Il giusto bilanciamento tra i sessi nelle aziende apporta numerosi e concreti vantaggi: la presenza femminile nei team influenza positivamente l’andamento delle company creando benessere e potenziando il business. Infatti, per avere prestazioni ottimali, la proporzione perfetta nei team si aggira tra il 40% e il 60% e nel 2016 il tasso di partecipazione dei dipendenti,o “employee engagement”, ha registrato un +12% nelle società dove c’è gender balance rispetto a quelle dove non sono bilanciati. Inoltre si registra +8% rispetto alla media del tasso di conservazione dei dipendenti,o “employee retention”, nelle aziende in cui vige la parità dei sessi; mentre il tasso di trattenimento dei clienti, altrimenti detta “client retention”, inteso come l’aver conservato più del 90% dei propri clienti, è maggiore del 9% nelle aziende bilanciate rispetto a quelle sbilanciate. Anche la sicurezza sul posto di lavoro ha ottenuto +12%, ovvero si sono verificati un numero inferiore di incidenti nelle realtà bilanciate e la produttività, o “operating margins”, è aumentata dell’8% dove vi è lo stesso numero di uomini e donne. È quanto emerge dallo studio Gender Balance realizzato dal Gruppo Sodexo e presentato in occasione della Festa della Donna prendendo in esame dati pervenuti da 50mila manager di 70 aziende internazionali nel quinquennio 2011-2016, con lo scopo di indagare sugli effetti positivi del bilanciamento di genere nelle aziende.
“La diversità di genere è essenziale. Il bilanciamento fa parte di una trasformazione culturale che richiede tempo, consapevolezza e determinazione – spiega Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo Benefit&Rewards Services – I risultati dello studio quinquennale sul Gender Balance di Sodexo confermano che la parità di genere nelle posizioni di leadership promuove gli interessi di tutti. Inoltre, questi risultati giustificano il nostro sforzo continuo per promuovere la parità tra uomini e donne nella leadership e nelle opportunità di crescita. Nel Gruppo Sodexo la rappresentanza rosa è consistente: 50% nel Consiglio di amministrazione, 32% tra i dirigenti senior, 46% tra i quadri intermedi e 28% nel Comitato esecutivo. Ad oggi inoltre, il 59% dei team ha un equilibrio di genere e il nostro obiettivo è quello di allargare questo risultato a tutti i team entro il 2025”.
Come rilevato dalla ricerca McKinsey, a livello mondiale, le donne generano il 37% del PIL, nonostante rappresentino il 50% della popolazione in età lavorativa e sono evidenziate grandi disparità tra le aree geografiche. Infatti, la quota di produzione regionale del PIL originata da loro è del 17% in India, del 18% nel Medio Oriente e in Nord Africa, del 24% nell’Asia meridionale e del 38% nell’Europa occidentale, mentre in Nord America e Oceania, Cina, Europa orientale e Asia centrale, la quota è del 40-41%. Inoltre, solo il 5,2% dei CEO di S&P500 sono donne e sempre più aziende stanno riconoscendo l’importanza di correggere questi squilibri, garantendo la promozione di più donne alle posizioni di comando. A tal proposito, il 75% dei CEO afferma che la diversità di genere occupa un obbiettivo prioritario nell’organizzazione societaria e, come racconta Forbes, molti di loro hanno l’intenzione di garantire la parità di genere nella leadership.
“Un mix di talento equilibrato tra uomini e donne, combinato con una cultura inclusiva, aiuta a migliorare l’innovazione, l’impegno e la produttività per raggiungere i giusti risultati di business – spiega Rohini Anand, Vicepresidente senior Corporate Responsibility and Global Chief Diversity Officer di Sodexo – La parità tra sessi nelle posizioni di leadership dunque, incontra gli interessi degli stakeholders tanto che i gruppi gestiti da un giusto mix di uomini e donne hanno più successo. Il talento, l’impegno e la costanza di quest’ultima, sono un valore aggiunto per le aziende che, grazie alla loro presenza, migliorano le performances, contribuendo alla creazione di un ambiente favorevole per la crescita dei dipendenti. Per questo motivo, l’azienda si è impegnata a raggiungere una rappresentanza globale del 40% di donne nella leadership senior entro il 2025”.