Un sondaggio condotto da Michael Page, società leader, a livello globale nel settore del reclutamento di manager e professionisti altamente qualificati, rileva che il 60% dei lavoratori trova il proprio lavoro stressante, il 51% ha considerato l’idea di lasciarlo a causa delle richieste troppo opprimenti e un professionista su tre accetterebbe uno stipendio inferiore se il nuovo ruolo garantisse maggiore serenità.
Le principali cause di stress sono: la mancanza di riconoscimento per il proprio valore (42%); i carichi di lavoro eccessivi (31%); la difficoltà a conciliare vita professionale e privata (24%).
La flessibilità, la tutela del benessere delle persone, con il gestire al meglio i carichi di lavoro, e il dialogo continuo devono essere al centro di ogni strategia di talent attraction e di talent retention.
La mancanza di riconoscimento è una delle cause di stress per un dipendente su quattro.
Identificare le aree in cui è possibile semplificare i processi, eliminare riunioni inutili e dare respiro alla forza lavoro, l’implementazione di una settimana lavorativa di quattro giorni e lavorare da remoto rispetto all’ufficio è il primo passo per ridurre lo stress da troppo lavoro.
L’altra faccia della medaglia; è importante garantire supporto continuo e valutare regolarmente i livelli di stress per evitare che i dipendenti si sentano isolati, non sempre lavorare da casa mette sempre le persone a proprio agio, meeting regolari sono vitali per valutare i livelli di stress, gestire i carichi di lavoro e assicurarsi che le persone non si sentano isolati o sopraffatti. Verificare costantemente la salute emotiva dei team è essenziale. Parlare apertamente dei carichi di lavoro, degli obiettivi e delle scadenze e raccogliere feedback anonimi può aiutare a mantenere un ambiente di lavoro sano.
Spesso, piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza, migliorando la vita dei dipendenti e creando una cultura organizzativa più sana.
È fondamentale mettere il benessere e la salute dei lavoratori al primo posto, perché molti stanno pensando di cambiare lavoro per evitare il burnout, che determina irritabilità, calo di motivazione, senso di colpa, pensieri di fallimento, disinteresse, riduzione dell’autostima e della fiducia in se stessi, paura di cambiare lavoro, con un impatto negativo anche sulle aziende.
Alfredo Magnifico