto,si parte conoscendo tutto, anche se a Rangoon o il Nepal non ci si va con le stesse aspettative e lo stesso piglio con cui si va a Riccione o a Genzano.
Alcune città hanno deciso di trasformarsi in scenari di eventi fragorosi; Gallipoli in Italia, Magalluf a Mallorca, Santorini in Grecia e tante altre si sono proclamate luoghi di movida h24,addirittura a Parigi, la sindaca Anne Hidalgo ha creato un “delegato alla notte”, la cittadinanza comincia a non poterne più delle feste continue.
Il mondo si è trasformato in un carnevale continuo: ogni luogo, momento, monumento, risorsa, paesaggio è fatto per divertirsi con divertimento ininterrotto, anche se produce rovine e mostri, esagerano i milioni di turisti e movidari che, con la complicità di molti amministratori, trattano il resto del mondo come la loro stanza (a volte come la loro latrina) e non si curano neanche di lasciarla in ordine quando escono.
Alfredo Magnifico