Svimez: Vent’anni di crescita zero per il Sud

Svimez(L’ associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) nelle anticipazioni del rapporto 2017 analizza lo stato di crescita del Sud e arriva alle conclusioni che negli ultimi due anni la crescita del Mezzogiorno è superiore a quella del resto del Paese, non sufficiente a far crescere i troppo bassi salari,la bassa produttività,la bassa competitività, forse riuscirà a far ritornare il Sud ai livelli precrisi nel 2028, 10 anni dopo il Centro-Nord.

Si andrà incontro, così, ad un ventennio di “crescita zero”, che farà seguito alla stagnazione dei primi anni duemila, con conseguenze nefaste sul piano economico, sociale e demografico.

Secondo Svimez anche se la ripresa indica qualche elemento positivo nell’economia meridionale, che potrebbe mostrare una certa emersione dalla crisi,si viene fuori da un biennio in cui anche se lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno è risultato superiore di quello del resto del Paese, sicuramente non è stato sufficiente a disancorare il Sud da una spirale in cui si rincorrono bassi salari, bassa produttività (il prodotto per addetto è calato cumulativamente nel periodo 2008-2016 del -6% nel Mezzogiorno, del -4,6% nel resto del Paese), bassa competitività, ridotta accumulazione e in definitiva minor benessere.

Il nodo vero è ancora una volta lo sviluppo economico nazionale, per il quale il Mezzogiorno dovrebbe essere un’opportunità, calibrando l’intensità e la natura degli interventi per il Sud.

Nella fase più recente il Governo è intervenuto in maniera “più decisa a favore delle imprese meridionali, mettendo in campo una serie di strumenti per agevolare la crescita del Mezzogiorno, dopo che la lunga fase di crisi tra il 2008 e il 2015 ha ampliato ulteriormente il divario tra le due macro aree del Paese”.

Nello specifico; il prolungamento degli esoneri contributivi per le nuove assunzioni, il credito d’imposta per gli investimenti e i Contratti di Sviluppo gestiti da Invitalia per conto del ministero per lo Sviluppo Economico,tra cui anche  Masterplan e  Patti per il Sud.

Da ultimi, poi, due Decreti Mezzogiorno, nel quale sono previste le Zone Economiche Speciale (ZES) per le sole aree meridionali.

 

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