Da un sondaggio condotto da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato, sui desideri degli italiani emerge che i lavoratori della generazione Z ( nati tra il 1995 e il 2002) è il work-life balance è il driver più importante, scelto dal 39%, seguono la formazione (29%), i benefit (14%), la brand reputation (11%) e il clima aziendale (7%).
Per i Millennials (i nati tra il 1989 e il 1994): è più importante il clima aziendale (37%), seguito dal work-life balance (32%), dai benefit (17%), dalla formazione (13%) e dalla brand reputation (1%).
La generazione X (nati tra il 1972 e il 1988) punta tutto sul clima aziendale considerato prioritario dal 36%, il Welfare & il work-life balance (30%), compensation & benefit (21%), la formazione (11%) e la brand reputation (3%).
Tutti vorrebbero lavorare per obiettivi e non per orario fisso che, ormai, sembra una modalità di lavoro considerata superata e lascia poco spazio a famiglie, affetti e passioni di ciascuno: una retribuzione competitiva è fondamentale per tutti, ma per la Gen Z è leggermente meno importante di un piano welfare ben strutturato, un sistema incentivante,i premi sugli obiettivi raggiunti risulta discretamente appetibile per i Millennials.
La reputazione di un’azienda non può prescindere dall’impegno genuino per la sostenibilità e le vecchie strategie potrebbero avere bisogno di un serio rinnovamento per conquistare le nuove generazioni.
Dalla propria azienda ci si aspetta; il rispetto, unito all’equità e alla cura delle proprie risorse e valori, i lavoratori più esperti desiderano anche la crescita professionale, la valorizzazione delle risorse umane e del potenziale e un corretto bilanciamento vita professionale-vita privata, mentre la nuova generazione non accetta mezze misure: esige fiducia e promesse che si trasformino in azioni tangibili, infine una comunicazione che non tollera “veli oscuri”.
I più giovani non si fermano alle formalità: vogliono impegno autentico, parole che si traducono in cambiamenti reali e una trasparenza che possa resistere a ogni scrutinio.
Diversità, equità e inclusione rappresentano uno dei driver motivazionali più importanti per tutte e tre le categorie di lavoratori, la Generazione X considera prioritaria l’età, mentre gli altri due gruppi inseriscono nella propria top 3 l’orientamento sessuale.
Tutti questi dati dimostrano quanto sia importante prestare la massima attenzione e ascolto a ciò che motiva ciascuna risorsa e per evitare che, con il passare del tempo, possano aumentare i livelli di disengagement che rappresentano uno dei più grandi problemi per le aziende. Il rapporto tra individuo e azienda sta rapidamente cambiando.
Comprendere ciò che si aspettano e ciò che sono pronte a dare le diverse generazioni è fondamentale, perché dalle azioni di oggi dipende il futuro di chi verrà domani.
Alfredo Magnifico