Analizzando i dati sugli studi di settore applicati a circa 3,6 milioni di soggetti (di cui il 65% persone fisiche), e l’aggiornamento di quelli sui redditi Irpef, emerge che i professionisti guadagnano il triplo dei commercianti, mentre 1,5 milioni di lavoratori dipendenti hanno un reddito medio di diecimila euro. Il reddito totale dichiarato pari a 98 miliardi di euro, mostra una variazione negativa (-1,8% rispetto al 2012) che riflette principalmente gli andamenti ciclici registrati nel 2013, anno in cui il Pil è calato dell’1,7% in termini reali rispetto all’anno precedente (-0,4% in termini nominali). Il reddito medio dichiarato è risultato pari a 25.400 euro per le persone fisiche e 35.500 euro per le società di persone e 23.800 euro per le società di capitali ed enti. Il reddito medio più elevato si è registrato nel settore delle attività professionali (42.100 euro, -2,9% rispetto all’anno precedente), seguito dal settore delle attività manifatturiere (29.000 euro, +6,8%) e dal settore dei servizi (23.500 euro, -2,7%), mentre il reddito medio dichiarato più basso si è registrato nel commercio (17.500 euro, +2,0%).
Il reddito medio da lavoro dipendente presenta un’elevata variabilità rispetto alla diversa natura del datore di lavoro: il reddito medio più basso, pari a 10.680 euro, si osserva per i lavoratori dipendenti il cui datore di lavoro è una persona fisica (1,5 milioni di dipendenti); il valore sale a 13.960 euro per i dipendenti di società di persone (1,4 milioni), a 22.400 euro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione (3,5 milioni), mentre il reddito medio più elevato, pari a 23.580 euro, si registra per i dipendenti delle società di capitali (10,3 milioni).
Alfredo Magnifico
Studi di settore: i professionisti guadagnano il triplo dei commercianti
Commenti Facebook