Provocare una reazione istintiva nell’utente per poter insinuarsi nei dispositivi e sottrarre dati. È così che agiscono spesso gli hacker che approfittano della scarsa attenzione che sovente riserviamo ai messaggi che pervengono su smartphone, tablet e pc. Come ricordiamo da tempo noi dello “Sportello dei Diritti”, a volte basta un semplice preavviso fasullo di disattivazione dei servizi o delle nostre app che entriamo nel panico e diamo seguito senza far alcuna verifica della provenienza e della reale intenzione di chi ce l’ha inoltrato. La conseguenza delle nostre leggerezze nel procedere pedissequamente su quanto richiesto in questi messaggini è l’installazione di software occulti e malevoli che servono solo a sottrarci dati che consentono di farci prosciugare i conti o prelevare abusivamente dalle carte di credito o semplicemente acquisire illecitamente nostre informazioni sensibili. Uno dei metodi più utilizzati nell’ultimo periodo dai truffatori telematici è quello d’intimare il controllo delle informazioni di Whatsapp a pena della falsa disattivazione dell’account dell’app di messaggistica se non si clicca sul tasto “valida”. Si tratta, evidentemente dell’ennesima frode, come tiene a precisare anche la Polizia Postale tramite un post pubblicato su “Commissariato di PS On Line – Italia”, con tanto di screenshot del messaggio che rilanciamo, nel quale ha ricordato “WHATSAPP. Anomalie, controlla le tue informazioni, il tuo account sarà disattivato. E’ tutto falso non procedere e non condividere”. Ancora una volta, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di semplici consigli da seguire per evitare conseguenze pregiudizievoli dovute alle nostre disattenzioni quando si naviga in rete o comunque si utilizzano dispositivi connessi. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@
Truffe online/messaggio bufala su Whatsapp che invita a controllare le informazioni a pena di disattivazione dell’app di messaggistica. È tutto falso
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